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Evy Arnesano, già tastierista e corista reggae/ska per band come Radici nel Cemento e Nidi d’Arac, ha pubblicato il suo primo album da solista Tipa ideale, registrato nel corso di otto mesi e stampato in mille copie. E l'estate trascorsa con il suo nuovo brano Ogni puntino tondo ha fatto ballare in più di qualche lido. Cantautrice leccese d'origine e bolognese d'adozione, si è occupata in prima persona di musiche, arrangiamenti e testi, nonché della produzione e promozione dell'album, addirittura costruendosi anche il suo sito Internet. Tipa ideale rappresenta il coronamento di un percorso in cui Evy ha dato prova di grande tenacia sfoderando una capacità di coinvolgimento mediatico dei fans, mettendo tutta se stessa, sfruttando ogni possibile strumento a disposizione quali blog, magazine e social network, senza porsi alcun limite.
In questo album Evy è supportata da una nutrita schiera di musicisti: alla batteria c'è Gianluca "Pecos" Grazioli al basso Franco "Jamaica" Barletta, ex Federico Poggipollini e Angela Baraldi, Davide "Blanda" Blandamura, alla tromba Alessandro "Skaglia" Scagliarini dei My Awesome Mixtape; alla chitarra Paolo "Puddu" Albano, già con Neffa; ai cori Lucio Morelli, già con Poggipollini e Paola Turci; al piano il jazzista Teo Ciavarella. Il disco abbina diversi generi musicali, passando con estrema naturalezza dal pop all'elettronica, dalla samba al jazz con uno sguardo alle composizioni stile anni Sessanta/Settanta e alla tradizione italiana, compresa la sfera delle colonne sonore d’autore, in una scaletta articolata in tredici episodi da Il mio vicino a Samba pa mi a Non era tanto male fino a Ieri per sempre.
Chissà quante volte ti avranno chiesto di "questa tipa ideale" e chissà quante volte avranno confuso te con la tipa ideale? Perché la scelta di intitolare il tuo primo album proprio così?
Quando ho scelto il titolo non avrei mai immaginato che sarebbe diventato un tormentone, che lo avrebbero associato a me e così via. Tipa ideale è uno dei miei singoli, curiosamente quello che qualche tempo fa era stato adocchiato da una major, nell’unico fugace contatto avuto con la discografia prima di mettermi in proprio. Per quanto riguarda la canzone, la tipa ideale è... l’altra!
Chi ha seguito le tue avventure nella produzione e promozione del tuo lavoro non faticherà a riconoscere la tua di vita in molti pezzi. Che posto occupa l'amore nella tua vita?
Cerco sempre di smentire il concetto di autobiografico applicato alle mie canzoni: nel momento in cui le storie vengono raccontate diventano proprietà di tutti coloro che si riconoscono in esse e cessano comunque di essere autobiografiche, che lo siano state veramente o meno. Nella mia vita l’amore avrebbe anche il posto principale se non fosse che non esiste nella veste in cui vorrei vederlo io.
Come si sente una donna come te quando viene a sapere che si può fare carriera donandosi, che si possa diventare parlamentari senza avere le competenze necessarie per un lavoro così serio?
Mi sono rimboccata le maniche e ho cominciato da zero donando la mia musica e non la mia persona. Nel caso di cariche pubbliche o incarichi di responsabilità bisogna augurarsi che, in mancanza di adeguata carriera, ci siano almeno le competenze necessarie! A parte gli scherzi, mi rattrista molto la situazione attuale.
Una generazione di giovani è silenziosa. Si esprime e si sviluppa poca energia "nuova". Poca avanguardia. Secondo te, questo periodo di incertezza ha qualche relazione con l'incapacità di espressione?
Non lo so. So soltanto che oltre che incerti, questi tempi mi sembrano oltremodo sguaiati. E spesso l’espressione artistica è allo stesso livello.
Tu ti sei autoprodotta e autopubblicizzata: che consigli dai a chi volesse far carriera in ambito musicale?
Internet è fondamentale per il mio lavoro, è il mezzo più veloce e universale che ho a disposizione per comunicare con il mondo, oltretutto a un costo contenuto. Non potrei farne a meno, è stata la mia rampa di lancio, in un certo senso è stata la chiave di volta della mia libertà discografica. Naturalmente è solo un mezzo, senza adeguati contenuti non si può veicolare nulla. Perciò, va bene sfruttare quello che il web ci mette a disposizione, senza però dimenticare che è necessario avere qualcosa da dire e non semplicemente sentirne la necessità.
Qual è il tuo sogno nel cassetto?
Vivere di musica, finalmente e una volta per tutte, per potermi dedicare ventiquattro ore al giorno a tutto ciò che riguarda la mia attività, quindi non solo agli aspetti più propriamente artistici ma anche a quelli manageriali, logistici, burocratici, di comunicazione etc. Tutte cose che faccio già ora ma spesso senza riuscire a vivere del mio lavoro anzi continuando a investire su di esso a fondo perduto. Vorrei che quello che è scritto sulla mia carta d’identità corrispondesse al mio reale mestiere.
Nell'album c'è un mix di sound che va dal jazz ai ritmi sudamericani. Qual è il tuo background musicale?
L’unica vera distinzione che faccio è tra musica che mi piace e quindi che considero bella e musica che non mi piace e fa a pugni con i miei gusti. Ascolto tanti generi diversi e mi sento un’appassionata della musica altrui prima che della mia. I miei interessi vanno dal pop all’original ska, dallo swing all’elettronica, dalla cinematografia anni Sessanta e Settanta alla musica italiana degli stessi periodi, dalla blaxploitation ai crooner. Tra gli artisti italiani adoro Mina, Sergio Caputo, Nicola Arigliano, Bruno Martino, Domenico Modugno, Lucio Battisti, Sergio Endrigo. Adoro Janelle Monae, Kings of Convenience, Phoenix, Telefon Tel Aviv, e tra gli italiani, My Awesome Mixtape, Colapesce, Amor Fou. L’album poi è dedicato alla memoria eterna di Piero Umiliani e Piero Piccioni che sono i miei compositori preferiti ma non gli unici, anzi, sono i rappresentanti di una categoria molto ampia che comprende maestri italiani ma anche stranieri come Henri Mancini e John Barry ad esempio.
Articolo del
27/09/2011 -
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