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Si è conclusa domenica 24 alle 17 circa la prima opera in cartellone al Teatro delle Muse di Ancona. Le opere in realtà sono due: Hin und Zurück e L'Heure Espagnole. Due opere brevi che in comune hanno il tempo.
Apre Hin und Zurück di Paul Hindemith, un'opera in miniatura che non dura più di 12 minuti. Una parodia divertente delle convenzioni del teatro musicale scritta con il cabarettista Schiffer con cui scriverà poi la più impegnativa Neues vom Tage. Composta nel giro di tre giorni l'opera ironizza su certi luoghi comuni dell'opera del passato ad esempio nell'aria “col da capo” di Helene. Come Bertold Brecht anche Hindemith scrisse Gebrauchsmusik “musica d'uso”, ovvero musica con un preciso proposito politico e sociale, spesso dedicata agli amanti che in quest'opera ritroviamo nelle parole del saggio. Ora, la regia riprendeva un po' il cartellone della prima dell'opera con lettere rovesciate, ma il personaggio e il suo doppio rendevano la scena seppur spoglia confusionaria. I cantanti, tutti molto bravi, soprattutto nell'opera di Ravel, hanno un po' peccato nella pronuncia tedesca. L'Heure Espagnole, è un atto unico divertente con cui Ravel attua per la prima volta su grande scala l’estetica del gioco e della scommessa, che caratterizza tutto il suo arco creativo, quel volersi cimentare con qualcosa di insolito e rischioso (registri strumentali ardui, contrasto fra la sola mano sinistra al pianoforte e una grande orchestra, rifacimento di stili ‘altri’, recupero di forme antiche). Ravel presenta i personaggi della commedia di Franc-Nohain, ‘veri’, ma al tempo stesso gioca al camuffamento e stravolgimento dei loro sentimenti, come uno spettatore gelido e un po’ dandy, un burattinaio che gioca con le sue marionette; alla fine dell’atto, i cinque protagonisti si presentano al proscenio per gettare la maschera e trarre la scettica morale della favola, sentenziando che «fra tutti gli amanti, alla fine, ha la meglio un mulattiere, solo amante efficace». Anche in quest'opera la regia risulta pesante a discapito della freschezza e dell'umorismo dell'opera che pur essendo vivace a volte risulta faticosa e noiosa. Tra tutti emergono le doti canore di Sonia Ganassi mezzosoprano mascherato da Soprano (sia Helene in Hin und Zurück quanto Conception de l'Heure Espagnole sono ruoli da soprano), con la capacità di “arrivare bene” in qualsiasi sedia del teatro “ostile all'acustica” che è il Teatro delle Muse. Oltre alla voce l'interpretazione è spigliata e veloce e come moglie focosa e insoddisfatta strappa continuamente sorrisi e risate. L’Orchestra Filarmonica Marchigiana si rivela eccellente, con Bartoletti come direttore, ad interpretare il repertorio del novecento.
Un inizio interessante, quello delle Muse e della Fondazione, che vale la pena di seguire con attenzione.
Articolo del
10/02/2010 -
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