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Buongiorno ragazzi, benvenuti su Extra! Per chi non vi conosce, vi chiederei innanzitutto di raccontarci in breve la vostra storia, il vostro incontro, le motivazioni che vi hanno spinto a formare una band.
La nostra è un tipo di storia che auguriamo ad ogni artista indipendente di vivere! Anni fa scattò un incredibile passaparola riguardo la nostra band su MySpace, che allora veniva percepito un vero e proprio riferimento da tutti gli addetti ai lavori. Su MySpace eravamo la seconda band italiana più visitata al mondo (dopo i favolosi Lacuna Coil, naturalmente) e questo ci ha consentito di costruire il nostro percorso restando totalmente liberi da vincoli con case discografiche. La motivazione che ci ha spinto a creare la nostra band è estremamente semplice: volevamo dare vita alle canzoni che io Luana (voce) e Dani (chitarra) scrivevamo e continuiamo a scrivere come nostro primario bisogno esistenziale.
La belladonna è una pianta bellissima e misteriosa, ma ha effetti allucinogeni e in qualche caso è addirittura letale: quanto ha a che vedere la scelta del nome con la vostra proposta musicale?
La polivalenza semantica della parola Belladonna ci ha sempre attratto poiché indica, senza mai fissarli e chiuderli definitivamente in un concetto, gli svariati aspetti del nostro trascrivere in musica le nostre emozioni.
Myspace ha avuto un ruolo rilevante nel farvi conoscere al pubblico: cosa ne pensate del social network sfruttato come cassa di risonanza per la nuova musica? Un’opportunità eccezionale, oppure in un certo senso anche un “livellatore” della qualità delle proposte musicali in circolazione?
Sicuramente un'opportunità eccezionale. Nessun social network di per sé ha la facoltà di livellare la qualità delle proposte musicali ma solo di esporle laddove non si possa contare sulle tradizionali alternative, come l'appoggio dei media convenzionali per esempio.
Michael Nyman: un nome, un perché. Com’è stato lavorare con lui?
Michael Nyman è un genio vivente e per noi è stato un onore incredibile e una grande gioia, soprattutto considerando che l'incontro con lui è avvenuto senza filtri e solo grazie a fb.
Siete anche stati citati nell’autobiografia di Vince Neil …
Amiamo quello che hanno rappresentato i Motley Crue nella storia del rock’n’roll tanto quanto amiamo quello che ha rappresentato Michael Nyman nella storia della Musica tout court, ed è stato un onore scoprire nel libro di Neil un segnale di una certa reciprocità!
Molti dei vostri fans ed estimatori, tra cui annoveriamo anche il management dei Led Zeppelin, sostengono che abbiate letteralmente inventato il genere noir rock, che è una cosa ben distinta dal metal o dal tradizionale gothic, o dall’ambient: ve la sentireste di descriverlo?
Il Rock Noir è innanzitutto una visione estetica in cui a predominare è un certo esoterismo della psiche... ha più a che vedere con i modi in cui essa si approccia al reale più che con una realtà già predefinita come oscura o misteriosa.
Bando al passato, torniamo al presente! Mancano pochi giorni all’uscita del vostro nuovo album: a voi la parola!
Riteniamo questo album l'espressione più forte e matura del nostro viaggio, e ovviamente speriamo che emozioni chi lo ascolterà tanto quanto ha emozionato noi scriverlo e registrarlo.
”Shooting dice with God”, ovvero “Giocare a dadi con Dio”: dire che questo titolo racchiuda un mondo da un punto di vista filosofico, è riduttivo. Personalmente l’ho interpretato come un chiaro riferimento al destino e all’imprevedibilità della vita … E' bello come ognuno possa interpretare, in base alla propria natura ed esperienza, questo titolo e vogliamo sia così per sempre.
… Ma è anche una citazione di Albert Einstein, giusto?
Una volta Einstein disse, riferendosi alla nascente fisica quantistica: “Dio non gioca ai dadi!”...
La tensione all’infinito sembra una costante nei testi del nuovo album …
E' vero! In ogni brano c'è una tensione, un qualcosa che potremmo definire volontà di trascendere (di volta in volta diversamente visualizzata) dalla propria condizione umana e terrena.
Nella gestazione di questo nuovo lavoro, quali sono state le differenze rispetto ai vostri precedenti album? Possiamo dire che le aspettative e la consapevolezza di aver catalizzato una certa attenzione nell’ambiente iniziano a farsi sentire, o riuscite ancora a lavorare con la libertà e la serenità degli inizi?
Nulla è cambiato rispetto al nostro approccio iniziale... anche quest'album è registrato completamente in presa diretta come si faceva negli anni '70 ed anche quest'album nasce per puro piacere personale! Siamo sempre noi, un po' più grandi, con più esperienze alle spalle... è un po' come quando guardi le foto di una persona in diversi momenti della sua vita: riconosci che è sempre la stessa anche se è inevitabilmente cambiata.
A quali artisti avete fatto riferimento?
Nel comporre le canzoni non abbiamo fatto riferimento a nessuno se non alle nostre pulsioni più intime... per quanto riguarda il modo in cui sono state incise sicuramente ci siamo ispirati a tutte quelle band che negli anni '70 lavoravano senza avvalersi dell'odierna tecnologia, suonando tutti contemporaneamente. Anche la mia voce è stata registrata in presa diretta assieme al resto della band, senza sovraincisioni… senza rete, proprio come sono raffigurata metaforicamente nella copertina dell’album.
Quali sono i brani a cui vi sentite più legati, e di essi cosa vi piacerebbe che arrivasse al pubblico?
Ci sarebbe impossibile rispondere a questa domanda! Siamo legati intimamente a tutti i brani e ad ognuno in modo diverso...
Qual è, come band, il vostro rapporto con la spiritualità? E quello con la scienza? Sono due concetti che la mentalità moderna, spesso senza ragione, tende a mettere in antitesi …
In realtà questa dicotomia ha radici antiche... diciamo che è un po' il pilastro dell'occidentalità. Arduo è demolire o sfidare un certo modo di pensare utilizzando proprio gli stessi strumenti logici che vengono chiamati in causa... è circolare. Le stesse definizioni di Spiritualità e di Scienza non sono immuni da ciò.
L’uso di simbolismi e metafore è evidente nei vostri testi; a livello visivo, nei video o nell’artwork, optate per un’iconografia che abbiano particolari valenze culturali, simboliche, esoteriche o altro, o preferite lasciare che le immagini suggeriscano qualcosa di meno “definito” allo spettatore?
In realtà, pirandellianamente abbattendo la quarta parete, amiamo invitare ognuno ad assumere il ruolo di interprete e protagonista dei nostri racconti.
Il vostro approccio alla musica, all’immagine, al movimento è unitario, non a caso vi siete interessati anche alla realizzazione di un cortometraggio, forma d’arte che ingloba tutte queste dimensioni: pensate di rifarlo?
La nostra piccola esperienza cinematografica è stata a dir poco esaltante e foriera di stimoli. Sarebbe meraviglioso cimentarsi di nuovo... e chissà che non avvenga presto!
Non possiamo avere il quadro completo del vostro universo artistico senza parlare della dimensione erotica, sensuale e dionisiaca della musica, importantissima ed evidente nel vostro lavoro. Personalmente, trovo che la musica, per trasmettere emozioni, debba necessariamente partire dalla percezione fisica, debba colpire, stordire, insinuarsi nella mente e nei sensi dell’ascoltatore, il che ovviamente non significa che debba essere per forza un tormentone ossessivo. Qual è la vostra idea al riguardo?
Dal nostro punto di vista la musica scissa dalla dimensione erotica e sensuale non è musica affatto! O perlomeno non è quel tipo di musica con la M maiuscola che intendiamo noi.
Passato, presente o futuro: a quale dimensione temporale sentite di appartenere, musicalmente parlando?
A un passato futuristico che serpeggia nel presente!
Per finire, so che siete parecchio impegnati all’estero nelle prossime settimane: è un dramma tutto italiano, quello di vedere che le band che presentano proposte alternative a quelle dettate dal mercato sono costrette a espatriare …
E' un dramma legato non solamente alla musica ma ad ogni dimensione artisica e culturale… e comunque sì, qui in Italia oltre ai cervelli ad essere in fuga ci sono anche le mani, quelle dei musicisti rock’n’roll! Tuttavia per noi è sempre emozionante suonare nel nostro paese e incontrare tutte quelle persone un po' fuori dal mucchio che vivono la musica con una sacra dose d'incanto!
Grazie del tempo che ci avete dedicato, e in bocca al lupo!!
Grazie di cuore a voi e a tutti quelli che ci hanno voluto leggere fino a qui!… Veniteci a trovare sul nostro Facebook ed entrate in contatto, noi da sempre rispondiamo sempre a tutti: www.facebook.com/belladonnaband … a presto!!
Articolo del
03/04/2013 -
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