Il titolo già di per sé sembra un avvertimento, o forse una provocazione: ciò che ci apprestiamo a vedere non è la realtà, ma la sua proiezione. Un riflesso, un doppio, un artificio che cerca di imitare la vita, restituendone il ritmo, la tensione e la vertigine. "Simulacro", l’ultima creazione della compagnia Kor’sia, presentata al Romaeuropa Festival, nasce proprio da questo cortocircuito: tra corpo e immagine, tra presenza e rappresentazione, tra il desiderio di vivere e quello di essere osservati. È un progetto che intende raccontare la nostra epoca digitale, il nostro corpo smaterializzato, la nostra identità riflessa in uno schermo. Le aspettative, insomma, sono altissime.
E l’ambizione, va detto, è palpabile. Simulacro cerca di costruire un universo ibrido, dove la danza si fonde con la performance, l’arte digitale con il linguaggio visivo, la scena teatrale con il videoclip. È un mondo che pulsa, vibra e desidera sorprendere e avvolgere. Tuttavia, dopo un po’, quella stessa intensità si trasforma in saturazione. Ci si ritrova immersi in un caleidoscopio di immagini e suoni dove tutto sembra funzionare, ma nulla si ferma. Una serie di stimoli, non sempre legati da un filo drammaturgico chiaro. Il risultato è una sensazione duplice: il fascino della ricerca e, al contempo, l’impossibilità di afferrarla fino in fondo.
La prima parte dello spettacolo è forse la più riuscita. C’è tensione, ritmo e costruzione. Gli agenti segreti che si muovono tra luci taglienti e suoni elettronici, come in un videogioco d’autore o in una serie sci-fi, catturano per la loro potenza visiva. È un inizio che promette una narrazione distopica, un’umanità in lotta contro le proprie ombre. Poi arriva quel telo retroproiettato – una membrana tra scena e spettatore – e qualcosa cambia: la danza incontra il suo doppio digitale, si guarda allo specchio, si perde e si ritrova.
È una delle idee più potenti di questo lavoro, ma anche la più insidiosa. Perché in quel gioco di riflessi, a volte, il corpo sembra svanire. L’immagine prende il sopravvento. E quando la tecnologia diventa troppo ingombrante, la carne smette di respirare.
Eppure, nella seconda parte, succede qualcosa di diverso. I personaggi si aprono, si lasciano andare. Passano dal sospetto alla confessione, dal controllo alla vulnerabilità. Il ritmo rallenta, la tensione si dissolve. È come se il caos della prima parte si ripiegasse su se stesso, dando vita a un nuovo suono, a uno spazio più intimo e sincero: qui Simulacro trova finalmente la sua voce. Non quella delle macchine, ma quella dei corpi. È un passaggio breve, fragile, ma necessario. E fa intravedere una strada: quella in cui l’idea smette di essere solo un concetto e torna a essere gesto, sudore, respiro.
C’è tanto in questo lavoro. Forse anche troppo. Ma sarebbe un errore liquidarlo come confuso. Simulacro non è un fallimento, è un campo di battaglia. È un laboratorio in cui si percepisce la fame, la giovinezza, il coraggio di chi non si accontenta della forma e desidera scoprire cosa c’è oltre. Antonio de Rosa e Mattia Russo, con la loro visione italo-spagnola, mostrano una consapevolezza rara per la loro età: conoscono la storia del linguaggio, ne citano frammenti e li fanno esplodere. Ma sembra che ora abbiano bisogno di un gesto in meno, non di uno in più. Di un vuoto, di uno spazio che permetta al pensiero di sedimentare.
Simulacro è un’opera ambiziosa, imperfetta, ma necessaria. È un lavoro che riflette la febbre del presente, la confusione dell’epoca in cui viviamo, la difficoltà di distinguere ciò che è reale da ciò che è solo rappresentato. E in questa confusione c’è già un valore: il coraggio di guardarsi dentro, anche quando non si riesce più a capire dove finisce il corpo e inizia la proiezione.
Forse il compito di Kor’sia adesso è proprio questo: superare la bellezza del caos, oltrepassare l’attrazione dell’immagine, e cercare una nuova genesi. Perché, una volta esaurita la potenza del simulacro, ciò che rimane (il gesto nudo, la carne viva, la verità del movimento) può ancora salvare la scena
Articolo del
14/10/2025 -
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