Uscirà il prossimo 8 agosto 2025 “We’re Only Human”, decimo album di Hayes Carll, cantautore americano originario di The Woodlands (Texas), per l’etichetta Thirty Tigers.
Hayes Carll, che è stato paragonato a importanti esponenti della country-folk music, come Townes Van Zandt e John Prine, e nominato nel 2016 per un Grammy nella categoria “Best Country Song” è caratteristico per il forte senso di identificazione con i protagonisti dei suoi lavori musicali.
Con questo album, costituito da dieci pezzi, l’ascoltatore riceve in dono non solo un vero e proprio capolavoro del suo genere, ma anche un Hayes Carll che racconta se stesso.
Mentre le parole ci parlano di domande esistenziali nel contempo suggeriscono come poter mantenere la pace mentale e fanno riflettere chi ascolta su quali possano essere i punti fermi nei momenti difficili della vita.
In un panorama di cantautorato che spesso parla di criticità, intolleranza, disagio, l’album di Hayes Carll è un’eccezione, rappresentando uno sforzo reale per sentirsi bene condividendo con il mondo intero sensazioni private positive, quasi una conversazione musicale fra l’artista e quel che accade intorno a lui.
Hayes Carll, elogiato da testate come Pitchfork e New York Times per la propria incredibile capacità di affrontare temi difficili con un particolare umorismo, è stato proprio per questo paragonato a Bob Dylan ed è una delle voci americane più amate e questo aspetto si apprezza, oltre alla brillantezza esecutiva, anche nell’ultimo album “We’re Only Human”.
La title track, molto bella davvero, si sviluppa con un aggraziato anche se malinconico suono di pianoforte fornisce all’ascoltatore parole di una sincerità che rasserena: “We’ll do most anything to avoid the pain / Hiding our hearts and casting the blame / 6,000 tongues, but we’re all the same / Ain’t no need to carry that shame / ‘Cause we’re only human.” ("Faremo di tutto per evitare il dolore / Nascondendo i nostri cuori e sfogando la colpa / 6.000 lingue, ma siamo tutti uguali / Non c'è bisogno di portare quella vergogna / Perché siamo solo umani.").
“Stay Here Awhile" si distingue per i suoni hammond particolarmente tranquilli e che insieme alla chitarra letteralmente circondano la voce che regala pace, mentre Hayes Carll narra di un momento di serenità particolare quello di un’osservazione fuori dalla propria finestra, letteralmente perdendosi nelle vite degli uccelli che vede muoversi sugli alberi.
“Progress of Man (Bitcoin & Cattle)” grazie anche al dialogo violino / chitarra riesce a far risaltare le conflittualità presente in quanto espresso dalle parole, mentre “High”, con l’intro del flicorno insieme a flauto, pianoforte e chitarra e alla successiva e tranquilla narrazione offre all’ascoltatore un invito a fermarsi e respirare profondamente.
Bel ritmo sostenuto quello di “One Day” mentre “Good People (Thank Me)” è una ballade allegra e fin troppo carina con quel pianoforte che inizia a ritmo e le parole “There was a flag, there was a rabbit, there was a lady, there was a guy…” “...they found each other apologize” un vero capolavoro di comicità e di umanità grazie anche al ritornello “So, thank God...”.
Pezzo lento “I Got Away With It”, ben marcato dalla batteria, con il tipico andamento cantilenante della country-folk music, caratteristico della sua specie.
In definitiva l’album “We’re Only Human”, decimo di Hayes Carll, è davvero piacevole, pacato, elegante, apprezzabilissimo anche da chi non è un patito del genere.
TRACKLIST 1. We're Only Human 2. Stay Here Awhile 3. Progress of Man (Bitcoin & Cattle) 4. High 5. One Day 6. What I Will Be 7. Good People (Thank Me) 8. I Got Away With It 9. Making Amends 10. May I Never
Articolo del
21/07/2025 -
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