Nuovo album per Steven Wilson, musicista, compositore e produttore di fama internazionale, noto anche come leader dei Porcupine Tree.
Si tratta del suo ottavo album come artista solista e il disco si intitola “The Overview”. Questo suo nuovo progetto è la diretta prosecuzione di un discorso musicale iniziato con “The Harmony Codex”, album del 2023, quando iniziò a coniugare un discorso musicale multiforme, lontano dal concetto di artista “prog” che gli era sempre stato attribuito.
Il disco è stato realizzato in otto settimane, un tempo piuttosto breve per un’opera decisamente complessa e così ricca di ingredienti diversi. Una volta che Steven ha avuto ben chiara l’idea di partenza, la partitura musicale è fluita via con naturalezza e ha dato vita a risultati sorprendenti. L’album è articolato in due lunghe “suite” che prendono il titolo di “Objects Outlive Us” e “The Overview”, per un totale di quarantadue minuti di musica.
L’ispirazione è venuta dalla lettura di un libro come “The Overview Effect”, scritto da Frank White e dall’incontro con quelli della comunità Space Rocks, che cerca sempre punti di contatto fra l’astronomia e la musica. Steven Wilson è stato attratto dall’effetto della “veduta d’insieme” (The Overview”) proprio di quegli astronauti che vedono la Terra da lontano, mentre sono in orbita intorno al nostro pianeta. Un impatto drammatico, che comporta inevitabili riflessioni sul genere umano, di quanto noi siamo piccoli, quasi insignificanti, rispetto alla immensità del Cosmo. A questo Steven Wilson aggiunge un senso di meraviglia che mette da parte il pessimismo, che supera qualsiasi paura e ci invita a godere della nostra Terra per tutto il tempo che ci viene dato.
La vita è un dono, anche se forse all’Universo importa poco di noi. Note ancestrali, frutto di una spiritualità non religiosa, ma di certo contemplativa, passaggi armonici che sovrappongono variazioni musicali differenti, che si alternano all’interno di una stessa “suite”.
Un progetto ambizioso che mette da parte gli assoli classici del vecchio “prog”, che vengono sostituiti da una musicalità nuova, che riesce ad essere veramente “progressive”.
Il disco mette insieme elementi che sono propri dell’elettronica e della musica “ambient”, accanto a citazioni “jazz”, interventi di chitarre “metal”, atmosfere “post rock” o anche “noise” e a delle melodie tipicamente “pop” in uno scorrere di suoni moderni, mai ascoltati prima. L’album contiene diversi riferimenti letterari ( i romanzi di fantascienza che Steven leggeva da ragazzo) e anche influenze provenienti dal mondo del cinema, intendo film importanti come “Solaris”, come “2001- Odissea nello Spazio” e “Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo”.
Da segnalare inoltre il contributo di Andy Partridge degli XTC , che ha scritto i testi di “Objects Outlive Us”, lo “spoken word” di Rotem Wilson (la moglie di Steven) su “The Overview”, il delizioso falsetto che caratterizza l’apertura di “Objects Outlive Us e l’apporto in sala di incisione di Adam Holzman, alle tastiere, di Randy McStine, alle chitarre e di Craig Blundell, alla batteria. La pubblicazione del disco è accompagnata dall’uscita del film omonimo diretto da Miles Skarin .
In conclusione lo spunto di riflessione che offre un album come questo, intrecciato di una musicalità piena e complessa, sta nella domanda che rivolge un alieno ad un astronauta appena sbarcato sulla Luna: “Did you forget about us? (Vi siete dimenticati di noi?). Impegnati come siamo a risolvere questioni legate alla tecnologia e ai nostri strumenti elettronici, ci siamo dimenticati di guardare in alto, su verso il Cielo.
Da ascoltare a volume molto alto.
Articolo del
14/03/2025 -
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