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È in uscita il tuo nuovo libro di poesie “Odio Springsteen e gli U2”, dove riprendi il titolo da una frase già citata all’interno di “Brindando coi demoni” … ce ne vuoi parlare?
Sì infatti, è proprio questo il succo, non è che il titolo abbia un gran senso e attinenza con il libro. Nel libro ci sono tutte le poesie che ho scritto dall’ 83’ al 2011. Sono molto contento di averlo fatto, è un sunto di tutto quello che ho scritto, però non sapevo che titolo mettere più che altro per non inserire il solito titolo di libro di poesie che risulterebbe noioso, allora ho voluto mettere questa frase spiazzante che mi piaceva.
Sappiamo che il 24 maggio uscirà il live dei Diaframma (live 9.04.2011) e in contemporanea uscirà anche il picture disc di “3 volte lacrime” per festeggiare il venticinquennale, un bel traguardo direi ..
Sì molto, la cosa abbastanza tragica è che è passato un quarto di secolo, forse è banale dirlo ma a me sembra veramente ieri, stento a credere che siano passati così tanti anni, chiaramente sono consapevole che son successe tante cose in questo periodo, saper realizzare che son passati 25 anni da una sorta di paura, il tempo vola ..
E invece per quanto riguarda i progetti futuri?
Mi piacerebbe fare un album nuovo, ci lavorerò durante l’estate, abbiamo 10-12 pezzi su cui poter lavorare..
Sei stato definito in tantissimi modi, soprattutto come il padre delle new wave italiana, ma tu come ti autodefinisci?
Mi sta bene ‘padre’ della new wave italiana perché siamo stati veramente i primi a farla e farla bene, con buoni risultati, unendo l’italiano a quelle tematiche un po’ post-punk. Il tempo ci ha reso giustizia e penso che “Siberia” sia considerato oggi un disco importante per la new wave in Italia.
Da sempre nelle tue canzoni si parla di amore e di donne, oggi che cos’è l’amore per te?
L’amore è un sentimento che estendi un po’ a tutto, ai tuoi cari, alla musica, alle donne, agli uomini, a te stesso, insomma a tutto ciò che fai. È il sentimento che dovrebbe muovere il mondo e quando non lo fa c’è sempre qualcosa di sbagliato. Io spero di vivere amando.
Leggendo i tuoi testi e i tuoi libri quello che più mi colpisce è la tua immediatezza, il tuo modo di porti in maniera schietta e libera ma al tempo stesso poeticamente controcorrente, sei d’accordo?
Sì, certo, è vero, perché secondo me una canzone deve essere immediata, deve arrivare subito. Noto ad esempio in molti gruppi attuali un’estrema pallosità di concetti ampi. Una canzone si deve capire subito, soprattutto cosa vuoi dire e ciò che vuoi comunicare, a meno che tu non sia un genio consacrato come De Andrè …
Nel 2008 uscì “Il Dono”, un disco tributo ai Diaframma con brani reinterpretati da vari artisti, come hai preso questa cosa e quali sono gli artisti che ti hanno colpito di più?
In realtà questa cosa l’ho progettata proprio io. All’inizio volevo fare un ‘best of’ dei Diaframma con 3 artisti ospiti, poi però ho invece pensato di fare un album di sole cover di pezzi miei e ho chiamato alcuni artisti che mi piacevano e gli ho chiesto se volevano partecipare al progetto e tutti quanti hanno accettato volentieri. Il brano che mi è piaciuto di più è quello di Dente con la sua interpretazione di “Verde”.
Ultima domanda, 3 cose da cui Federico Fiumani non si separerebbe mai …
I miei dischi, mia madre e la mia chitarra.
Grazie di cuore
Grazie a te Cristina!
Articolo del
02/05/2011 -
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