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Dum Dum Girls. Un nome che a molti non suonerà nuovo. Per i meno informati parliamo di un quartetto tutto al femminile capitanato da Dee Dee Penny, voce, chitarra e moglie di Brandon Welchez dei Crocodiles (della serie c'è sempre spazio per un po' di gossip!). Giacche di pelle, vestitini, chitarre vintage e un sound che spazia dall'indie rock al dream pop, infarcito da una sana dose di attitudine punk. In occasione dell'uscita di End Of Daze, quarto Ep della band californiana, abbiamo fatto qualche domanda alla frontwoman.
Raccontaci com'è nato il progetto Dum Dum Girls. Come vi siete conosciute?
È iniziato come progetto solista, poi dopo il primo album, I Will Be, è sorta la necessità di formare una band. Non volevo sprecare l'opportunità di pubblicare qualcosa per la Sub Pop per portare avanti un progetto autonomo. Le ragazze che hanno formato il gruppo erano delle perfette sconosciute, amiche di amici che in qualche modo si adattavano perfettamente con l'estetica e l'attitudine che volevo coltivare. Jules è con me dall'inizio, Sandy da subito dopo e Malia si è unita a noi lo scorso gennaio.
Cosa puoi dirci del nuovo Ep, "End Of Daze"?
È concettuale, nel senso che il suo tono e i suoi temi vengono portati avanti dall'inizio alla fine, anche se non è stato concepito così. Ho scritto e registrato le prime due canzoni alla fine della sessione di Only In Dreams (secondo full length della band, ndr) e sentivo che erano l'inizio di qualcosa di nuovo. Quando poi ho scritto e registrato i demo di Lord Knows e Season In Hell sapevo che l'Ep era completo. Forse ad oggi è la mia pubblicazione più articolata, ma è nato in modo naturale.
Che temi cantate nelle vostre canzoni?
End Of Daze inizia nel mezzo della confusione post-trauma. Poi si sposta verso l'apatia, la consapevolezza, l'accettazione e le scuse, per culminare con una sensazione liberatoria. Suppongo siano gli ultimi stadi del dolore.
Che approccio usi verso la scrittura?
Succede e basta. Viaggio così tanto che spesso stacco la spina o metto da parte le mie idee. Poi quando ho un momento libero apro i rubinetti.
Com'è una tipica giornata delle Dum Dum Girls in tour?
Alzarsi il più tardi possibile, che purtroppo non è mai tardi, bere un sacco di caffè, andare in un negozio di cibo biologico, stare nel van a leggere, ascoltare musica, guardare la tv o un film, poi raggiungiamo il posto dove ci esibiamo, scarichiamo, noleggiamo delle bici per fare un giro in città, poi soundcheck, cena, SUONARE. Io finisco fumata strada facendo.
Qualche mese fa avete suonato in Italia. Com'è stato?
Proviamo un sacco di amore per l'Italia.
Avete dei rituali, magari anche un po' strani, pre-concerto?
Io faccio un tipo di riscaldamento vocale molto bizzarro che mi ha insegnato una donna che sembra una strega. Comunque è l'insegnante di Bon Jovi e Cyndi Lauper, quindi le do retta.
Che traguardo vorreste raggiungere come musiciste?
Vorrei lasciare qualcosa di utile e voglio riuscire a trasmettere accuratamente la nostra passione dal vivo.
Concludiamo con un paio di domande meno “standard”. Se aveste una macchina del tempo dove andreste?
Londra, 1977.
Se poteste avere un super potere, quale sarebbe? Volare.
Articolo del
22/10/2012 -
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