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Ci era stato detto che avremmo trovato “Cover” (e la sua imperdibile copertina!) sul banco del merchandising prima del concerto, e invece no. Il nuovo disco di Joan As Police Woman è andato esaurito nelle date precedenti, quindi è out of stock. Sorry! E’ una indicazione sufficiente a dimostrare il successo del live act di questa straordinaria artista statunitense, originaria del Maine, ma sempre vissuta nel Connecticut. Joan Wasser (questo il suo vero nome) suona perfettamente il pianoforte ed il violino, è una eccellente compositrice ed interprete, e non soltanto delle sue stesse canzoni, come questo nuovo tour vuole dimostrare. Joan infatti, dopo le sue collaborazioni con Antony e con Rufus Wainwright, aveva pubblicato album bellissimi come "Real Life” nel 2006 e “To Survive” nel 2008 ma, alla fine dello scorso anno, si è dilettata nella registrazione di un disco fatto di sole “Cover”, come per l’appunto recita il titolo, composto di brani che l’hanno in qualche modo ispirata e influenzata sul piano strettamente musicale.
Eccola di nuovo al Circolo degli Artisti con noi questa sera, Joan è affezionata a questo posto dove si esibisce per la terza volta in quattro anni, con una parentesi riservata ad un concerto all’Auditorium. E’ sempre più sicura di sé, di una bellezza sofferta, profonda e carismatica, un qualcosa che va oltre doti quali il suo talento e la sua voce. Si comincia con “Anyone”, tratta da “Real Life”, il suo album d’esordio, si prosegue con “Hard White Wall” e “Holiday”, tratte invece da “To Survive”, il disco successivo, fino ad arrivare a brani davvero straordinari come “The Ride” , “Eternal Flame” e “Nervous”, una composizione nuova, appena scritta. Soltanto dopo metà concerto Joan ci regala la prima delle sue cover: si tratta di “Sweet Thing” di David Bowie, da lei arrangiata in chiave indie, con un forte richiamo psichedelico. Segue una stupenda slow ballad intitolata “Flash”, un brano davvero molto intrigante, anche questo un pezzo nuovo, che probabilmente vedrà la luce sul suo prossimo disco. Joan è in grado di dar voce alle sue radici soul, sa essere delicata e sognante, come è in grado di essere incredibilmente aspra ed aggressiva. Non sono in grado di dirvi cosa le riesca meglio, mi piace così. Una citazione a parte merita la sua splendida esecuzione di “Overprotected”, il brano di power pop firmato Max Martin per Britney Spears. Ebbene, la versione di Joan ha un qualcosa di portentoso ed il pezzo assume la valenza di un grido di battaglia del rock al femminile, cosa che viene apprezzata dal numeroso pubblico presente in sala, al quale risponde l’ampio sorriso di una divertita Joan. Lei confessa di trovarsi proprio a suo agio qui a Roma, a parte il freddo che le congela le narici ogni qual volta mette il naso fuori dall’albergo, e a parte il fatto che i negozi siano chiusi all’ora di pranzo per ben tre ore! Molto belli anche gli arrangiamenti di “She Watch Channel Zero”, un vecchio brano dei Public Enemy, e di “Christobel”, che chiude il concerto.
Joan torna pochi minuti dopo con un cucchiaio di miele, che le è di aiuto contro la secchezza della gola, stressata dal freddo e dalla sua intensa performance. Imbraccia la chitarra acustica ed esegue una toccante versione di “To Be Loved”, tratta da “To Survive” e ancora una interpretazione tipicamente soul per “Save Me”, tratta invece da “Real Life”. Ma la vera e propria conclusione del concerto è affidata a “The Human Condition”, un brano nuovo, il terzo della serata, che riflette per intero l’universo cosmico di Joan, delicata figura femminile, forte come una tigre, appassionata e dolcissima, così tanto amata da Jeff Buckley, di cui lei conserva nell’anima un sofferto ricordo.
SETLIST:
Anyone Kiss The Specifix Hard White Wall Holiday The Ride Flushed Chest Start of My Heart Eternal Flame Nervous Sweet Thing Flash Overprotected She Watch Channel Zero Christobel
Encore To Be Loved Save Me The Human Condition
(La foto di Joan al Circolo degli Artisti è di Giancarlo De Chirico)
Articolo del
08/02/2010 -
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