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Unica data italiana quella dei Nitzer Ebb sabato sera al BlackOut di Roma. Dopo diversi anni, la Grinding Halt Concerti porta nuovamente nel nostro territorio questa storica band della scena electro-punk, arrivata a Roma per presentare il suo nuovo album, Industrial Complex, ed a entusiasmarci con vecchi e nuovi pezzi, in un concerto durato più di un’ora piena di emozioni.
La sala non è esageratamente piena quando entriamo, il pubblico è quello della scena dark che continua a sopravvivere nell’ambiente romano nonostante le numerose tribolazioni che, da anni, vedono questa fetta del panorama underground romano svilupparsi e modificarsi. Ad aprire ai Nitzer Ebb ci sono due band post punk: i Christabel Dreams di Roma e i Feeding Fingers direttamente dagli USA; ben due aperture che connotano l’importanza storica e musicale dei Nitzer Ebb nel panorama musicale underground. Perché qui di storia si parla. Douglas McCarthy (voce e synth) e Vaughan Bon (synth e percussioni), sono in giro da un bel po’ di tempo, la loro storia musicale si è incontrata con quella di altri gruppi storici della scena electro-industrial mondiale come i Depeche Mode, i DAF, i Killing Joke, tutte band di cui possiedono varie contaminazioni, per non parlare dei richiami agli storici Bahuaus. Già alle prime canzoni il pubblico è in delirio, anche i più timidi, che non conoscono il nuovo album, o conoscono da poco i Nitzer Ebb, vengono immediatamente trasportati dalla loro energia, dote che hanno da vendere nonostante l’età!, facendo muovere anche le pietre con il loro sound e carisma. Occhiali da sole neri e camicia bianca per Douglas McCarthy, tutto arricchito da tanto e sano electro-punk; sembrano pochi elementi, ma sabato sera hanno fatto la differenza.
Per gli amanti del genere è stato un tuffo nel passato e un momento importante, che i Nitzer Ebb hanno saputo non solo rendere piacevole ma entusiasmante, grazie alla loro esperienza e alle loro doti artistiche. Tra i brani della serata eseguono Mourdeous, Control I'm Here, la famosa “Let Your Body Learn, che decretò per la band il successo in tutti i club mondiali, Down On Your Knees, e ovviamente non poteva mancare Join The Chant.
Ottima musica e ottimo sound, giudizio positivo per le nuove composizioni che scorrono perfettamente nelle orecchie, come se fossero sempre state lì; mentre, per i vecchi classici, ci si lancia in urla e danze frenetiche. Possiamo dirci felici del ritorno dei Nitzer Ebb sulla scena e speriamo che non ci facciano aspettare troppo per un prossimo live e, chissà, magari anche un altro album a venire.
Articolo del
14/03/2010 -
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