The Album Leaf The Album Leaf + The Go Find live @ Circolo Magnolia - Segrate (Milano), 3 marzo 2010 Segrate (Milano)  3/03/2010 di Marco Jeannin

Serata di pioggia, poca coda fuori dal Magnolia. E’ mercoledì, la gente lavora e il brutto tempo non aiuta. Il Circolo è quasi vuoto. Poca gente, qualcuno che si conosce e altri che fanno conoscenza, magari al bancone del bar. Butto un occhio al tavolo del merchandising, giusto per vedere se le offerte sono degne di questo nome. La band di spalla sono i belgi The Go Find, che vendono il loro album a 15 euro contro i 12 degli Album Leaf. Devono convincermi di valere i tre euro di differenza, ma già nel momento in cui mettono piede sul palco interno, beh, cedo volentieri il posto a chi sembra più interessato e raggiungo il main stage ancora deserto. Ho tempo di scattare un paio di foto e scambiare due parole con persone che non conosco prima di imbattermi in Drew Andrews. Questo ci saluta garbatamente e spera che lo spettacolo sia di nostro gradimento. Una cosa che già di partenza ti mette in buona predisposizione insomma.

Devono arrivare le undici perché la band di Jimmy LaValle prenda possesso del palco e dia inizio alla musica. Mi sistemo in prima fila, sempre per via della macchina fotografica e anche perché sono questi i concerti in cui si deve a mio parere fare di tutto per cercare un contatto più intimo. Faccio bella figura, nonostante una sorta di “invidia dell’obiettivo”, di chi ce l’ha più lungo insomma... il discorso ahimè, è sempre lo stesso. Sono tutti pensieri che scorrono mentre dal palco comincia a fluire il sound degli Album Leaf, morbido, caldo e accogliente mentre fuori la pioggia batte sui teloni di plastica. Post rock d’ambiente, così vicino ai Sigur Ros che a volte viene da chiedersi perché questi abbiano avuto un così clamoroso successo (adesso che li ha pure sdoganati Sanremo è davvero fatta) mentre gli Album Leaf rimangono confinati in un piccolo circolo milanese pieno a metà. C’è un tizio giusto di fianco a me che sbraita a tutto volume tra un pezzo e l’altro: forse non la reazione più consona, ma di certo la più sentita. Chitarra e violino si alternano mentre sullo sfondo scorrono immagini variopinte, proiezioni elettriche che avvolgono la figura di Tim Reece alla batteria, nascosto dietro a un paio di occhiali da sole. Il tutto dura un’ora e mezza, il tempo necessario a presentare quasi interamente il nuovo A Chorus Of Storytellers e lasciarsi andare desiderando ardentemente un angolo dove coricarsi per ascoltare meglio, per rilassarsi e perdersi nel suono. Dopo aver sfogato le mie impellenze fotografiche cerco di godere della musica e ce la faccio fino ad un certo punto.

Quando è ora di salutare il palco prima del rientro abbandono la posizione e volo a fare miei i cd che ancora mi mancano, e già che ci sono ne approfitto per una birra e una boccata d’aria. Rientro quando la band è già tornata sul palco e sta concludendo il set. Me ne resto defilato, ho già preso a sufficienza e non me ne vogliano gli Album Leaf ma comincia ad essere pesante seguirli fino in fondo. Qualche applauso prima del tempo, Andrews e LaValle che borbottano qualcosa sul fatto che Milano e molto più divertente di Roma per suonarci e poi tutti a casa.

La luce si accende e lentamente si svegliano anche i più assopiti. Imbocco la via di casa con la radio al massimo per riprendermi visto che devo guidare. Penso che gli Album Leaf siano fin troppo sottovalutati e che un viaggio di due ore solo per loro vale la fatica. Da un set come questo ti aspetti una certa magia, qualcosa di profondo e tanto tempo per far andare la testa. Promesse mantenute anche se a volte serve una pausa per prendere fiato, ma ce ne fossero di momenti così...

SETLIST:
Perro
Blank Pages
There Is A Wind
Within Dreams
Falling From The Sun
Stand Still
2214
Outer Banks
Shine
Until The Last
We Are
Vermillion
Almost There
Wherever I Go
Another Day
Always For You
Red Eye
Tied Knots



Articolo del  11/03/2010 -  ©2002 - 2025 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati