|
BENVENUTO SU EXTRA! MUSIC MAGAZINE - La prima rivista musicale on line, articoli, recensioni, programmazione, musicale, eventi, rock, jazz, musica live
|
|
|
|
|
|
The Horrors
The Horrors + Gliss live @ Circolo degli Artisti – Roma, 18 novembre 2009
Roma
18/11/2009
di
Maria Francesca Palermo
|
|
Dopo l’esibizione dello scorso luglio al Parkilife Festival a Milano, gli Horrors arrivano nuovamente in Italia per quattro date. Si inizia da Roma. La platea è quella del Circolo degli Artisti ed il pubblico presente è inaspettatamente variegato: estremisti estetico vittoriani, semplici simpatetici e scettici si integrano tutti adeguatamente bene sotto il palco. È del tutto evidente, infatti, che nell’arco di tre anni gli Horrors sono divenuti il metro con cui misurare il livello di coolness della gioventù britannico-andante. Prendiamo atto del fenomeno così come accorgiamo la capacità pratica dalla band di aver reso commestibile alla massa il garage rock.
Alle ventuno iniziano puntuali i Gliss. La musica di Martin Klingman e soci, David Reiss (chitarra) e l’incantevole Victoria (basso, voce e programmi) si può riassumere in poche scarne parole: dream pop psichedelico decisamente devoto alla lezione dei fratelli Reid e dei My Bloody Valentine. Il loro secondo album Devotion Implosion (Cordless Recordings, 2009) è l’ennesima dimostrazione shoegaze in LA: virata interna agli States rivolta alle maree d’oltremanica. Per gli amanti del genere una vera goduria, per tutti gli altri un mediocre antipasto.
Lo spettacolo vero e proprio comincia subito dopo. Un veloce cambio di palco, una rapida prova dei suoni on-stage e gli Horrors sono pronti a dimostrare quanto riescono a realizzare nei live. Il gruppo di Southend-On-Sea (ormai anche sotto la protezione di Damon Albarn che li vuole nel prossimo disco dei Gorillaz) formato da Faris Rotter (voce), Tomethy Furse (basso), Joshua Von Grimm (chitarra elettrica), Spider Webb (basso/tastiere) e Coffin Joe (batteria) riesce notevolmente ha decostruire il ‘vecchio’ con la capacità di riprodurlo in maniere assolutamente non fedele. Attitudine punk, atmosfere garage e un fervore esecutivo decisamente no-wave. Quanto alla presenza scenica c’è poco da ridire: riuscirebbero a risvegliare anche gli estinti. Ripercorrono tutti i pezzi di Primary Colours (Xl, 2009) album che segna una cesura netta per suoni più dilatati e cristallini rispetto a quello che fu il nevrotico esordio di Strange House (Loog/Universal, 2007). Sin dall’apertura con “Mirror’s Image” rendono noto l’ultimo indirizzo imboccato: allungano il tutto con maggiori scanalature wave applicate attraverso prospettive più glaciali. Continuano con “Scarlet Fields” ma diventano meno soporiferi con “Primary Colours” e “Three Decades”. Racimolano cori “Who Can Say” e “Sea Within A Sea”. Ma la bella notizia arriva con “New Ice Age” quando si inizia a pogare. Nuove sfumature e pulsioni, paradiso e inferno e si continua con “I Can’t Control Myself”. Rispetto all’ultima esibizione milanese sferzano il colpo di grazia riadattando “Ghost Rider” dei Suicide e regalando sul finale tre pezzi del primo album. Cavalcano l’eccitamento del pubblico con “Count In Fives”, “Sheena Is A Parasite” e attecchiscono, in ultimo, con una velenosa dose di “Gloves”.
È facile e comprensibile liquidare gli Horrors come fenomeno ‘acneico’ ma dimenticando per un istante tutto ciò che l’esterofilia da sottopalco può causare (tipo l’omologazione del capello a scodella o le scarpe a pungitopo) è impossibile non notare che qui la stoffa e la preparazione ci sono eccome. Possiamo perdere tempo tracciando parallelismi con i Joy Division o scomodando Mark E Smith o i Suicide ma questi cinque ‘omuncoli’ in mente hanno sicuramente molto altro. Ed è quel qualcos’altro che in Inghilterra prolifera anche grazie al passamano di vinili polverosi e semi-sconosciuti. Qualche tempo fa Faris Rotter in un’intervista disse: “Noi non vogliamo essere buoni amici di tutti, solo di quelli che conoscono la buona musica”. Minima moralia. L’ottimo fatturato compositivo dei due album si è, oramai, pietrificato e può, tranquillamente, esulare dalle loro gesta future. Cosa faranno? Arriverà la crisi della terza prova? Faris supererà i due metri di altezza? Non importa perché, oramai, fanno parte degli album di famiglia.
Articolo del
22/11/2009 -
©2002 - 2025 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati
|
|
|
|
|
-
Live @ Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone, Teatro Studio “Borgna”, Roma 18 Dicembre 2025
-
Live @ Palaeur, Roma – 8 dicembre 2025
-
Live@ Migrazioni Sonore, Museo Nazionale degli Strumenti Musicali, Roma 4 Dicembre 2025
-
Live @ Teatro Basilica, Roma 3 Dicembre 2025
-
<br>Live @ Centrale Montemartini, Roma 29 Novembre 2025
-
The Curiosity Tour live @ Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone, Roma, 24 Novembre 2025
-
Live @ Largo Venue, Roma - 21/11/2025
-
Live @ Teatro Petruzzelli di Bari, 17 novembre 2025
-
Live @ REF, Auditorium Parco della Musica, Ennio Morricone, Roma - 16/11/2025
|
|
|
|
|
|
©2002 - 2025 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati
|