È uscito nel 2024, per la Sub Pop il secondo album di Justin R. Cruz Gallego, in arte J.R.C.G., “Grim Iconic (Sadistic Mantra)”, interessante amalgama di sonorità derivanti da vari generi, i più prepotenti dei quali risultano essere i ritmi latini e il punk rock, ma con influenze di progressive rock e anche jazz elettrico.
Si tratta di nove pezzi, alcuni brevi altri molto lunghi, come “Junk Corrido”, con suoni a volte viscerali, altre volte delicati; nel complesso una sorta di contrapposizione musicale, dove l’elettronica la fa da padrone, non solo per i suoni, ma anche per l’elaborazione del prodotto artistico finale.
Va notato che Justin R. Cruz Gallego non è solamente un musicista, ma un artista a tutto campo, che copre vari settori delle arti visive.
È stato probabilmente il suo trasferimento, avvenuto da bambino, da Tucson (Arizona – U.S.A.) a Tacoma (Washington), da uno stato del sud-ovest a uno stato del nord-est, che procurandogli un vero e proprio shock culturale ha generato l’ispirazione che si sente in modo particolare in “Grim Iconic”.
La sua esperienza musicale, pur non immensa, è già importante: in realtà “Grim Iconic” sarebbe non il secondo ma il terzo album, se si considera il suo primo lavoro “Wash OST” al quale è seguito “Ajo Sunshine” rispetto al quale si denota un forte cambio di direzione.
Il pezzo iniziale, “Grim Iconic”, title track dell’intero album, è molto breve così come è ben definito, una sorta di prologo per quanto si ascolterà dopo, mentre “34” si potrebbe definire come tribale dal punto di vista del genere musicale, anche se con forti influenze di musica elettronica grazie agli inserimenti di sonorità industriali.
“Dogear” è senza dubbio il pezzo più potente dell’intero album, pieno grazie a un ritmo possente, con la batteria accompagnata da un giro di basso incalzante sul quale si sovrammette la voce instaurando poi una sorta di detune con il basso. L’aumento degli innesti musicali, mantenendo però sempre sotto la batteria e il giro di basso, a un certo punto fa raggiungere all’ascoltatore una sorta di catarsi musicale che termina con uno sciogliersi di suoni.
In “Drummy” le parole ed echi dell’inizio con il sottofondo di sonorità ambientali e industriali fanno da prodromo fino all’interruzione che fa partire un ritmo incalzante; bella introduzione quella di “Liv” con il riff di synth e la batteria, mentre la prosecuzione del pezzo sembra una fusione delle sonorità dei primi album degli Emerson Lake & Palmer con ritmi latini e death metal.
“Party People (Heaven)” è un pezzo sicuramente originale, quasi un mantra ripetuto dal synth con voce da strumenti tibetani e le progressive vibrazioni alle quali si alternano suoni di flauti e campanelli, mantenendo nel sottofondo un suono costante di metronomo dal quale si staglia a un certo punto il solo di chitarra mentre il flauto continua il proprio fraseggio delicato.
“Junk Corrido” ha magnifiche sonorità che solleticano l’ascoltatore, suoni quasi viscerali, con la seconda parte totalmente diversa dalla prima, con uno stile soft. È il pezzo che più degli altri risente di rumorose astrazioni e ritmi strutturati, quasi per mettere a confronto il potere interiore con l’angoscia e la successiva dissoluzione del mondo esterno. Il pezzo è probabilmente quello più personale, al quale segue “Cholla Beat” anch’esso contenente una dicotomia: dopo la prima parte quasi confusionaria e piena di suoni la seconda risulta riflessiva a partire dalla voce che parla in spagnolo.
Infine “World I”, quasi una cavalcata musicale, più rock che altro genere, e nel finale quasi una marcia, il tutto a denotare la contrapposizione probabilmente proveniente dallo stesso modo di essere di questo artista particolare, Justin R. Cruz Gallego, e da quello shock culturale vissuto nell’infanzia del quale si è già parlato.
In definitiva nove pezzi facenti parte di un quadro musicale che nel complesso denota come due forze contrapposte: un’ambiguità solo apparente che trova una propria sintesi in una sapiente fusione di sonorità.
TRACKLIST - Grim Iconic - 34 - Dogear - Drummy - Liv - Party People (Heaven) - Junk Corrido - Cholla Beat - World I
LINE UP: Justin R. Cruz Gallego voce e strumenti vari, August Cruz Gallego (voce in "34"), Seth Manchester (percussioni in "Dogear" e "Cholla Beat"), Jon Scheid (sax tenore in "Dogear"), Erica Miller (voce in Drummy, chitarra, percussioni e sampler in "World I"), Jason Clackley (sax alto in "Liv") Phil Cleary (percussioni in "Liv" e batteria in "World I"), Alex Graziano (chitarra in "Party People", basso in "World I"), Veronica Dye (flauto in "Junk Corrido"), Jon Scheid (sax tenore in "Junk Corrido" e "World I", synth in "World I"), Morgan Henderson (basso in "Cholla Beat"), Enrique Linares (voce in "Cholla Beat"), Zac Hernandex (percussioni e synth in "World I")
Articolo del
12/03/2025 -
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