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Al grido di “Ciao Mortali!” prende il via la sarabanda musicale di Tonino Carotone, musicista ed autore spagnolo di Burgos, ma residente da anni ormai a Pamplona, la città della folle corsa dei tori, luogo adatto ad assecondare le sue bizzarre divagazioni sul senso della vita, divertenti quanto volete, ma con un fondo di verità amaro e ben poco consolatorio.
Accompagnato da una band al fulmicotone, con una sezione fiati assolutamente notevole, Tonino inizialmente ha presentato brani tratti da Ciao Mortali! il suo terzo ed ultimo album in ordine di tempo, a cominciare da Il Santo” una canzone molto ironica ed autobiografica che descrive come ci sia un fondo di sacralità nel dare spazio alle proprie passioni, anche a quelle più sconvenienti. Vino, amore, sesso, politica, football e letteratura si mescolano in una sorta di helzapoppin’ musicale che trae origine dalla tradizione spagnola ma si concede citazioni sia dal mondo gitano sia da quello delle canzoni di autore italiane degli Anni Sessanta, un repertorio ricco che ha sempre affascinato il nostro Tonino Carotone. Sul palco, dal vivo, Tonino è veramente uno spasso, una “macchietta” avrebbe detto mio padre. Vestito in perfetto stile Anni Trenta, balla, canta e gesticola che è un piacere, ammiccando numerose volte o verso il suo pubblico, numeroso e festante, o verso i componenti del suo gruppo. Ecco che arrivano Primaverando e Atapuerca, con tanto di elogio al mondo animale e al mondo contadino, brani che precedono il primo vero hit, quello che scatena le danze, quel Sono tremendo che fece la fortuna di Rocky Roberts, accecato dalle grazie di Lola Falana!!! Da questo momento in poi nulla e nessuno trattengono il libero fluire verbale e musiocale del prode Tonino che ci racconta di una “bella puella” e affascinato dall’idea di commettere “peccato vicino al Vaticano!”. L’amore clandestino sembra proprio la sua dimensione preferita, quella che procura un piacere innegabile ed assoluto, ed è proprio divertente ascoltare la sua versione di Parole parole parole di Mina, accompagnato da una corista tanto bella quanto succulenta!!! Altre citazioni, questa volta delle atmosfere e dei suoni del carnevale brasiliano con Bahia, subito seguita da un altro pezzo davvero memorabile come Ragazzo di strada, canzone portata al successo da I Corvi negli Anni Sessanta. Si viaggia ancora con la mente, questa volta siamo diretti verso l’Argentina, grazie alla esecuzione di De vuelta por Buenos Aires, si parla di cantastorie, di mariachi, finchè arriva la codifica delle cose più importanti per la vita di un uomo: 1) il Porno 2) il Football, questioni ben sintetizzate su Pornofutbol, tratta sempre da Ciao Mortali!. Un passo indietro, uno sguardo alle prime cose della sua carriera, ed ecco la sua particolarissima versione de Tu vuo fa l’Americano lo straordinario successo del grande Renato Carosone. E ancora Sapore di sale di Gino Paoli, che precede il gran finale riservato a Me cago en el amor, il suo successo più conosciuto, canzone tratta da Mondo difficile. Tonino assume un tono finalmente grave, e molto serio, quando parla di “felicità a momenti” e di un “futuro incerto”, ma poi nasconde qualsiasi riflessione amara in una danza sfrenata e sognante, di classica impronta gitana, là dove si enfatizza l’Amore e il raggiungimento di una Felicità nel presente come unica possibilità di Vita! Una vita intensa, come quella di Tonino che - pur stremato - è costretto a tornare sul palco e ci regala Guarda che luna di Fred Buscaglione (autore ed interprete a cui il buon Tonino deve molto). Il reprise de Il Santo decreta poi la vera fine del concerto, con Tonino che urla “Ci vediamo presto oppure ci vediamo all’Inferno! Ciao Mortali!”
Un vero spasso, puro intrattenimento forse, ma senza dubbio energetico, frenetico e vitale.
Articolo del
16/03/2010 -
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