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Nel lontano 1981 la sottoscritta impazziva letteralmente per uno degli album più venduti della storia, “Belladonna” della grande Stevie Nicks. Non solo amavo lei e il suo stile, ma anche quel nome dato al suo primo album solista dopo il grande successo con i Fleetwood Mac. Qualche sera fa un altro coupe dè foudre in un piccolo, cool e rock noir club di Roma: il mio personale incontro con una delle nuove band più talentuose i Belladonna (i quali scopro con grande stupore che quel nome nasce per amore di Stevie Nicks e quell’album). Una band tutta italiana che ha trovato il successo grazie ad Internet e grazie ‘solo’ al loro autentico talento. I Belladonna compongono, suonano, cantano. Manager di sè stessi per amore della libertà, senza vincoli di etichette discografiche, è questo il nuovo volto dell’arte nel XXI secolo. La band nasce nel 2005 e diventa la band più popolare dei social network. Compongono una sorta di rock noir, ma non solo. La loro musica ha radici profonde anche nel blues, hard rock e metal rock. “Metaphyscal Attraction” nel 2006, il secondo “The Noir Album” nel 2009 e l’ultimo “And There Was Light” di quest’anno. Band italiana famosa anche all’estero dopo i Lacuna Coil, i Belladonna hanno fatto tour in tutto il mondo aprendo concerti a grandi come i Korn, gli Scars on Broadway, Nine Inch Nails e molti altri. Inoltre hanno molto a che fare anche con il cinema: nel 2008 partecipano a Roma, al Palazzo delle Esposizioni, per sonorizzare dal vivo il capolavoro muto “Nosferatu” di Murnau partecipando anche al famoso Dubai Film Festival per la sonorizzazione nella sezione “ Rythme & Reels”. I Belladonna nel 2009 si esibiscono al famoso The Key club di L.A e partecipano al grande festival SXSW di Austin in Texas, ormai uno dei festival più ambiti anche per le band emergenti. Dal 2010 i fan d’oltremanica aumentano in maniera massiccia e sono davvero famosi in tutto il mondo. Nel Dicembre 2010 esce il bellissimo singolo “Let There Be A Light” con la collaborazione del grande Michael Nyman che suona il piano nel brano. Nel maggio 2011 esce su ITunes in tutto il mondo “And There Was A Light” ed ancora una volta fanno “strike” arrivando al 1° posto nella classifica degli album rock più venduti in tutto il mondo su CD Baby, pur essendo ancora, a tutti gli effetti, degli indipendenti in mezzo a nomi invece anche mainstream. Ho incontrato qualche sera dopo il colpo di fulmine, i band leader, Luana Caraffa (voce) e Dani Macchi (chitarra) e li ho lasciati parlare di tutto l’amore che hanno dentro per la musica.
I Belladonna, così indipendenti, così glamour ma soprattutto così famosi nei circuiti musicali. Cosa vi spinge ad essere ancora così indie?
Luana Caraffa: La nostra è sempre stata la volontà di tracciare una nuova strada. Volevamo sfidarci fino in fondo, ma in maniera diversa. Un sorta di “via crucis” che poi diventa “via lucis”. La libertà di fare ciò che si vuole, specie nel campo della musica non ha prezzo ed è anche un modo per stimolare gli altri artisti a seguire un percorso alternativo senza dover rinunciare ad essere se stessi e dover seguire certe regole.
Voi avete partecipato anche a tantissimi festival all’estero e lavorato molto fuori dall’Italia. Pensate di aver più successo fuori dal vostro Paese?
Dani Macchia: Sicuramente da quando abbiamo aperto la nostra pagina Myspace nel 2005 sì è scatenato un passaparola non indifferente su di noi che ci lascia stupefatti e in particolare dall’estero. E non credo che sia perché cantiamo in inglese, sebbene noi abbiamo anche forte matrice latina, di melodramma, ma perché suoniamo “in inglese” nel codice anglosassone. Forse questo spiega il forte riscontro all’estero. Comunque per noi non fa alcuna differenza. L’emozione che proviamo quando suoniamo e cantiamo è talmente forte che poco importa la nazionalità o se suoniamo un concerto completamente acustico.
Siete al vostro terzo album, avete collaborato con i più grandi, l’ultimo lavoro singolo con il geniale compositore Michael Nyman e pronti per il nuovo tour europeo. Com’è avvenuto l’incontro con il grande Nyman che suona anche il piano nel vostro singolo “Let There Be A Light”?
L: L’incontro con Michael Nyman è avvenuto tramite Facebook (continuo a dire che la vita benedica FB ...n.d.a). Abbiamo iniziato un’amicizia virtuale e a parlare di tutto, dalla politica, al cinema alla musica. Poi lo abbiamo invitato a sentirci live ad un concerto a Londra. Ovviamente non ci aspettavamo che il Maestro venisse e si innamorasse della nostra musica e da lì invece è nata una collaborazione. Quello che più piace di questo pezzo è il forte contrasto tra il romanticismo del piano ed un forte testo, molto politico: l’idea era infatti di fare una canzone rivoluzionaria ma con una forte melodia. Questo lo puoi fare solo quando sei un’artista indipendente. Se hai un contratto con una grande etichetta, tutto ciò non si può fare.
Voi siete quelli che la gente dice...oh sì i Belladonna...la band più seguita di tutti i social network e siete conosciuti in tutto il mondo. Non vi sembra un pò limitante o ghettizzante? La rete è importante, ma i magazine di musica cartacei esistono ancora e contano così come l’importanza di un buon un management. Per voi non è importante?
D: Certo noi abbiamo una struttura, una nostra piccola etichetta, ma comunque gestiamo tutto noi ed abbiamo un nostro management. Ma se questo dovesse accadere sì noi potremmo essere contenti ma senza che nessuno ci tolga la nostra personalissima maniera di esprimerci a livello compositivo. Per cosa? Per essere più famosi e per fare più soldi? Ma anche NO! Noi viviamo per la nostra musica, è questo che più di tutto conta. Come diceva John Lennon: “vorrei essere più ricco che famoso” (ride).
L: Vorrei rispondere anche sulla prima parte della domanda se per noi è motivo di vanto o limitante essere la band divenuta famosa tramite i social net. Qui c’è da chiarire una cosa: molte storie sulle band che sono venute fuori SOLO tramite la rete sono state inventate dagli Uff.Stampa e delle case discografiche ed inoltre la rete non è così libera come può sembrare. Noi siamo fieri (non avendo nessuna forza monetaria alle spalle all’epoca) invece di essere diventati famosi veramente solo attraverso il passaparola tra i social network, senza nessuna manipolazione mediatica. Ne siamo davvero orgogliosi.
Oltre che grandi performer, siete anche compositori. Avete un rapporto karmico col cinema, visti i precedenti interessanti. A quando la colonna sonora di un film?
D: Ci piacerebbe ! Per me e Luana fare musica è un pò come fare colonne sonore di film. Le nostre canzoni, e i nostri video sono un pò dei piccoli cortometraggi, dove ci sono dei personaggi, il colpo di scena...Sì ci piacerebbe ma comunque la nostra più grande gioia viene dalla musica. Ci sentiamo sicuramente dei songwriters. Per noi due è molto facile e naturale comporre insieme. Cosa rara, ma per noi molto naturale. E’ un’alchimia!
I Belladonna così noir, eleganti, dark, e molto indie si sono sentiti onorati o un pò offesi che Vince Neil dei Motley Crue (la band metal/glam rock più famosa del mondo) vi abbia citati nel suo libro “Tequila and Tattoo?
D: Personalmente no, anzi ci siamo sentiti onorati al massimo livello. Per due motivi: uno perchè trovo assurdo che il metal (specie qui in Italia) sia relegata come musica per gli stupidi, mentre è la musica del cuore, primordiale. Poi ci sono dischi brutti , ma quello anche nella musica classica o nel reggae. Noi non siamo fan di quel genere , ma ci sono dei dischi davvero straordinari, ed uno di questi è stato proprio il primo disco dei Motley Crue! E poi il loro batterista Tommy Lee (famoso anche per i suoi video hard con la ex Pamela Anderson...nda) è una delle figure supreme della musica.
Avevo sentito parlare di voi ma essendo la sottoscritta molto legata al Rock Classic, ero curiosa fino ad un certo punto. Poi...la luce! Vi ho scoperti qualche sera fa al Razmataz di Roma, in zona Pigneto, dove suonerete tutti i lunedì per un mese circa in acustico. Una folgorazione la mia, ripeto ancora, amore a prima vista. Perchè questa scelta così intima e “romana” per una band così ormai internazionale? L: Dunque, questo posto nasce per l’esigenza di incontrarsi. Invece di fare solo “like” su FB o Myspace ci incontriamo per bere qualcosa e scambiarci di persona opinoni , sguardi e vibrazioni. Per il contatto live con le persone. E poi la dimensione acustica , senza microfoni, è come ritrovare la bellezza di una donna senza trucco. Quindi per un’interprete cantare senza microfono è un atto d’intimità unico da sperimentare. E poi avevamo l’esigenza di interagire con tutti. Questa poi è in fondo la metafora della musica no? Questo posto nasce per poter convogliare le nostre energie con quelle degli amici, fans, che ci vengono a trovare.
Partite per il nuovo tour. Quando?
D: Ora! Il 15 Dicembre ci sarà una data one off al Qube a Roma e il 13 Gennaio 2012 partiamo per il tour europeo e suoneremo in Svizzera, Austria, Germania, Repubblica Ceca, Lussemburgo, Olanda e in Italia. E poi siamo già al lavoro con il nuovo album che sarà ricco di sorprese.
Articolo del
18/11/2011 -
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