|
Honeybird & The Birdies è una band estremamente eclettica che sprizza vitalità, colori e fantasia da tutti i pori. Li abbiamo intervistati per un’occasione speciale, per brindare e complimentarci con loro per la vittoria del premio FAWI 2011: in parole povere la miglior band italiana dell’anno selezionata dalla Fondazione Arezzo Wave Italia. Ne parliamo con P-birdie, Honeybird e Walkietalkiebird, i tre membri del gruppo.
Ciao ragazze, innanzitutto complimenti veramente per l’ottimo risultato appena raggiunto (vincitrici del premio FAWI 2011, ndr). Cosa significa per voi essere considerati come la miglior band del 2011?
P-birdie: Diciamo che la notizia ci ha letteralmente fatto saltare dalle sedie! Già l'aver vinto le selezioni di Italia Wave come miglior band per la regione Lazio è stata per noi un'esperienza fantastica: suonare allo stadio di Lecce e sentire la propria musica diffondersi per metri e metri di fronte a tantissime persone ti mette in corpo adrenalina pura. Siamo soddisfatti del lavoro svolto fino ad ora, e felici di aver ricevuto un premio importante come quello FAWI: costanza e follia premiano...a volte! Honeybird: Essere scelti per il premio FAWI 2011 è un riconoscimento molto bello. Significa che la nostra ricerca musicale e il nostro approccio alla musica (un approccio sincero e sentito nel profondo dell'anima) è la strada giusta! Ci fà veramente molto piacere sapere che quel che sentiamo viene trasmesso e viene sentito forte anche dal pubblico. Walkietalkiebird: Grazie per il ragazzE, apprezzo molto! D'altronde, da quando ho iniziato a suonare con Honeybird & the Birdies, il mio lato femminile ha avuto un'impennata inimmaginabile precedentemente! Scherzi a parte, sono davvero contento! Le mie compagne di viaggio si meritano davvero questo premio per tutto quello che hanno saputo costruire negli anni ed io sono felice di aver potuto dare il mio contributo. Diciamolo, i riconoscimenti fanno sempre piacere!
C’è qualcuno che sentite il bisogno di ringraziare che ha creduto in voi sin dall’ inizio?
P: Sicuramente il ringraziamento principale, per quanto mi riguarda, va ai miei compagni di viaggio honeybird e walkietalkiebird; la dimensione artistica ed umana che si è creata tra di noi è stata determinante per il tipo di percorso che abbiamo iniziato e che vorremmo continuare a percorrere. Non si possono non citare poi tutti gli addetti ai lavori, tutte le persone che in qualche modo ci sono state vicine durante questi anni, fonici, booking, e tutti gli amici musicisti e non. H: Beh, diciamo che le nostre famiglie ci hanno creduto, per fortuna a loro piace la musica e l'arte, e hanno visto in noi una passione innegabile. Ringrazierei loro, e poi ci sono vari amici che sono stati presenti, sia per i complimenti ma sopratutto per le critiche ed i momenti difficili. Ringrazio i nostri amici, i nostri compagni, Carlo di Subterra, Damiano di Damigiano Booking, Paolo di Rocketta Booking, Diego "3Eg0-bird" Glikman, Sandro di Promorama, Daniele Gennaretti, Davide Abbruzzese & Mario Struglia di Groovefarm Studios, i Fratelli Mirabella, Michele Braga, ladybird, tomattobird, poppybird, pingrabird, e tutti i bird che hanno suonato con noi sul palco e in studio. W: Grazie a tutti, belli e brutti...
Al contrario, avete qualche sassolino nella scarpa da togliervi? Questo è proprio il momento giusto!
P: "Ho un sassolino nella scarpa, ahi, che mi fa tanto tanto male, ahi!" citazione musicale a parte, credo di sentirmi abbastanza in pace col mondo al momento, eccetto qualche piccola rogna che abbiamo avuto in passato con il gestore di un locale: "Lui sa chi è, lui sa com’ è, lui sa perché". H: Ahimè sì, ci sono due sassolini in particolare che mi vengono in mente. Due persone che non hanno mantenuto la loro parola. Una cosa che trovo molto debole e brutta è quando l'arroganza e la prepotenza entrano in gioco nella musica. Nella musica non c'è spazio per essere arroganti. W: Amo portare i sandali, nessun sassolino.
Ora ritorniamo un po’ alle origini: ci raccontate la storia del nome del gruppo e come è nato?
P: Il gruppo inizialmente nasce da un incontro, puramente casuale, tra me e Monique (honeybird, ndr); eravamo ad una festa, e la dolcezza del miele ha fatto si che i nostri sguardi si incrociassero e che lei mi chiedesse: "Mi accompagni su questo pezzo? eccoti uno shaker, fai tu!". Da li non ci siamo più separate, abbiamo iniziato a suonare insieme e a svolazzare, da veri e propri birdies. Il bassista attuale, Federico (walkietalkiebird, ndr), è arrivato da relativamente poco, per i primi tre anni abbiamo suonato con Ginobird. Anche in questo caso il miele ha fatto da collante dell'incontro, intenso e assolutamente meritato...ma dov'era stato per tutto questo tempo?! H: Aggiungerei anche che il nome "honeybird" nacque nel lontano 2002, poco dopo che arrivai in Italia e che iniziai a scrivere tante canzoni. Ero molto sola e le canzoni erano come il miele chi mi addolciva. Nel 2002 ho scelto il nome "honeybird", cioè uccellino di miele, perchè gli uccellini sono affascinanti nel modo in cui si svegliano e cantano di puro istinto, la musica è intrinseca nella loro vita. E poi il miele perchè mi piace tantissimo! Ben cinque anni dopo, nel 2007, quando abbiamo formato il nostro gruppo, si è aggiunto "& the birdies" proprio perchè si aggiungevano 2 meravigliosi birdies e si lasciava spazio per la salita sul palco anche di altre birdies (cosa che accade spesso). Questo si è visto in passato con Sly & the Family Stone, Fela Kuti, Funkadelic ed altri: la musica è come un grande abbraccio che ci coccola. W: Personalmente ho sempre amato il miele, soprattutto nelle tisane. A tal proposito, pensa che quest'anno facciamo anche un programma radio serale su Radio Popolare Roma dalle 23.30 in poi dal titolo "Camomilla takeaway", che è anche ascoltabile in streaming sul sito www.radiopopolareroma.it.
Il vostro sound è considerato a metà tra la world music ed il folk: se posso permettermi, io lo definirei onnivoro per le capacità di spaziare in modo versatile tra generi completamente diversi creando uno stile tutto vostro. Voi invece come lo descrivereste?
P: Questa è sempre una domanda difficile per noi birdies... vediamo...qualcuno ha detto: "siete un incrocio tra Caetano Veloso e i Primus", può bastare? H: Già! A volte mischio un sacco di diverse terminologie, ad esempio, splish-splash-tropicalia-world-ethno-indierock-freakfolk-antifolk-postfolk. W: Già già,"tropical-indie" direi...
Quindi quali sono e sono state le vostre influenze musicali?
P: Ho sempre adorato il ritmo, e tutto ciò ad esso collegato; quindi Brasile e Africa sono stati e sono tuttora due luoghi magici per me, dove trarre spunti d'insegnamento e goduria per mente, corpo e orecchie. I capisaldi della mia infanzia sono tre "P", caso vuole come il mio nome: Paul Simon, Paul McCartney, Prince. H: Le mie prime influenze musicali arrivano da Los Angeles, dove sono nata e cresciuta, cioè i Jane's Addiction e RHCP. Questi mi hanno portata a innamorarmi del basso e delle armonie, delle energie, della forza che può esprimere la musica. Altri gruppi che hanno avuto una grande influenza su di me sono stati i Butthole Surfers, i Violent Femmes, i Pixies, i Dead Kennedys, i Sonic Youth, senza dimenticare i grandi del jazz come Mingus e Monk e la musica da capoeira, Gilberto Gil e Tom Zé. Menzionerei inoltre Elliott Smith, Syd Barrett, Captain Beefheart, la musica latinoamericana, zona da dove viene il mio charango. Delle cose più attuali direi i tUnE-yArDs, Jeffrey Lewis, Grizzly Bear, Akron/Family, Mariposa e Dimartino. W: Non posso che sottoscrivere. Devo dire che dopo anni di concerti e dj set credo di aver aperto tutti i miei chakra musicali e credo di essere diventato davvero aperto ad ogni tipo di ascolto.
Invece a quale band pensate di assomigliare di più o traete espirazione?
P: Sinceramente non mi sono mai posta questa domanda. Ascolto talmente tanta musica diversa che penso di raccogliere le peculiarità di ogni mio ascolto e di riversarle poi nella musica che faccio. H: Io direi che traiamo molta ispirazione dai gruppi che hanno un approccio fresco alla musica e alle performance, permettendo alle idee di fluire quindi a tutti i colori e i balli e la strumentazione che uno si immagina e s’inventa. Ultimamente mi sento aperta a tantissime diverse sonorità, come una spugna. In più, grazie al programma radio che conduciamo assieme, sto scoprendo un sacco di bella musica proprio grazie a p-birdie & walkietalkiebird. W: Mi associo alle risposte delle mie compagne. Sono troppo brave anche nelle interviste. Sono orgoglioso di loro!
Ci raccontate un po’ come procedono i vostri live?
P: I nostri live stanno diventando sempre più colorati, musicalmente e visivamente, e il pubblico è sempre più partecipe. H: Verissimo! W: Tra l'altro, ora stiamo anche portando dal vivo qualche nuovo brano che probabilmente finirà nella track-list del prossimo album su cui stiamo lavorando in sala e ci stiamo divertendo un sacco.
E la mascotte The Bird?
P: ‘The Bird’ è la regina delle celebrità. Ci segue ovunque ed è un'ottima compagna di palco. Ultimamente ha diviso il palco pure con gli Afterhours, Daniele Silvestri e il Collettivo Angelo Mai. Attualmente sta lavorando al suo primo disco solista. H: Già! W: The Bird è simpaticissima, un po' silenziosa talvolta...
Lo scorso anno (proprio questo periodo) uscì il vostro LP “Mixing Berries”, come sta andando?
P: Le prime 500 copie sono andate, continuano ad uscire recensioni inaspettate: direi molto bene. H: Sta andando molto bene, infatti. Ce l'abbiamo messa tutta, è il culmine di 3 anni di concerti, di vivere a pieno i brani. E' stato una esperienza meravigliosa che non vedo l'ora di rivivere a breve per il nostro secondo disco. W: “500...coi tuoi problemi d'avviamento...”
C’ è una canzone in “Mixing Berries” che potete considerare come biglietto da visita della vostra band?
P: Le canzoni dell'album potrebbero potenzialmente essere 15 tasselli di un puzzle, che insieme formano un unico bigliettone da visita. Magari il tassello da cui partire potrebbe essere "La bête mouffette". H: Per me il primo biglietto di visita è stato "Don't trust the butcher", oggi come oggi mi associo a p-birdie. W: Concordo con entrambe!
I vostri testi sono tutti molto eclettici, sembrano vedere il mondo da una prospettiva completamente diversa dal solito; come nascono?
P: In "Mixing Berries" la paroliera ufficiale della band è senza dubbio la signorina honeybird. Io ho scritto "Tommy" e ho contribuito alla stesura di "Sexy tour guide". H: Grazie, ci piace l'ecletticità! Per me, le canzoni nascono da esperienze vissute: ogni canzone, ogni testo è come una ricerca dentro di me per esprimere una sensazione e/o esperienza. Mi diverto molto a giocare con il suono delle parole di varie lingue. Ogni lingua si collega con una cultura e una cosmovisione unica. Trovo che la musica unisca le persone e cantare in varie lingue apre a noi e ai nostri ascoltatori una prospettiva oltre i confini del nostro paese e del nostro modus operandi. W: Evviva i cori in lingua macedone!
Fuori dalla band, chi sono le tre Honeybird & the Birdies?
P: Credo che non esista un vero e proprio "fuori dalla band", in quanto condividiamo spesso anche la quotidianità. Poi chiaramente ognuno di noi ha il suo piccolo mondo personale. H: Ma noi siamo dentro la band, quindi non sappiamo com' è essere fuori la band! Scherzi da parte, siamo tre individui, tre musicisti pieni di passione per la musica, per il suono, per vivere a pieno con balli e senza paura, tre birdies, tre amici, tre viaggiatori su questo treno della vita che per fortuna è pieno di musica, bella, eterna, e più forte dell'amore. W: Diciamo tre persone della porta accanto molto spesso fuori città e sincronizzate con il fuso orario di Sidney...
L’ ultima domanda: c’ è un progetto futuro già in atto, oppure per ora preferite godervi la soddisfazione del momento girando con il vostro tour?
P: Botte piena e moglie ubriaca! Stiamo girando parecchio l'Italia e l'estero, ma al contempo stiamo già scrivendo il nuovo album. Entrambe le cose vengono portate avanti sempre con lo stesso entusiasmo. H: Continuiamo a suonare in tour ed a breve entreremo in studio a registrare il nostro secondo album. Mentre suoniamo live, stiamo provando nuovo materiale e finendo i nuovi brani. È un momento molto soddisfacente, di grande creatività e sperimentazione musicale. Fermarci? Mai! W: Sono d'accordo con le ragazze, la vita del musicista è fatta di questo e ci piace...eccome se ci piace! L'avventura continua e il nuovo disco è ormai alle porte. Vi terremo informati...
Articolo del
06/11/2011 -
©2002 - 2025 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati
|