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Mark Richardson
Intervista a Mark Richardson degli Skunk Anansie
2011
di
Antonella Frezza
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«Le fotografie mi eccitano, mi provocano e mi smuovono, ma non ho studiato e non mi considero un fotografo. Ancora non penso di essermi guadagnato quel titolo, ma lo farò». È con queste parole che Mark Richardson si presenta per la prima volta al pubblico nell'inedita veste di fotografo. Solitamente la sua occupazione principale è “batterista degli Skunk Anansie”. Non di rado però i musicisti mostrano una propensione anche verso altre forme d'arte ed è partendo da questo presupposto che la SourMilk ha deciso di lanciare un progetto per dare spazio a personaggi del mondo della musica con la passione per le arti visive. Il primo sarà proprio Mark Richardson, che esporrà la prima personale di fotografia dal titolo “Perspectives” a Menzago di Sumirago (VA) fino all'11 febbraio. Ce ne ha parlato personalmente l'artista in questa breve intervista.
Ciao Mark, benvenuto su Extra! Come ti sei avvicinato alla fotografia?
Faccio foto da sempre, mi è sempre piaciuto osservare la gente.
Quali sono i soggetti da cui trai ispirazione?
Quello che più mi ispira è il singolo momento, un riflesso, la geometria degli edifici o un'espressione sul viso di qualcuno. Immagini fisse nel tempo.
Dicci qualcosa di “Perspectives”. Che foto include?
Le foto di questa collezione sono un po' vecchie, ma ho già in mente di farne un'altra. Questa mostra alcune cose dalla mia prospettiva: la distanza, la vicinanza e la mia vita con gli Skunk.
Quali sono dal tuo punto di vista le differenze tra musica e fotografia? Che tipo di diverse sensazioni ti danno?
La differenza principale è che gli Skunk sono un compromesso tra quattro persone che lavorano insieme per creare qualcosa di collettivo che ci renda tutti soddisfatti. Le foto invece sono solo mie, racchiudono le mie sensazioni sulla vita, l'amore, la perdita e tutto quello che c'è in mezzo.
C'è una di queste due forme d'arte che preferisci più dell'altra?
Mi piace usarle entrambe. Mi piace la libertà artistica che ho facendo foto e allo stesso tempo mi piace creare musica con i miei migliori amici e viaggiare con loro per il mondo.
Hai mai pensato alla possibilità di curare anche l'aspetto visivo di un lavoro degli Skunk Anansie, dalla cover al booklet ecc.?
Sia in “Stoosh” che nel greatest hits “Smashes And Trashes” abbiamo usato molte delle nostre foto personali per i booklet. Io faccio anche molti video, gran parte del materiale di backstage del video di “Over The Love” l'ho girato io in tour. In futuro sarà prezioso avere così tante foto e video della band. Documentare tutto è la mia missione.
Per chiudere puoi anticiparci qualcosa sui progetti futuri degli Skunk Anansie?
Stiamo preparando un nuovo disco e speriamo di fare anche un tour, ma al momento non ci sono dettagli. Ci piace sempre venire in Italia. Ho appena iniziato a studiare l'italiano e spero di riuscire a fare delle interviste nella vostra lingua prima o poi, è bellissima. Mi piacerebbe avere dei piccoli ruoli in film italiani e quest'estate sicuramente me ne andrò in giro per le campagne italiane con la mia moto. Voglio andare a dire “Ciao” a Valentino Rossi.
Articolo del
20/01/2012 -
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