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Lo scorso 11 novembre all’Atlantico di Roma il piatto era molto ricco. I rocker dai gusti più hard’n’heavy hanno avuto pane per i loro denti, anzi, decibel per i loro timpani… ed in grande quantità. Ma anche l’occhio vuole la sua parte… Così se le femminucce erano tutte ansiose di vedere Myles Kennedy, anche i maschietti non avevano di che lamentarsi, perché prima degli Alter Bridge ad arricchire il piatto c’erano gli Halestorm, capitanati della seducente Lzzy Hale. Mai intervista mi fu più gradita…! Una spassosa chiacchierata insieme a Lzzy ed al suo chitarrista Joe Hottinger.
Siete già al lavoro su un nuovo disco?
Joe Hottinger: Certamente. Abbiamo già diversa roba su cui inizieremo a lavorare con ogni probabilità tra gennaio e marzo.
Avete già idea di come sarà?
Lzzy Hale: No. O meglio… in genere al terzo disco a molti capita di ammorbidirsi, quindi noi andremo nella direzione totalmente opposta. Rock come sempre!
Lzzy, le tue fonti di ispirazione provengono maggiormente da cantanti maschi o femmine?
LH: Credo che la spinta maggiore sia venuta da altre donne cantanti, ma le fonti di ispirazione sono quasi tutte maschili, anche perchè sono molti di più! Soprattutto nell’ambito rock e metal tra gli anni 70 e 80, a partire da Ronnie James Dio e passando per Bon Jovi. Mia madre però mi ha fatto apprezzare anche Janis Joplin.
Come mai vi piace così tanto fare cover?
JH: Perché è divertente! Sai, poi tra un album e l’altro spesso passa tanto tempo, serve molto lavoro, invece fare una cover è più veloce. Diverte sia noi che i fan, quindi tra un disco e l’altro ci piace ingannare un po’ il tempo con qualche cover, pure mentre siamo in tour. E’ anche utile per allargare i propri orizzonti in vista di un nuovo disco.
E come le scegliete?
JH: Capita in tanti modi. Spesso i fan stessi le propongono, o gli amici o quelli che lavorano con noi. Basta poco, anche che arrivi qualcuno a dirci “Hey perché non provate a fare questa…” e noi subito “Yeah!” più o meno va così. Come nel caso di Get Lucky (dei Daft Punk ndr), io a malapena la conoscevo e nemmeno mi piace così tanto l’originale… (ride)
Lzzy, pensi che Lady Gaga abbia un’attitudine rock’n’roll oppure la vostra cover di "Bad Romance" è stata più una sorta di provocazione?
LH: Quella è stata scelta dai fan. Abbiamo proposto un sondaggio e vinse Bad Romance tra altre cinquanta canzoni. Penso che sia Lady Gaga che molti altri artisti pop oggi abbiano in un certo senso più attitudine rock’n’roll degli stessi rocker… Vedi la stessa Lady Gaga, o Katy Perry, fino a Justin Bieber, tutti che si fanno di cocaina o che vomitano sul palco… noi invece magari andiamo a farci fare i massaggi per rilassarci bevendo succhi di frutta…! (ride)
JH: Il punto è che una rock band fatica molto di più, specie se ancora non è troppo famosa, ha ritmi serratissimi e non può permettersi di commettere sciocchezze che poi possono compromettere date del tour, in particolare quando se ne fanno tantissime come nel nostro caso.
LH: Esatto, se io perdo la voce non posso mettere su il nastro e cantare in playback!
JH: Questo in realtà è un problema tuo, perché canti… io suono la chitarra e posso fare baldoria quanto voglio!
LH: Fai baldoria anche per me allora…
JH: Tranquilla, lo faccio! (ride)
Lo faresti un duetto con Lady Gaga?
JH: Certo!
LH: Figurati, te duetti con tutti!!!
Come mi dicevate, siete famosi per il vostro essere praticamente sempre in tour, Lzzy come hai imparato a preservare la tua voce per renderlo possibile?
LH: Cercando di non fare stupidaggini, che vanno dal prendere freddo allo stare a bere fino alle quattro del mattino… è stato un lavoro durissimo! Anche perché quando uno si esibisce due volte a settimana può fare tutto ciò che vuole, perché ha il tempo necessario per rimettersi. Ma quando, come nel nostro caso, si hanno quattro concerti di fila intervallati da un solo day-off per quasi due anni, più le interviste ogni giorno, capisci che ogni cosa che fai la sconterai il giorno dopo e questo rischia di essere come la palla di neve che rotolando si trasforma in una valanga!
Pensate che le rock band moderne ancora possano fare la storia come quelle del passato?
LH: Credo che il cammino sia più lento…
JH: Non lo so, ma spero di sì. Oggi c’è tanta e troppa attenzione da parte dei principali media, radio e tv sul panorama pop, ma credo che ci sarà un ritorno deciso anche verso il rock.
LH: Esatto, come quando l’hair-metal stava tramontando e virando più verso il pop e poi è arrivato il grunge. L’importante, per le band come noi, è non mollare mai, continuare a fare la propria roba e stare in giro.
Considerate il vostro sound più tendente al “revival” o verso il “nuovo”?
LH: Una via di mezzo. La nostra attitudine tende maggiormente verso quello che amiamo, quindi il classic rock, facciamo l’assolo di batteria, facciamo gli assoli di tutto, come si faceva una volta. Però guardiamo sempre avanti.
Quando sarete famosi in Europa tanto quanto lo siete in America, farai una versione “europea” di "American Boys"? (Canzone dichiaratamente dedicata ai fan che controbilancia molti testi “astiosi” nei confronti degli uomini in generale ndr)
LH: (ride) Certamente! Stiamo facendo un tour mondiale e la mia conoscenza si sta espandendo, poi sono stata educata “alla maniera degli uomini” e saranno accontentati anche tutti i fan europei!
Twitter: @MrNickMatt
Articolo del
15/11/2013 -
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