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Paul Hammer e Deidre Muro sono i volti che si celano dietro il progetto Savoir Adore, i due ragazzi di Brooklyn hanno licenziato il loro terzo album (”Our Nature”) lo scorso giugno, abbiamo avuto modo di scambiare quattro chiacchiere con Paul, un botta e risposta breve ma intenso sulla loro ultima produzione, su qualche influenza e qualche consiglio per le nostre orecchie.
Ciao ragazzi, vorrei iniziare con le mie impressioni sul vostro ultimo album (“Our Nature”, uscito lo scorso giugno del 2013). Ascoltandolo pensavo a quanto sia importante la sperimentazione per i Savoir Adore. E' vero? Possiamo intendere i cinque anni passati dal vostro primo album come un sentiero imprevedibile che avete costruito brano dopo brano?
Si, assolutamente vero! La sperimentazione è da sempre stata una parte importante della nostra musica e ci sfidiamo in continuazione per scrivere canzoni diverse per suoni e tecniche. E' un interessante miscela di controllo, caos e imprevedibilità! Non sappiamo dove ci condurrà ma è proprio questo ciò che lo rende interessante.
Il nucleo della vostra musica è l'amalgama di suoni ma io sono convinto che questo non potrebbe esistere se non ci fosse una amalgama di stati d'animo. Quando i vostri caratteri sono in sintonia e quando invece sono tremendamente distanti?
Sicuramente i nostri suoni sono realmente un riflesso dei nostri stati d'animo e vice versa. Molti dei nostri brani sono animati dai nostri caratteri, così in “Our Nature”, per esempio, l'interazione tra i nostri due caratteri ha determinato gran parte delle scelte e del mood del disco. Questo ha guidato lo spettro emotivo delle nostre canzoni e ha avuto un effetto notevole anche nel sound.
Sono stato particolarmente colpito da Dreamers. Ci ho trovato almeno due cose meravigliose: la prima è un mood completamente intriso di sonorità degli anni Ottanta ed il secondo invece è la tua voce che mi ha ricordato molto David Byrne. Avete mai pensato a questo particolare? Quanto sono importanti gli anni Ottanta musicalmente parlando per i Savoir Adore?
Innanzitutto ti ringrazio! Sono un grande fan dei lavori di David Byrne, specialmente la natura selvaggia ed eccitante del suo cantato e del suo modo di scrivere coi Talking Heads. Mi è stata fatta notare più volte in passato questa somiglianza, così come quella con Morrissey, quindi effettivamente c'è un punto d'incontro con quel periodo musicale. Gli anni Ottanta infatti sono molto significativi per noi, soprattutto la sperimentazione sonora che è stata apportata durante quella decade sui synth e sulle drum machine. Dopotutto, siamo figli degli anni Ottanta quindi siamo stati circondati da quella musica per tutta la nostra crescita e ci ispira tutt'ora.
Certo, anche se il vostro sound non è assolutamente rétro. Io direi che i suoni degli anni Ottanta e Novanta sono più che altro degli input usati per dare più espressività alla musica dei Savoir Adore. Credo che “Our Nature” sia molto dreamy, mi riporta a suoni dream-pop. Che genere di musica state ascoltando in questo periodo?
Assolutamente! Siamo influenzati da aspetti di più decadi, tecniche di produzione e modalità di scrittura degli anni Sessanta, Settanta, Ottanta e Novanta ma cerchiamo di sperimentare queste qualità per creare qualcosa di unico e non legato ad un periodo storico preciso musicalmente parlando. Per quanto riguarda la musica che ascoltiamo in questo periodo..beh..siamo molto ispirati da gruppi che stanno facendo cose simili alle nostre, forzando i limiti delle strutture pop. Mi riferisco a band quali gli Alt-j, French Horn Rebellion, St. Lucia e Royal Canoe.
Capisco, un'ultima domanda: come ti senti quando rivolgi il tuo sguardo all'indietro, a quanto fatto fin'ora?
Mi sento molto bene! E' eccitante vedere crescere questo progetto mantenendo comunque lo spirito di quello che ce lo faceva percepire così speciale agli inizi. E' un'esperienza pazza e divertente che speriamo di continuare ancora a lungo!
Articolo del
29/08/2013 -
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