Samaris Intervista alla band islandese Samaris 2013 di Fernando Rennis

Il primo tentativo 'da esportazione' della giovanissima band islandese è un viaggio emotivo e delicato tra le lande nordiche, come ogni prima esperienza non sarà certo perfetto ma pensare che i ragazzi devono ancora ultimare gli studi e potranno dedicarsi totalmente alla loro musica da corpo alle aspettative positive per le questa prima esperienza.

Eccoci, prima di tutto: siete giovanissimi! Sono sicuro che tutti vi hanno fatto notare questa cosa e vi abbiano fatto questa domanda: quando avete incominciato a suonare?

Ciao, abbiamo iniziato a suonare come Samaris nel gennaio 2011 ma suonavamo in altri progetti già quando eravamo ragazzi.


Quando vi siete conosciuti?

ÁslaugeJófríður si sono incontrati per la prima volta alla scuola di musica, Doddi e Áslaug erano assieme alle elementari. Abbiamo frequentato lo stesso liceo e li abbiamo fatto conoscenza.


Non sono mai stato in Islanda ma, vi dico un segreto, vorrei andarci perché sono veramente affascinato dai suoi paesaggi. Hanno influenzato la vostra musica durante il processo creativo?

In realtà più grande errore che in genere si fa è quello di pensare che la scena musicale islandese si ispiri alla natura. I paesaggi qui sono certamente meravigliosi e noi l’amiamo ma non ha un impatto diretto sulla nostra creazione.


Capisco, mi dite tre parole che definiscono il vostro ultimo album?

Sognatore, bello, malinconico


E qualche suggerimento musicale, cosa state ascoltando in questo periodo?

Attualmente ascoltiamo molto l’album dei Múm, è veramente bellissimo. Quest’estate abbiamo viaggiato molto e quasi sempre con la musica di ghettobodytechno. E’ proprio bello e potente, da ascoltare quando giri in lungo e in largo il paese!


Grazie mille e spero di vedervi di nuovo in Italia molto presto!

Grazie a te!
Articolo del  27/09/2013 -  ©2002 - 2025 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati