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Il 30 marzo 2014 al Teatro Manzoni di Bologna si è svolto il concerto dei Crimson ProjeKCt. Prima dello spettacolo ho avuto l'onore di incontrare per una chiacchierata il bassista Tony Levin che anche Peter Gabriel vuole sempre con sè in sala di registrazione e in tour. Ecco cosa ne è scaturito.
Buonasera Mr.Levin. Per rompere il ghiaccio vorrei chiederti quali sono stati i momenti nella tua carriera artistica in cui ti sei divertito di più; c'è un concerto, una collaborazione o un tour specifico in cui ti sei maggiormente divertito?
E’ una domanda molto difficile perché non penso mai al passato, a quello che ho fatto. E non confronto mai tra loro le cose che ho fatto o i musicisti che ho conosciuto. Mi concentro su quello che sto facendo in quel momento e non guardo mai indietro. Qualche volta guardo avanti, ma mai indietro. Per risponderti, mi sto divertendo molto in questo tour, mi sono divertito con Peter (Gabriel) ma anche quando ho suonato con Ivano Fossati. Ma ripeto, non mi piace molto guardarmi indietro.
Tra le tante innovazioni che hai portato suonando il basso la più curiosa è la tecnica del “funk fingers” dove suoni utilizzando le bacchette della batteria; ci spieghi come e dove è nata questa idea?
Mentre registravamo l’album So di Peter Gabriel, durante le prove della canzone Big Time ho chiesto al batterista Jerry Marotta di suonare le bacchette sulle corde del mio basso mentre io suonavo sul manico con la mano sinistra. Durante il tour divenne però impossibile ripetere la cosa perché ovviamente lui doveva suonare la batteria; durante un soundcheck Peter mi suggerì di utilizzare io stesso le bacchette, così le attaccai alle dita e nacque il “funk fingers”.
(Si sentono grida scherzose provenire dai camerini dei musicisti più giovani; Mr. Levin chiede scusa, esce e quando torna dopo pochi minuti non si sente più alcun rumore.
Questi giovani musicisti sono un po’ esuberanti. Li devi sgridare spesso?
No, sono bravi (ride). Tutto ok.
Quindi durante il tour dell’album So, dietro suggerimento di Peter Gabriel hai cominciato a suonare in quel modo. Come descriveresti il suono?
Molto progressive, “diverso”. Non credo si adatti a qualsiasi situazione, a qualsiasi canzone, ma per alcune funziona davvero bene. Stasera suonerò un pezzo col funk fingers.
Hai suonato con tantissimi musicisti tra cui uno dei miei batteristi preferiti, Gavin Harrison: che differenze ci sono tra suonare con lui, con un altro fenomeno come Pat (Mastellotto) o con altri batteristi?
Ho la fortuna di aver suonato con moltissimi bravi batteristi e ognuno è diverso e ti ripeto, non voglio confrontarli o stabilire chi è migliore: sono semplicemente diversi. Bassista e batterista devono avere tra loro molto feeling ed essere sensibili al Groove con cui suona l’altro. Ho fatto molte prove con Gavin per il tour dei King Crimson. Con Pat sono mesi che proviamo per questo tour e abbiamo suonato tanto insieme. Gavin è molto tecnico e c’è un ottimo feeling tra noi; inoltre è un tipo molto divertente. La prima volta che abbiamo suonato insieme è stato con Claudio Baglioni nel 1990 (e in italiano si diverte a tradurre “novanta”).
Hai suonato anche alcune canzoni in “Insurgentes”, il disco d’esordio di Steven Wilson dei Porcupine Tree. E’ un musicista molto prolifico e peculiare. Cosa pensi di lui?
E’ un ottimo musicista. Ha mixato anche un album degli Stick Men. Ho suonato nel suo disco poi lui ha lavorato al mio. E’ un ottimo ingegnere del suono.
Adesso ti faccio una domanda un po' sciocca...
E io ti darò una sciocca risposta (sorride).
Ci sono alcune parole veramente sciocche che mi fanno ridere ogni volta che mi vengono in mente; c’è una parola, anche strana o inventata, o un gioco scherzoso che ti fa sempre ridere?
Non lo so. Forse in altri momenti. Adesso sono molto concentrato sul tour e sul mio lavoro. Concentro tutte le mie energie sul tour; quando non suono, sul bus per esempio, sono molto stanco e devo rilassarmi per avere il massimo delle energie sul palco. Tre ore prima dello show di solito mi distraggo e mi rilasso per recuperare energie. Quindi comincio a scherzare solo verso le 9pm.
E cosa fai durante i viaggi in bus? Leggi, dormi?
Durante i concerti scatto molte foto e quando sono sul bus le ritocco con Photoshop e poi le pubblico sul mio sito e a volte su Facebook. Ci metto molto tempo ma mi piace farlo. Specie quando mi annoio sul bus. A volte leggo.
Che libri leggi?
Libri di science fiction oppure di “stupid fiction” (ride) che non mi fanno usare molto il cervello.
Conosci David Foster Wallace? E’ uno dei mie scrittori preferiti.
Onestamente no. Me lo consigli?
Assolutamente sì anche se è inadatto ai lunghi spostamenti sul bus. Veniamo ai prossimi appuntamenti: in aprile sarai di nuovo in tour con Peter Gabriel.
In maggio.
Ho letto che comincerete il 29 aprile.
Forse hai ragione.
Come prepari questo tour adesso che sei così impegnato con i Crimson ProjeKCt?
Adesso sono concentrato su questo tour. Dopo ho un mini-tour con gli Stick Men su una nave da crociera; “su mare” (dice in italiano); una crociera progressive (per chi fosse interessato: http://cruisetotheedge.com/) poi vado a casa per qualche giorno, e quindi torno a Londra per preparare il tour con Peter. Anche se sarà facile visto che è lo stesso spettacolo dello scorso ottobre.
Però in Italia non verrete.
No; andremo nell'Europa dell'Est ma non verremo in Italia, ma non so perché.
Poi andrai in tour con i King Crimson e ci sarà anche Robert Fripp.
Esatto. Saremo 7 musicisti: Pat (Mastellotto), Gavin Harrison e Bill Rieflin che sono tre batteristi, cosa molto inusuale. Poi Mel Collins il sassofonista dei King Crimson originali; poi Jakko Jakszyk alla chitarra e io. Non sappiamo ancora cosa salterà fuori quando cominceremo a provare con tre batteristi.
Con quali altri musicisti ti piacerebbe suonare?
Ce ne sono molti. Mi piace suonare con chi ama suonare. Possono essere musicisti famosi oppure no; in alcuni dei miei dischi ho invitato musicisti sconosciuti perché suonavano in modo perfetto per quell'album.
So che hai suonato anche con l'immenso Steve Gadd.
Si, io e Steve siamo vecchi amici. Eravamo a scuola insieme. E' stato lui ad insegnarmi a suonare il jazz. Sto terminando un album jazz che uscirà alla fine dell’anno. Suono con mio fratello che è un ottimo pianista jazz. Abbiamo suonato tanti tanti anni separatamente ma adesso stiamo incidendo questo album insieme e Steve Gadd suona la batteria.
Splendida notizia; qual'è il titolo del disco?
Mi spiace ma…la musica è pronta ma non abbiamo ancora un titolo per l’album; il gruppo si chiama Levin Brothers ma non abbiamo il titolo. Magari dammi tu un suggerimento (ride). Spero che i miei fans non rimangano delusi se per questa volta tradisco il rock per il jazz. Ci saranno anche Steve Gadd e altri musicisti.
Questa domanda la faccio in tutte le mie interviste: c'è qualcosa nella tua vita artistica di cui non sei orgoglioso? Qualcosa che potendo rifaresti in modo completamente diverso o che cancelleresti?
Forse ce ne sono ma....l'ho detto anche prima: non guardo mai al passato. Ma forse c’è molta musica che ritratterei se potessi. Non riesco a pensare a qualcosa in particolare ma...a volte suoni con lo stile del momento o con l’effetto del momento. Tutti pensano che sia bello in quel momento ma quando lo riascolti dopo qualche anno lo trovi datato perché sono usciti nel frattempo altri effetti o cose simili. Oggi non penso molto a come suonerà la mia musica tra dieci anni; forse quand’ero giovane sì, ma adesso non ci penso molto. Cerco di suonare al meglio e cerco sempre un buon sound; non mi interessa che sia solamente “nuovo”. Comunque ho fatto molti errori in passato.
Ho tenuto come ultima domanda quella che mi emoziona di più: so che hai suonato anche con John Lennon; per piacere parlaci un po' di lui.
Non ho molte cose da dire. Non ho passato molto tempo con lui. Abbiamo registrato per due settimane. Era molto gentile e molto intenso come musicista. Era molto soddisfatto di come suonavo il basso. Non aveva problemi se la musica riusciva bene. Per me è stata una sorpresa quando mi ha voluto per una sua canzone (I'm Losing You nel disco Double Fantasy). Sicuramente mi ha sorpreso per quanto era speciale. Dovevamo fare un tour ma poi è scomparso (il disco è stato pubblicato il 17 novembre 1980, John Lennon è stato assassinato l'8 dicembre dello stesso anno). Era una persona molto speciale e sono fortunato che mi abbia chiamato per suonare con lui.
Quindi ti conosceva già, magari di fama?
No! So per certo che non mi conosceva perché ho una registrazione di una sua intervista in cui dice: “Tony Levin? Non so chi sia; mi hanno detto che è molto bravo e lo voglio con me”.
Direi che è grandioso chiudere l'intervista con questa citazione. Molte grazie per la tua disponibilità.
Grazie a te; e stasera goditi lo show.
(Nella foto: Claudio Prandin e Tony Levin al Teatro Manzoni di Bologna)
Articolo del
08/04/2014 -
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