Ancora una volta, i Katatonia (Jonas Renkse alla voce, Niklas Sandin al basso, Daniel Moilanen alla batteria e Sebastian Svalland e Nico Elgstrand alla chitarra) ci trascinano nell'abisso.
Con "Nightmares as Extensions of the Waking State", uscito il 6 giugno 2025 per Napalm Records e primo disco dopo l’abbandono del membro fondatore e chitarrista Anders Nyström, la band svedese non solo consolida la sua posizione di maestri indiscussi del progressive metal pregno di malinconia, ma spinge ulteriormente i confini del proprio suono, regalandoci un'opera che è al tempo stesso familiare e sorprendentemente fresca. Sin dai primi accordi di “Thrice”, è chiaro che questo album è un'entità più oscura e forse più spietata rispetto al suo predecessore, "Sky Void of Stars", grazie ad un maggior presenza delle chitarre nel flusso sonoro. C'è una densità atmosferica e una gravità emotiva che avvolgono l'ascoltatore, invitandolo a esplorare quei recessi della mente dove la veglia si confonde con il sogno, e dove le ansie e le paure più profonde prendono forma.
La voce di Jonas Renkse è, come sempre, il faro in questa tempesta emotiva. Le sue linee vocali sono un lamento sublime, un sussurro intimo che si trasforma in un grido disperato, capace di veicolare una gamma di emozioni che pochi altri cantanti possono eguagliare. Che stia intonando melodie struggenti o declamando versi con una potenza contenuta, Renkse è il cuore pulsante di ogni brano, la guida attraverso questo labirinto di luci e ombre. Brani come "Lilac" (tra i singoli che hanno anticipato l'album) mostrano i Katatonia in piena forma, con un incedere melodico che si insinua nell'anima grazie ad un ben dosato crescendo strumentale.
Altri pezzi, come "Wind of No Change", rivelano catartiche e coinvolgenti venature doom, mentre "Temporal" o "Efter Solen" (brano cantato in svedese) si addentrano in territori vibranti di nuances provenienti da “The Great Cold Distance”, nel primo caso, quanto eterei nel secondo, dimostrando la loro capacità di esplorare diverse sfumature del loro sound senza mai perdere la propria identità. "Nightmares as Extensions of the Waking State" richiede un'immersione completa e distillata nel tempo, un abbandono alle sue atmosfere dense e ai suoi testi profondamente umani.
Un album che, sin dallo splendido artwork di Roberto Bordin, saprà affascinare chiunque sia disposto a esplorare le profondità più oscure e affascinanti della psiche attraverso il prisma del metal malinconico.
Articolo del
22/07/2025 -
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