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Quando si parla di ragazze che hanno fatto la storia del rock e del punk (anche se solo in maniera trasversale e non nel senso musicale del termine), si pensa subito a Pamela Des Barres, Bebe Buell, Sable Starr, Cherry Vanilla e tante altre di quella favolosa età del Rock a cavallo tra gli anni 60’ e 70’, ma pochi menzionano la bellissima, grande e “silenziosa” musa del punk rock, Vera Ramone King. Vera era già all’epoca, divina e bellissima (nulla a che vedere con la più famosa e sciatta Nancy Spungen, la pazzoide riot girl di Sid Vicious... anche se la sottoscritta era pazza di lei) fin da giovanissima. Bionda, capelli lisci, look tutto pelle e glitter ed una sana testa sulle spalle. Vera Ramone King è stata la moglie di una delle menti dei Ramones, DeeDee Ramone. Oggi più che mai parlare con lei è profondo e rilassante ed è una donna ancora molto rock ma totalmente in pace con sè stessa e col mondo. La sana ragazza del Queens (come le divine Lauren Bacall, Cindy Lauper...solo per citarne alcune) ha scritto un libro /omaggio per il defunto marito e gli ha reso giustizia. Parola di una fan /giornalista dei Ramones. Il libro Poisoned Heart uscirà in Italia in Autunno 2012.
Alessandra: Vera, tu sei vista da molti come la donna da rispettare e da ammirare per il modo in cui hai vissuto la tua vita con tuo marito DeeDee Ramone. Quando e perchè hai deciso di scrivere questo meraviglioso e toccante libro? . Vera: Ho deciso di scrivere questo libro perchè sentivo che era arrivato il momento. Il fratello di Joey si stava occupando della sua eredità, la moglie di Johnny stava facendo lo stesso, e nessuno stava facendo nulla per DeeDee. Lui era una figura importante dei Ramones, ha scritto gran parte delle canzoni della band. Ed inoltre sentivo che c’era un lato di lui che i fan non conoscevano. Nonostante la sua reputazione di pazzo tormentato, talvolta violento, tossico eroinomane, DeeDee era anche un uomo di grande dolcezza, generoso, divertente, una persona ricca di talento e di senso dell’humor. Ecco, volevo condividere tutto questo con i suoi fans.
Credi che l’autodistruzione che ha contraddistinto la vita di DeeDee Ramone fosse dovuta anche al suo rapporto problematico con i suoi familiari?
Non sono esattamente a conoscenza di questo perchè all’epoca non lo conoscevo ancora, ma so che aveva bisogno di affetto fin dalla tenera età, e forse questo perchè a casa non aveva ricevuto molto amore. Una cosa è certa: DeeDee aveva bisogno di attenzione 24 ore al giorno per 7 giorni alla settimana.
Quando hai incontrato DeeDee, tu bella da mozzare il fiato, venivi da un giro diverso della musica. Appartenevi più alla scena classica del rock e frequentavi gente come Rod Stewart. Fu amore a prima vista il vostro, nonostante sapessi che andava a letto anche con gli uomini?
Certo, avevo sentito le chiacchiere su di lui ma ovviamente non gli chiesi nulla in merito quando ci conoscemmo. Sì, fu un grande amore a prima vista e non mi è mai interessato del suo passato. Lo amavo incondizionatamente per ciò che era quando ci incontrammo, per il modo in cui lui mi trattava e per come stavamo bene insieme. Non gli ho mai rinfacciato il suo passato anche nei momenti più bui tra noi. Ognuno di noi ha il proprio passato e fatto cose diverse, ma è da rispettare.
Quanto ha contato per te il punk?
Io credo che il punk sia stato un momento incredibile del secolo scorso che ha dato l’opportunità ai giovani di allora di esprimere se stessi attraverso la loro musica. Divenne infatti un movimento vero e proprio che come ben sappiamo cambiò la scena del rock per sempre. La gente era finalmente libera di agire, di vestirsi in un certo modo, e di dire ciò che pensava in maniera diretta e senza tanti fronzoli. I Ramones ci hanno dato tutto questo, ed hanno creato un nuovo genere di musica.
Eri amica di tutte le ragazze cool di NY di metà anni 70, ma non sei mai stata definita una groupie, ma una musa. Solo perchè hai sposato un Ramones?
Io ero una ragazza molto normale che veniva da una famiglia cattolica del Queens di grandi lavoratori. Avevo un lavoro vero, dalle 9 alle 5. Non ero nè una ballerina, nè una puttana e nulla di esotico. Non ero affatto una dipendente o attratta dalle droghe. La mia vita era proprio normale, tranne il fatto che amavo andare in giro per i club di NY dove c’era una incredibile scena musicale che stava cambiando il corso della storia. Era tutto così meraviglioso allora a NY, così stimolante e tutto ciò mi rendeva viva. Credo che fossi nel posto giusto al momento giusto. Tuttavia tutte le ragazze che hai menzionato le conoscevo quasi tutte, ed alcune le ammiravo molto.
Nonostante voi due vi amaste, DeeDee continuava ad andare con altre/altri ed era anche molto violento con te tra le mura domestiche, ti picchiava. Perchè noi donne spesso sopportiamo tutto, troppo, in nome dell’amore? Eri forse anche tu in fondo un’anima molto punk e tormentata?
DeeDee mi fu abbastanza fedele durante il nostro matrimonio, tranne un paio di “incidenti di percorso” per i quali finimmo a fare una terapia di coppia che ci aiutò molto per un bel pò di tempo. Nessun matrimonio è perfetto o senza problemi. Dopo che lui si era unito ai Ramones non si prostituiva più per le droghe (anche perchè non ne aveva bisogno...erano abbastanza ricchi). Certo, aveva delle ragazze intorno che gli procuravano droghe di ogni tipo pur di stare al fianco di DeeDee Ramone. Abbiamo avuto i problemi di ogni coppia e la nostra vita insieme un momento era meravigliosa e il momento dopo esplodeva in grandi liti. La terapia divenne molto importante per lui anche perchè si liberò dalle dipendenze di alcol e droga. Stava cominciando ad essere pulito ed era sobrio. Non fu facile, alcune volte diventava violento, ma avrebbe fatto qualsiasi cosa per fare in modo che non lo lasciassi. Credevo molto in lui, e ce la misi tutta per fare in modo che le cose funzionassero. Io no, non ero una tormentata o un’ irrequieta ma totalmente dedita a lui e lo amavo nonostante i problemi che avevamo. Feci grandi sforzi e alla fine mollare tutto non fu facile e non davvero una semplice alternativa. I miei genitori stanno insieme da oltre 60 anni, hanno cresciuto 5 figli. La vita non è perfetta, e tutti noi facciamo ciò che è possibile con tutti gli errori.
Il tuo libro “Poisoned Heart” uscito nel 2009 in Usa è andato e sta andando ancora molto bene. Il prossimo anno uscirà anche in Italia. So che ti piace l’Italia. Hai un’esperienza particolare dei tuoi ricordi italiani in tour con i Ramones?
Dunque nel mio libro, come ricorderai, descrivo un incidente accaduto non appena I Ramones misero piede a Milano per suonare. Io e DeeDee andammo subito in banca sotto al nostro albergo a cambiare i dollari in lire. Entrammo e ci mettemmo in fila dietro ad un paio di persone aspettando il nostro turno. Aspettammo pazientemente e dopo oltre un’ora, eravamo ancora lì in fila! Finalmente ci avvicinammo al cassiere, cambiammo i dollari ed uscimmo dalla banca. Una volta fuori ci vennero addosso dei poliziotti e ci misero con le mani dietro la schiena. C’erano centinaia di persone ferme che ci guardavano e tanti poliziotti con le pistole puntate contro di noi. Parlavano in maniera frenetica e in italiano e noi terrorizzati non capivamo una parola ma sapevamo che qualcosa stava andando male. Finalmente io vidi da lontano Monte (il road manager dei Ramones) e gli urlai di aiutarci. Monte chiese alla polizia cosa stesse accadendo e perchè avessero fermato me e DeeDee. La polizia gli rispose che noi due eravamo con altre due persone (quelle che erano in fila davanti a noi) e che avevamo rapinato la banca!!! Monte disse loro che era impossibile. Noi eravamo I Ramones, la famosa band americana, e che c’era stato un grande equivoco. Grazie al cielo, Ned Monte parlava un pò d’italiano e noi fummo rilasciati subito, appena verificato che eravamo solo dei musicisti. Tornammo in albergo scioccati e tremolanti. Sinceramente non uscimmo molto dall’hotel dopo quell’episodio. Secondo me il cassiere della banca ci scambiò per dei rapinatori per il nostro modo di vestire così diversi, un pò...punk e dovette pensare che eravamo tutti insieme ai rapinatori. Quando lasciammo Milano, per un pò ci giocammo pure, su questo strano episodio, ma certo è che non lo dimenticammo mai. Ma sì, è vero mi piace molto l’Italia ed anche io ho tanti fan nel vostro Paese.
Oggi sei una donna più serena ed ancora molto bella e vivi in Florida con il tuo attuale marito. Ti manca quella vita frenetica e ricca di emozioni a NY e quei meravigliosi anni in quella golden age del punk rock?
Sì, sono molto felice della mia nuova vita con mio marito. Mi considero molto fortunata ad aver vissuto una così straordinaria vita. Non mi pento di nulla, ma penso che dovevo separarmi da DeeDee e che se non lo avessi fatto forse oggi anche io sarei morta. Nulla succede per caso, e le cose nella vita cambiano. Il più delle volte dovremmo seguire il nostro istinto, ed è quello che ho fatto quando ho deciso di lasciare DeeDee. Fu comunque una cosa molto triste per me e per lui. No, sto bene, anche se era divertente, non mi manca quella vita.
La morte di DeeDee nel 2002 era così inaspettata per te?
Sì. Ero molto arrabbiata quando seppi della sua morte, ma anche molto triste che fosse morto di overdose. DeeDee non si “faceva” più di eroina da anni, e fu scioccante questa notizia. Credo che abbia avuto un momento di debolezza e volle riprovare quella assurda ebbrezza di nuovo. Il suo fisico era pulito da tempo e credo che proprio per questo non abbia retto alla botta di eroina. Non era più abituato da tempo. Mi manca ancora tanto e sarà per sempre nel mio cuore. Questo è uno dei motivi per cui ho scritto il libro. Avevo bisogno di guarire ed è stato il mio modo, molto personale, di dire addio a DeeDee.
Tempo fa, in una tua intervista in tv in USA, parlavi della maledizione dei Ramones. Puoi spiegare meglio cosa intendevi?
Non so darti una spiegazione razionale ma so solo che dopo la morte di cancro di Joey, DeeDee morì un anno dopo di overdose e poi nel 2004 anche Johnny morì di cancro. Tutti all’età di 50 anni! Suona troppo strana questa cosa. E’ come se I Ramones fossero venuti su questa terra, abbiano fatto la loro storia nella musica a livello planetario per poi sparire all’improvviso. Come ti spieghi tutto questo? Così, ancora giovani e tutti già morti? Comunque io parlo di un incidente che accadde a Tulsa, in Oklahoma nel 1979 dove un pazzo predicatore ci aspettò in un parcheggio dopo il concerto e ci maledì uno alla volta mentre salivamo sul van. Fu raccapricciante quella sera. Non so se credo nelle maledizioni, ma so solo che questa cosa mi venne in mente dopo un pò che vedevo di anno in anno I Ramones che morivano, uno dopo l’altro e così velocemente. Chi può dirlo?
Con “Poisoned Heart” hai perdonato tutto a DeeDee il tuo ex marito che non aveva nessuna voglia di diventare grande, l’eterno Peter Pan. Scrivere è stato terapeutico?
Sì, hai ragione. DeeDee non voleva crescere e nonostante si stesse avvicinando ai 40 anni, si rifiutava di cambiare le cose, di accettare il tempo che passava e di vivere come un adulto. Scrivere questo libro è stato estremamente terapeutico per me. Forse sarei andata in analisi per oltre 10 anni se non avessi realizzato questo manoscritto. Mentre scrivevo ho pianto, ricordato tutti i momenti, riso ad alta voce e, sì certo, l’ho perdonato tanti anni fa ma è stato comunque importante per me fare questo. Sono stata molto contenta della mia opera. In realtà ebbi un piccolo crollo emotivo quando scrissi l’ultimo paragrafo e gli dissi veramente good–bye. Spero di avergli reso giustizia e di aver fatto conoscere ai suoi fan i tanti lati della sua geniale personalità. Sarà ricordato ed apprezzato per tutto ciò che era e per tutto quello che ha dato con la sua musica. DeeDee amava davvero i suoi fan.
Ti mancano i Ramones? E chi era colui con il quale andavi più d’accordo?
Andavo molto d’accordo con Joey e Marky Ramone. Sono ancora molto amica di Marky e ci vediamo spesso. Noi siamo e saremo sempre una famiglia. C’è un legame che durerà tutta la vita e faremo sempre tesoro dei nostri amati membri della band che non ci sono più fisicamente, ma sempre e tanto con lo spirito. Noi dobbiamo continuare con la legacy dei Ramones e lasciarli conoscere anche dalle nuove generazioni. I giovani devono sapere cosa sono stati I Ramones e quella incredibile era, e che non verranno mai sostituiti. Come dire... c’era Elvis, I Beatles e I Ramones. Questi artisti hanno cambiato il modo di ascoltare la musica per sempre.
Ultima domanda: rifaresti tutto? Hai rimpianti?
Spero che lui stia in un posto migliore in questo momento ed abbia finalmente trovato il suo Nirvana e che sia felice e in pace. Spero inoltre che abbia anche lui perdonato me per la scelta che ho fatto. Era arrivato il momento di lasciarsi. E così fu! Per quanto riguarda i rimpianti, la vita è fatta di tanti capitoli e noi viviamo ed impariamo attraverso le nostre esperienze, i nostri amori, le nostre tribolazioni. Io non ho dubbi che saremo ancora insieme in un’altra vita, in un altro posto, ma fino a quel momento lui continuerà ad essere nel mio cuore, nei miei pensieri, fino al mio ultimo respiro.
Articolo del
02/01/2012 -
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