Per quanti ancora non sapessero di lui, Stella Burns altro non è che il nome d’arte di Gianluca Maria Sorace, musicista e “songwriter” nato in un paese vicino Palermo, che si è trasferito poi a Livorno e che adesso risiede a Bologna.
Ex “vocalist” degli Hollowblue, un gruppo “indie rock” di indubbio valore che ha avuto una certa risonanza internazionale e che è stato influenzato da artisti come i Bad Seeds di Nick Cave e soprattutto dalla musica di David Bowie, Stella Burns ha pubblicato - dopo circa sette anni di silenzio - questo ”Long Walks In The Dark”, un album molto interessante, improntato ad un “folk underground” molto intimo e personale, denso di richiami alla musica di frontiera americana e mi riferisco ai Calexico , ma anche certe vecchie cose di stampo “western” dei Wall Of Voodoo di Stan Ridgway. Dodici brani originali che corrispondono ad altrettante ballate di pregio, ricche di atmosfere “tex-mex”, con un diffuso ricorso ai fiati, alle chitarre acustiche, ma anche a quelle elettriche che fanno da gustoso contrappunto nel determinare le armonie dei singoli brani.
Ci sono piaciute molto canzoni come “Long Walks In The Dark”, “Long Black Train”, “Love And Thunder” , lo “spoken word” di “I Want To Be Dust When I’m Done” e “My Heart Is A Jungle”, eseguita in duetto con Mick Harvey, uno degli “special guest” che compaiono sul disco, insieme a Ken Stringfellow, (ex Posies e R.E.M.), Marianna D’ama (dei Timber Timbre), Sergio Carlini (dei Three Seconds Kiss), Laura Loriga (dei Mimes Of Wine), Christian Scazzeri e Davide Grotta. Un “folk rock” romantico e viscerale, sonorità decisamente notturne e arrangiamenti molto curati che conferiscono all’intero disco una valenza cinematica che rende l’ascolto ancora più affascinante.
Un risultato di certo soddisfacente per Gianluca Maria Sorace/ Stella Burns, un polistrumentista autodidatta che sull’album suona la chitarra acustica e la “slide”, l’organo, il mandolino, il banjo, il pianoforte, l’armonica a bocca, le percussioni e che si è preso cura dell’arrangiamento della sezione d’archi.
Un disco da ascoltare: ne rimarrete piacevolmente sorpresi.
Articolo del
16/04/2025 -
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