Sara Lov Sara Lov live @ La Casa 139 - Milano, 20 gennaio 2010 Milano  20/01/2010 di Marco Jeannin

Poche cose da dire sulla serata alla Casa 139, riempita a dovere per l’occasione. Quella di Milano è la sesta di otto date in Italia per Sara Lov, un mini tour che mette in risalto l’amore e l’attaccamento della ragazza di Los Angeles per il nostro Paese. Una data perfettamente riuscita sotto tutti gli aspetti, che rinfranca gli animi di buona parte della platea che con me ha condiviso la sera prima il disastroso Ian Brown ai Magazzini (e di cui si fa ancora un gran parlare). Perché spesso le serate a Milano sono un po’ così, bene o male s’incontrano sempre le stesse persone anche nelle grandi città, magari sparse nelle folle gremite di uno stadio o tutte raccolte in un piccolo club al secondo piano di una casa “qualunque”.

Atmosfera quindi più che raccolta, quasi intima per una musica che vive di questo spirito e che la dolcissima Sara incarna perfettamente, accompagnata solamente da un piano e da un violino (rispettivamente Scott Mercado e Luca D’Alberto). Nell’oretta di concerto c’è tutto quello che serve per passare una buona serata: bella musica, una voce meravigliosa e una buona risposta da chi resta in ascolto senza battere ciglio, cosa che Sara apprezza - più che altro stupita, non avvezza a questo trattamento di lusso in terra d’Italia dove siamo evidentemente tutti un po’ caciaroni - ripagando la quiete della casa con una cover di Billie Holiday per sola voce. Momento intenso e più che piacevole. Musica da tisana che rilassa e rinvigorisce dal caos quotidiano (ascoltare New York per credere).
In scaletta ci sono i pezzi dell’ultimo album, tra cui spiccano All Out Of Love e Fountain, senza poi dimenticare l’ottima cover degli Arcade Fire, My Body Is A Cage, la mia preferita A Thousand Bees e il duetto in Animals che regala sguardi fin troppo complici tra Sara e Scott (...).
Prima di salutare però c’è tempo per un ospite non troppo a sorpresa: Dustin O’Halloran o meglio l’altra metà dei Devics. Il duo si ricompone per le ultime battute del concerto, per la precisione Salty Sea e Just One Breath incrementando se possibile la qualità di un set già ricco.

Il tutto si chiude intorno a mezzanotte come da regolamento del circolo milanese. Sara ringrazia e si sistema al banchetto anche solo per scambiare quattro chiacchiere mentre c’è chi si ferma al bar per un’ultima birra e una partita a calcio balilla prima di tornarsene a casa, c’è chi scatta una foto e chi si lascia cadere sul divano al piano di sotto. Alla Casa, bisogna dirlo, ci si sente davvero a casa.



Articolo del  26/01/2010 -  ©2002 - 2025 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati