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Si sa, le ragazze si fanno sempre un po’ attendere agli appuntamenti… Fortunatamente, quando si tratta di musiciste, il più delle volte capita che l’attesa venga allietata dal soundcheck… Sono quasi le 21 quando, in compagnia di Antonio e Riccardo di Cornerstone (programma radiofonico in onda su Radio Ies), ci sediamo nella veranda del Traffic di Roma a fare quattro chiacchiere con Dee Dee Penny, leader delle Dum Dum Girls, una delle realtà più affermate ed affascinanti del panorama garage.
Allora parliamo dell’ultimo album, "Too True": quali sono state le differenze in termini di approccio rispetto ai lavori passati?
Ovviamente sono cambiate molte cose da quando siamo uscite con il nostro primo singolo fino ad oggi. Spesso scrivevo i pezzi durante il tour e mi ritrovavo con tanti appunti e tante idee da riordinare e mettere insieme. In questo caso la composizione dell’album è stata molto più diretta, mi sono presa del tempo per farlo dall’inizio alla fine, senza pause. Mi sono accorta che il risultato è stato un album con dei pezzi più coesi, ma non come in un concept album. Finalmente sono riuscita a prendermi due settimane libere dai concerti, per starmene nel mio appartamento per conto mio, così mi sono messa di buona lena ad alzarmi presto ogni mattina, bevendo molto caffè, anche fumato molto… e alla fine sono riuscita a tirare fuori un brano al giorno, a grandi linee possiamo dire che Too True sia stato concepito nel giro di una settimana e mezzo.
Era la prima volta che ti cimentavi in questo modo per la stesura di un disco quindi?
Sì, non mi era mai successo prima di fare una full immersion così. Tra l’altro penso che questo sia il disco in cui mi sono incentrata maggiormente sulla voce, anche se poi devo dire che rispetto al passato ci sono stati dei sostanziali cambiamenti anche per quanto riguarda la chitarra ritmica ed alcune parti di batteria. Volevo comunque voltare pagina e propormi in una maniera diversa. Chi segue e conosce bene le Dum Dum Girls sa che sono molto legata a sonorità surf e 60’s, però stavolta volevo provare qualcosa di differente.
I testi invece seguono un filo conduttore?
No, non direi…
In che modo nascono le tue canzoni? Sei trascinata più dal tipo di musica che vuoi suonare o dalla storia che vuoi raccontare nel testo?
Parto da delle piccole idee di base, spesso mi capita di pensare prima al titolo per poi sviluppare il resto, a partire dal ritornello, come nel caso di Rimbaud Eyes. Comunque alla base c’è sempre qualche situazione o esperienza che mi riguardi più o meno direttamente che mi ispira, in passato ci sono stati dei momenti duri e c’è stato un periodo in cui mi sono sentita come se fossi bloccata, ancorata al suolo, ma fortunatamente ne sono uscita, anche non parlo direttamente degli avvenimenti della mia vita nelle canzoni comunque ho scritto testi riguardo quasi qualsiasi cosa. Grazie a quest’album, in cui mi sono focalizzata molto su me stessa, combattendo i demoni che avevo dentro ed intorno e sono molto soddisfatta del risultato. C’è qualche artista che ti ha ispirato durante la composizione di "Too True"?
Di solito non è mai così diretta la cosa, non cerco di rifarmi a qualcun altro dopo aver ascoltato un brano o un album, però so nella mia testa che tipo di sound voglio incorporare nei miei pezzi e chi altro ha sonorità simili. Nel caso di questo disco poi ho voluto scrivere dei brani che fossero più “mid-tempo”, anche perché in passato facevo canzoni o molto veloci o molto lente, quindi ho cercato di ottenere una via di mezzo.
Nel corso della storia delle Dum Dum Girls ci sono stati diversi cambi di line-up, specie tra basso e batteria. Se non sbaglio durante il soundcheck ho visto sul palco un ragazzo, fa parte della band oppure era un tecnico?
No, no, fa parte della band. Dall’ultima volta che siamo venute in Italia siamo rimaste le stesse, però si è aggiunto lui. Perché nell’ultimo album ci sono molti brani che ho scritto con tre chitarre, quindi ci serviva un chitarrista e poi capita anche che gli faccia suonare alcune parti che solitamente farei io, così posso concentrarmi di più sul cantato. Non mi dispiace l’idea di non suonare e cantare contemporaneamente per tutto il concerto, anche perché poi non siamo una band metal, non abbiamo bisogno sempre di tre chitarre! Nel suo caso poi si tratta di un ritorno, perché ha suonato la chitarra anche nel primo disco delle Dum Dum Girls e capita spesso che ci scambiamo idee durante la composizione dei brani mandandoci delle demo via mail.
Quali sono stati gli artisti che ti hanno ispirato maggiormente all’inizio della carriera o ancor prima di intraprendere la strada che ti ha portato fino a dove sei oggi?
Non saprei dire precisamente chi ha acceso la miccia diciamo, però i miei primi punti di riferimento sono sicuramente stati i Beatles e gli Stones, passando per Madonna, Grace Slick e Janis Joplin, insomma tutte le front-women dal carattere più deciso, in definitiva sono loro che mi hanno dato un’idea di come sarei voluta diventare. Poi ovviamente ho avuto diverse fasi, passate per album storici come Horses di Patti Smith fino a Nevermind dei Nirvana ed altre tipiche pietre miliari di quando si è teenager.
Hai già qualche idea o sensazione per il prossimo disco?
Certo, anche se poi dal momento in cui ti viene un’idea a quello in cui vai finalmente in studio a registrare passa davvero tanto tempo e spesso cambiano parecchie cose. Per quanto c’è da dire che non abbiamo ancora finito il tour di Too True e mi piace davvero suonare i pezzi nuovi, anche se credo di essere arrivata fino in fondo a dove volessi arrivare con questo tipo di sound e probabilmente nel prossimo futuro penso che andrò in una direzione diversa.
Twitter: @MrNickMatt
Articolo del
06/06/2014 -
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