Proseguono i festeggiamenti per la riapertura del teatro Rossini di Civitanova Marche, dopo i lavori di ristrutturazione.
L'evento di gala, presentato da Daniela Gurini, scelto dall'azienda speciale teatri di Civitanova e ingaggiato da Eclissi Eventi, ha visto protagonista uno dei più grandi attori del nostro cinema: Giancarlo Giannini. Una carriera prestigiosa con 170 film interpretati, doppiaggi e la stella di Hollywood sulla Walk of Fame di Los Angeles. La serata aveva come titolo "Poesia e musica", infatti le due cose si sono intervallate in una maniera alquanto insolita. Giannini come sempre elegante scenicamente, ha scelto di affrontare lo spettacolo in piena libertà, quasi sempre improvvisando e scherzando ripetutamente con i musicisti che si sono prestati a questo gioco sottile e poco divertente.
Uno spettacolo dedicato alle donne, attraverso le parole dei grandi poeti. Dall'iniziale "Il prolungamento di un bacio" di Pedro Salinas passando per "A Silvia" di Leopardi, "Tanto gentile e tanto onesta pare" di Dante, "S'avess'io" di Alda Merini, "Io pronuncio il tuo nome" di Lorca, "Corpo di donna" e "Il tuo sorriso " di Neruda ,"Benedetto sia 'il giorno" di Petrarca. Il viaggio è continuato con Angelo Poliziano, Gabriele D'Annunzio, Giuseppe Ungaretti, Vincenzo Cardarelli, William Blake, Ada Negri, Cecco Angioleri, un paio di componimenti dei Pellerossa del nuovo Messico e del cinese Hsü Chih-mo. Tra i momenti più intensi "L'infinito" di Leopardi e soprattutto i monologhi shakespeariani di Marco Antonio nel Giulio Cesare e di Amleto, grazie alla magia della sua voce calda e avvolgente.
L'attore però in generale è parso poco coinvolgente, qua e là ci sono state delle sbavature e interrompere la lettura di una poesia toccante come "Supplica a mia madre" di Pier Paolo Pasolini per fare una battuta, è sembrato veramente fuori luogo e poco rispettoso. La parte musicale di alta qualità è stata sostenuta dal sax di Marco Zurzolo, la chitarra di Andrea Candeli e dal flauto di Stefano Maffizzoni. Tra i brani eseguiti si sono apprezzati "Summertime" di George Gershwin, "Il carnevale di Venezia", Gabriel's oboe di Ennio Morricone e "Libertango" di Astor Piazzolla. Bella la dedica di Marco Zurzolo a suo fratello Rino, musicista storico di Pino Daniele. A fine serata, parata di sponsor e politici per il brindisi e il taglio del nastro.
Il pubblico applaude, ma qualcuno aveva già lasciato la platea prima che lo spettacolo finisse, segno che qualcosa non ha funzionato al meglio, nonostante un nome così prestigioso. Resta comunque la forza immortale della poesia, che in questi tempi così aridi è una dolce carezza al cuore.
Articolo del
13/12/2023 -
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