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E’ Francesca Di Ventura, vocalist degli Heretic’s Dream, a rispondere alle nostre domande per conto della band gothic rock, alle prese con la nuova release ”Walk The Time”. Nell’intervista, la cantante ripercorre le alterne vicende che hanno portato a questo importante traguardo, l’esperienza londinese che ha dato il la al loro progetto, e non risparmia qualche commento pepato nei confronti del music business italiano e degli scenari da “fratelli coltelli” nel mondo della musica …
Buongiorno ragazzi, benvenuti su Extra! Come sta andando il vostro “Walk The Time”? Avete già avuto qualche riscontro a livello di recensioni?
Buongiorno a voi di Extra! Ne abbiamo ricevute molte sia Italiane che estere, e queste ultime decisamente più favorevoli, alcune davvero ottime! In Italia le recensioni migliori vengono da addetti ai lavori più rock, i blog metal sono quelli più “ostili”, ma lo avevamo previsto.
Nell’attività live, che nel vostro caso so essere piuttosto intensa, avete già avuto modo di proporre i nuovi pezzi? Che accoglienza hanno ricevuto?
Suoniamo alcuni dei brani del nuovo disco già da un pò e il pubblico ne è entusiasta, soprattutto pezzi come Chains of Blood (che ne fu il singolo di anteprima a marzo) o Connections funzionano molto live. Coinvolgenti e con ritmiche serrate che incitano alla partecipazione del pubblico.
Il precedente album “The Unexpected Move” era stato molto ben recensito anche a livello internazionale. Ci potete illustrare i cambiamenti avvenuti in questo anno e mezzo, e che evoluzione ha avuto la vostra musica tra i due album?
Tra settembre 2012, inizio “lavori”, e giugno 2013, termine registrazioni in studio dell’album, la band ha dovuto dire addio ad Emiliano Baccini, bassista al quale dobbiamo non solo le linee di basso del primo disco ma davvero tantissimo da un punto di vista umano e di senso di appartenenza e devozione alla band; ha dovuto anche registrare il passaggio di almeno 5 batteristi (a volte per alcuni mesi come nel caso di James Benardout alle pelli da novembre a marzo, a volte per un solo live) e 3 bassisti. Nel frattempo lo “zoccolo duro” della band, Andrej Surace ed io, continuavamo a scrivere, con il sostegno di Carlo Nicolucci che ha lasciato la band poco prima delle registrazioni per poi rientrare poco dopo. Contestualmente a questo via vai di musicisti c’erano delle milestones da ottemperare, come girare il video, tenere fede agli impegni live, concordare le attività con i vari guests dell’album....Se a questo aggiungiamo la logistica data dall’assesto UK-Italia della band e le vicessitudini personali che si intrecciano a quelle musicali....direi che ”Walk the Time” è un album coraggioso frutto di un anno di intense emozioni, armoniche di gioie e dolori, intorno ad una frequenza portante che e’ l’amore per la musica.
Avete formazioni e percorsi decisamente diversi, le vostre influenze vanno dal death al gothic pop: come le avete sintetizzate nella vostra musica?
Con il rispetto e con l’idea che la musica è un’esperienza meravigliosa in qualsiasi forma.
In particolare, mi sembra che Francesca, la vostra vocalist, sia quella che imprime un’aura decisamente gotica al vostro sound; a me in certi passaggi ricorda addirittura il piglio di Liv Kristine, tanto per fare un paragone “importante”… Ne sono onorata, grazie! Troppo “importante” come paragone! Il mio background è pop, mi sono avvicinata al goth e al metal da quando conosco Andrej, quindi parliamo di 6 anni fa. Il mio amore per i Lacuna Coil forse traspare nell’impronta dark che tendo ad imprimere, ma credo si avverta ancora forte il “peso” dei mie trascorsi pop e in fondo alla band non dispiace: crea un sound lievemente differente dal metal popolarmente proposto.
I vostri brani preferiti all’interno della tracklist? Si va dall’uso di suggestioni folk in ‘Believing In You’ al classico duetto growl/clean vocals di ‘Dreams Falling’ …
Direi che Chains of Blood raccoglie il consenso di tutta la band. A livello live, personalmente trovo Outcasted e Shockwave coinvolgenti, credo il resto della band propenda per Connections e Dreams Falling da voi citata. I pezzi cui sono maggiormente legata a livello testuale sono le ballad, che spesso proponiamo addirittura acustiche nei nostri show.
State collaborando con la Markline Guitars, giusto?
In verità la cooperazione è attualmente congelata causa carichi di lavoro pesanti della Markline.
Avete avuto modo di aprire i concerti di calibri da 90 come Ritchie Kotzen e le Crucified Barbara; la vostra carriera internazionale è ormai sulla rampa di lancio?
Se il nostro nome sta girando sostanzialmente negli ultimi tempi più che a loro lo dobbiamo al lavoro delle promotions (Rock N Growl, Two Side Moon, True Metal Press) e soprattutto del nostro ufficio stampa, la Safe&Sound. Della sera che aprimmo per Richie Kotzen ci sono pochissime testimonianze fotografiche, del tour con le Crucified Barbara piu’ foto e anche alcuni live report ma di fatto non abbiamo “sfruttato” come avremmo potuto tali circostanze. Altre band credo avrebbero riempito i social network di foto e report degli eventi, noi eravamo inesperti e solo ora iniziamo a comprendere l’importanza di una adeguata promozione, della presenza di addetti ai lavori che credano nella qualità del tuo materiale.
Detto questo, non si può trascurare il fatto che la vostra band sia sostanzialmente nata in Inghilterra e abbia preso il volo grazie ai contatti che siete riusciti a trovare sul suolo britannico …
All’Inghilterra, Londra in particolare, dobbiamo le innumerevoli opportunità che ci hanno consentito una attività live intensissima del 2012. Ad oggi, da giugno 2011, delle oltre 90 date al nostro attivo, la maggior parte sono performance avvenute in UK. Dal pub locale alla music venue DOC, abbiamo affrontato diversi palchi e superato difficoltà tecnico-logistiche che hanno contribuito a consolidare l’affiatamento tra noi e ad alimentare un atteggiamento di umiltà, cui io tengo molto. Abbiamo suonato senza soundcheck, senza casse spia, con strumenti dell’ultima ora: i miei musicisti si sono sempre adattati, sempre sorridenti e propositivi. A volte assisto a scenette di “piedi puntati” da parte di alcune band, soprattutto in Italia, che mi fanno sorridere.
… Il che, a sua volta, mi porta alla fatale domanda: quanto è difficile essere una band metal oggi in Italia?
Molto. Il livello medio dell’underground è altissimo, le band sono tecnicamente davvero molto preparate. Il mercato però è chiuso, complice anche la guerra civile indetta tra le band stesse: troppa competizione, assenza di partecipazione ai live degli altri per timore di far loro pubblicità.
Nella vostra esperienza all’estero, siete venuti a contatto con una realtà diversa, in cui le band emergenti vengono meglio supportate dal sistema business, dai media, e, non dimentichiamolo, dal gusto del pubblico o la situazione non è tanto differente dalla nostra?
All’estero le music venues possono ancora vantare una “popolazione indigena” che in Italia pare essere largamente scomparsa, per cui i gestori contano solo sugli amici e i fans delle band per riempire i loro locali. In tal modo tu suoni sempre davanti ai tuoi stessi amici e se ti va bene agli amici delle altre band nel bill, mentre all’estero la gente ancora ama ascoltare musica live, soprattutto i musicisti, che di certo non si fanno lo scrupolo di non andare ad un live per timore di incrementare la risonanza di una band rivale. A livello radiofonico mi sembra di poter affermare che l’underground sia più supportato in Europa anche da stazioni importanti. So il “lavoraccio” che sta facendo la Safe&Sound per proporre il nostro singolo, Outcasted, ai media in Italia: siamo troppo “rumorosi”.
Come vedete il futuro della nostra musica rock e metal?
L’Italia va a mode, che trascinano con sè chi la cavalca in quel momento. Oggi mi sembra di capire sia il momento dell’hip hop e dell’indie, magari domani riscoppia la moda delle band goth al femminile stile Evanescence che fece la fortuna dei Lacuna Coil qualche anno fa....
I vostri progetti in corso, come attività live e promozionali? Avete altri progetti paralleli agli Heretic’s Dream?
Solo il nostro bassista, Jacopo Greci, milita in un’altra band. Noi tutti altri ci facciamo bastare gli Heretic’s Dream Questo mese (dicembre) saremo al Brancaleone di Roma venerdi 13 e al Circus di Firenze venerdi 20 all’interno della promozione della Underworld Collection II del Maestro Gabriele Bellini, in cui compaiono i 2 brani del nostro disco di cui egli e’ stato il direttore artistico. A Gennaio poi un acustico al Teatro Ordigno di Rosignano assieme agli Eldritch, e venerdi 17 al Closer di Roma. Altre date si stanno profilando a febbario e spero a marzo una data in una music venue davvero notevole qui a Londra...E’ di poche settimane fa la nostra firma con la booking agency House of Ashes, che ha gia’ portato in Italia nomi altisonanti come Dark Tranquillity e Tristania. È un grande onore per noi.
Grazie del tempo che ci avete dedicato e a presto, speriamo!
Grazie a voi!!
Articolo del
17/12/2013 -
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