|
Un ritorno davvero attesissimo quello di Jean Benoit Dunckel e Nicolas Godin, in arte gli Air, a Roma all'Auditorium Parco della Musica (Sala Sinopoli) per presentare il nuovo album "Love 2”. La loro ultima fatica segna un ritorno alle sonorità del celeberrimo "Moon Safari", loro folgorante album di debutto, che nel 1998 li proiettò nell'elite del pop elettronico mondiale con oltre 5 milioni di dischi venduti. La band ha in sè molteplici influenze: la musica classica, l’electro-pop di Jean-Michel Jarre e Vangelis, la psichedelia dei Pink Floyd, il krautrock dei Tangerine Dream, il romanticismo di Serge Gainsbourg ed il lounge di un bel cocktail al chiaro di luna. Gli Air sono tutte queste cose mescolate con innato gusto e sapiente maestria. Difficile resistere alla accattivante semplicità delle loro melodie.
Il concerto, per l’occasione sold out, si apre con i ghirigori (a dire il vero un po’ stonati) della londinese George Pringle che, a parte dantesche rimembranze (bionda, bella e di gentile aspetto) non lascia certo il segno. La serata, in ogni modo, appartiene agli Air e si può chiudere tranquillamente un occhio.
Il duo francese fa il suo ingresso sul palco mezz’ora dopo e viene accolto da un calorosissimo applauso. Aplomb da consumati gentlemen ed eleganza regale: non a caso la band è nata nel 1995 a Versailles. La strumentazione usata è una celebrazione del vintage (Moog, Korg MS20, Wurlitzer, Vocoder e Mellotron). Gli Air ripercorrono tutto il loro repertorio lasciando, comunque, spazio anche ai nuovi pezzi tra cui spicca l'ottimo singolo “Do The Joy", brano che apre il concerto. Mentre il duo è tutto intento ad armeggiare con rotelle, cavi e pulsanti, il batterista dietro di loro riempie gli spazi con grande classe e precisione. Le ovazioni sono, però, per i pezzi sentiti e risentiti, quelli che hanno fatto dei parigini una band planetaria: “Kelly Watch The Stars”, “Remember”, “Cherry Blossom Girl” e “Sexy Boy” (quest’ultima un po’ deludente). “Highschool Lover” ha lo stesso intro di “The Great Gig In The Sky” dei Pink Floyd mentre “How Does it Make You Feel” ricorda troppo da vicino certi episodi di Serge Gainsbourg. Il momento più bello del concerto è rappresentato, a mio avviso, da una superba e tirata versione di “Alpha Beta Gaga”, brano strumentale tratto dall’album “Talkie Walkie”. La serata si chiude, dopo quasi novanta minuti, con il conclusivo bagno di ipnosi maniacale di “La Femme D’Argent”.
C’è da dire che il concerto, nonostante melodie accattivanti e ben confezionate, non è mai decollato. Questo per due ordini di motivi: in primis, per la totale mancanza di improvvisazione live. Le versioni dei brani proposti sono state, infatti, pressoché identiche a quelle in studio. Il secondo motivo è stato l’atteggiamento troppo fighettone del duo che è sembrato, più che altro, svolgere il proprio compitino con eccessiva sufficienza.
SETLIST:
Do The Joy So Light Is Her Footfall Love Remember J'ai dormi sous l'eau Venus Missing The Light Of The Day Tropical Disease People In The City Radian Cherry Blossom Girl Be a Bee High school Lover How Does it Make You Feel Talisman Alpha Beta Gaga Kelly watch the stars
BIS
Heaven’s Light Sexy Bomb La femme D’Argent
Articolo del
25/01/2010 -
©2002 - 2025 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati
|