Un nuovo album, ma soprattutto una nuova avventura artistica e musicale per l’ormai celebre cantautrice americana Sharon Von Etten. Prima di tutto si tratta di un lavoro di gruppo e infatti il disco è stato intitolato “Sharon Van Etten & The Attachment Theory”.
In secondo lugo abbiamo a che fare con un album speciale che riesce a proporre al tempo stesso sia un rock classico che qualcosa di innovativo. Il disco è stato scritto e registrato integralmente con la sua band che risulta composta da Jorge Balbi, all’elettronica e alla batteria, da Devra Hoff, al basso e alla voce, e da Teeny Lieberson, ai sintetizzatori, al piano, alla chitarra e alla voce.
Sono loro gli Attachment Theory e quando durante le prove di un tour che stava per iniziare l’artista del New Jersey ha chiesto al suo gruppo di partecipare al processo creativo, loro non si sono tirati indietro. Hanno accolto l’idea con grande entusiasmo e in sole due ore sono nate canzoni come “I Can’t Imagine (Why You Feel This Way) e “Southern Life (What It Must Be Like)”. Vere e proprie “jam session” alle quali poi Sharon ha aggiunto le liriche dei brani, testi importanti, che parlano di tematiche senza tempo, come l’amore, la solitudine, la vita oltre la morte.
Ci sono piaciute molto canzoni come “Live Forever”, con la sua struttura armonica evocativa e sognante, e “After Life”, il primo singolo tratto dall’album, una canzone decisamente intrigante e ricca di “groove”. Molto belle anche “Idiot Box”, una ballata molto suggestiva, e la venatura “blues rock” di “Indio”, di “Can’t Imagine”, di “Something Ain’t Right” e di “Southern Life”. Sharon non rinnega il blues , ma lo arricchisce con l’aggiunta dell’elettronica e di arrangiamenti più sofisticati rispetto ai dischi precedenti.
Da non dimenticare poi i pezzi più lenti, come “Trouble”, una ballata cadenzata e sofferta, come “Fading Beauty”, una canzone carica di atmosfera e come l’eccellente “ I Want You Here”, la “love song” davvero toccante che chiude l’album. Sonorità nuove, talvolta incisive e ficcanti, in altre occasioni più morbide, tenute insieme - all’interno di un perfetto mix fra analogica e digitale - da Marta Salogni (già con i Depeche Mode, Bjork, Bon Iver e Animal Collective), che ha prodotto il disco.
L’album è stato registrato nell’ex studio degli Eurythmics, The Church a Londra. Da ascoltare il prima possibile.
Articolo del
12/02/2025 -
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