Le poesie di Eduardo De Filippo sono state vestite con una musica sontuosa. L’impresa – perché di questo si tratta – è riuscita a Patrizia Cirulli, milanese, che ha cantato con grande naturalezza in napoletano facendoci intravedere le voci di dentro del grande drammaturgo. Dieci poesie, dieci visioni del mondo sostenute dal registro vocale di Patrizia Cirulli che spazia in diversi generi, dalla canzone d’autore al folk, con un gruppo di grandi musicisti: il risultato è un suono che affonda nella tradizione ma è maledettamente moderno.
Il CD si chiama Fantasia ed è pubblicato da Squilibri nella consueta elegante veste che contraddistingue l’editore: CD più libretto impreziosito da dipinti, in questo caso di Beppe Sassi. La prefazione è di Pasquale Scialò, compositore, musicologo e autore di importanti studi sulla canzone napoletana. All’inizio l’impresa poteva apparire temeraria: Eduardo, a differenza del fratello Peppino o di Totò che scrisse Malafemmena, non si era mai avvicinato alla canzone. In realtà l’amava e frequentava Sergio Bruni, da lui definito “a voce e Napule”, ma nella sua immensa drammaturgia si era limitato alla parodia di Tu scendi dalle stelle laddove, nel momento più drammatico della commedia, compare da dietro le quinte cantando: “Tu scendi dalle stelle Concetta bella e je taggia ccattate chist’ambrella” ....
Dunque, la problematica del rapporto tra parola e musica era molto complicato per via di strofe nate per restare sulla carta. Cirulli con la direzione musicale di Marcello Peghin e con gli arrangiamenti realizzati da tutti i musicisti, è riuscita a ricreare l’ambiente sonoro per restituire l’essenza di quei versi poetici. E alcuni brani sono un archetipo della canzone perfetta. Due su tutte: “Si t’o ssapesse dicere” – primo pezzo dell’album – e l’emozionante “Io vulesse truvà pace” dove interviene Fausta Vetere, maestra della voce già nella Nuova Compagnia di canto popolare. “Io vulesse truvà pace/ ma na pace senza morte/ una, mmiez’a tanta porte/ s’arapesse pè campà”.
Ci sono poi le poesie intimiste come “È notte” che sembra citare Salvatore Di Giacomo: “Tutt’ è silenzio dint’a a sta nuttata/ non se sente nu passo ‘e cammenà”; qui la musica crea un’atmosfera lunare con la melodia coinvolgente interrotta sul finale da un suono che allude al dolore inascoltato di cui scrive Eduardo e che si ripresenta nelle altre canzoni d’amore: “L’ammore ched’è... è forte delore”.
Relogio cumpiacente, invece, ha un ritmo allegro, con un bell’intreccio sonoro, e un verso onomatopeico che scherza sul tic tac del tempo: “Pigliammoce sta vita cumme vene/ lassammo for’a porta ‘a pucundria”. Suonano Marcello Peghin (chitarra classica 10 corde, chitarra basso e viola caipira); Mauro Palmas, (liuto cantabile, mandoloncello, mandola); Maria Vicentini (violino, viola, bandolim), Paolo Zuddas (percussioni), Salvatore Maltana (contrabbasso); Salvatore Corazza (percussioni). Due gli interventi vocali che affiancano Patrizia Cirulli: Fausta Vetere della Nccp e Dario Sansone dei Foja. Il CD è stato registrato e masterizzato da Attilio Lombardo ad Alghero nel The Chicken Coop Studio.
Luca De Filippo ebbe modo di ascoltare e di approvare le prime canzoni di Patrizia Cirulli; poi purtroppo il figlio del grande Eduardo è scomparso e l’approvazione è venuta dagli altri eredi. Possiamo dire che Fantasia risolve la problematica del rapporto parole e musica. Nella storia della musica, a coloro che vedevano i due fattori ben distinti, Beethoven, riferendosi all’ultimo tempo della Nona Sinfonia, fece notare che “solo la parola può dare espressione completa e sicura alla felicità suprema della gioia: i suoni non bastano”. In questo caso i versi di Eduardo risaltano tra le armonie disegnate dal gruppo e dai grappoli di note di Patrizia Cirulli. Sono operazioni che fanno bene all’anima e che dovrebbero far riflettere i discografici delle major, troppo presi dalle mode
Patrizia Cirulli Fantasia Squilibri Editore 1. Si t’ ‘o ssapesse dicere (3:35) 2 L’ammore ched’è? (3:08) 3 Relogio cumpiacente (Fantasia) (2:39) 4 Io vulesse truvà pace (3:33) 5 Penziere mieje (2:43) 6 Quanno parlo cu te (3:45) 7 ‘E mmargarite (3:04) 8 È notte (5:01) 9 A…B…C…D… (2:38) 10 E allora bevo… (3:37)
Articolo del
02/01/2023 -
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