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Il primo Giugno 2014 alla terza serata del Rock in Idro ho incontrato Tommy Massara, storico chitarrista degli Extrema che mi ha gentilmente dedicato mezz’ora per parlarmi del nuovo disco e dell’attuale tour europeo.
Ciao Tommy; grazie per avermi concesso questo incontro e complimenti per il bellissimo concerto; devo però fare un appunto: l’audio non era proprio il massimo.
Purtroppo anche il nostro tecnico ha detto che per i primi due pezzi ha avuto dei problemi, poi ha corretto il tiro ed è andato tutto bene; la risposta del pubblico è stata ottima; non ce lo aspettavamo neanche noi; noi non ci siamo divertiti molto a suonare perché sul palco abbiamo avuto, purtroppo come succede spesso in questi eventi soprattutto per le band italiane, alcuni problemi tecnici. Però alla fine credo sia andato tutto bene.
Anche voi sentivate male? Le spie verso di voi erano soddisfacenti?
Ci sentivamo molto male; abbiamo suonato a “ce l’hai”, cioè a memoria. Però a parte i primi due pezzi che sono serviti al nostro tecnico per metter a posto il sound, poi fuori dal palco il suono era ottimo; il pubblico non ha avuto i problemi che avevamo noi; la risposta del pubblico alla fine è stata ottima.
Quando avete cominciato a suonare c’erano già tante persone.
Tantissime; ci saranno già state diecimila persone, quindi è andata molto bene; sono molto contento.
La maggior parte di loro è qui per gli Iron Maiden ma ho visto molti ragazzi con la maglia degli Extrema e alla fine, ascoltando i loro commenti, li ho sentiti dire che avete suonato benissimo.
Sai, siamo in giro da tanti anni ed è una bella soddisfazione essere per alcuni una band tra virgolette “vera”; nel tuo paese poi è una cosa importante.
Parlando dei progetti futuri ho visto sul sito che siete tornati in studio.
Abbiamo appena finito di registrare un EP con cinque canzoni; il titolo momentaneo è “The real old School EP”. Abbiamo dato una dignità diversa a pezzi che avevamo scritto nell’87 e che, tranne una, non erano mai state pubblicate.
Le avete riarrangiate?
Sono tendenzialmente uguali alla versione originale tranne qualche ritocco per farle scorrere un pochino meglio; sai sono passati quasi trent’anni.
Avete modernizzato i suoni?
Per noi “old school” è un’attitudine, non una questione di suono; è prodotto molto bene, i pezzi suonano molto bene; gli abbiamo dato una nuova dignità e oggettivamente sentendo il risultato finale siamo stra-soddisfatti perché i pezzi spaccano; infatti chi li ha sentiti del nostro entourage ha detto: “c##zzo come eravate avanti”; quindi aver registrato quelle canzoni che non avevano mai visto la luce in quegli anni e sentirsi dire che eravamo avanti ti fa pensare a quanto avevamo già lavorato bene ai tempi, com’eravamo attenti alla musica e agli arrangiamenti.
Quindi suonano “nuovi”? Se non riveli che hanno ventisette anni non se ne accorge nessuno?
Sembrano delle canzoni assolutamente attuali; magari si sente che certe scelte della musica, degli accordi, non sono attuali; oggi non scriverei mai della musica così, ma nei vati tour europei abbiamo suonato con band che oggi scrivono musica simile a quella che scrivevamo ventisette anni fa. Ma non faccio nomi.
Ultimamente è “di moda” far uscire EP in successione; molte band lo fanno spezzettando gli album per promuoverli per un periodo più lungo.
Noi facciamo uscire solo questo EP perché appena sarà mixato inizieremo a scrivere un album nuovo che sarà il seguito di “The Seed Of Foolishness”; a parte che abbiamo ancora un po’ di date da fare.
Al pubblico distribuiscono un volantino che parla della “Metal boat” del 26 Luglio 2014; me ne parli?
Visto che in tutto il mondo organizzano delle crociere metal magari dagli USA al Messico e durante la crociera suonano gruppi metal importanti, molto semplicemente questi ragazzi di Venezia hanno detto “visto che siamo gente di mare e abbiamo una città come Venezia, perché non proviamo anche noi?”. Ovviamente hanno un budget limitato e hanno invitato quattro band tra cui una svedese e noi; si svolgerà tutto in un giorno; è in stile ridotto rispetto alle altre crociere ma anche il prezzo è ridotto; è una cosa molto carina alla quale partecipiamo molto volentieri. Praticamente ci sarà un palco sulla nave che naviga in laguna passando anche davanti a S.Marco; intanto ci sono le band che suonano, ci saranno quattro concerti e registreranno dei video che poi usciranno sottoforma di videoclip ufficiali.
Avete già scelto il brano che diventerà il vostro video?
Quando saremo là sceglieremo i pezzi meglio riusciti ma in realtà avevamo anche un’altra idea: di questo album “The Seed Of Foolishness” abbiamo già fatto uscire tre videoclip: “Pyre of Fire” , “Again and again” e “Between the lines”; questa settimana massimo la prossima uscirà il quarto videoclip, “Deep infection” che sarà un lyric video; siccome il nostro cantante voleva girare il video di “Bones” su una barca, forse uniremo le due idee e useremo quelle immagini per il video di “Bones”; prima però di decidere vogliamo vedere la qualità delle immagini.
Perché non suonate un pezzo del nuovo EP?
Li abbiamo già suonati oggi e abbiamo già girato le riprese per un ipotetico video; sicuramente però nella scaletta sulla barca ci sarà qualche brano dal nuovo EP.
Il video che giretete si vedrà in TV?
Guarda, la TV non la guardo più. Per anni ho lavorato per MTV ma già dal mio ultimo periodo, più o meno un anno e mezzo fa, non trattano più il metal e il rock duro; ormai i videoclip li vedi su youtube o altri canali preposti a questo utilizzo. Se ci pensi oggi come oggi nel 2014 non ha senso far girare un video su una televisione rock, perché comunque ormai tutta la tecnologia ha fatto in modo che sia tutto così veloce che se vuoi vedere un videoclip vai in internet, non aspetti più di vedere che per caso passi in TV.
Veniamo ai LIVE: adesso spingono molto i paesi del nord Europa come Polonia e Belgio.
Sì, ma è sempre stato così. Ma stiamo cominciando a girare con più continuità da quelle parti.
Che differenza c’è tra i vari pubblici europei?
Il pubblico tedesco è molto assente, a meno che non sia precedentemente coinvolto dalla tua musica fai molta fatica a coinvolgerlo; devo dire che siamo molto amati in Italia ma anche all’estero siamo riusciti a essere percepiti, cioè la gente dice”c##zzo ma chi sono questi?”; quindi abbiamo creato dell’interesse attorno a noi; infatti partivamo sempre che ci guardavano in cagnesco ma alla fine erano contenti. Il pubblico tedesco deve essere convinto; i pubblici latini come gli italiani sono più caciaroni; basta fare festa e chi sene frega anche se ultimamente sta cambiando anche qua. In Inghilterra invece sono più attratti dall’alcol; li è più particolare perché trovi molti italiani; l’anno scorso abbiamo suonato tre volte a Londra e c’erano sempre molti italiani e alla fine tirano dentro anche gli inglesi che sono più predisposti dei tedeschi a far casino.
Ti faccio una domanda sulle copertine che secondo me rappresentano un aspetto importante di una band: voi avete, se mi posso permettere, un “non stile”
Questo vale anche per la nostra musica; se ascolti tutti i nostri sei album in studio, ogni album è diverso dagli altri; anche all’interno di ogni album, a differenza di quello che esce oggi che sono tutti album composti da un’unica canzone, ogni nostro album, sempre rimanendo all’interno di determinate caratteristiche che sono quelle della musica metal suonata ad alto volume con chitarre distortissime, ogni album è molto diverso dall’altro. E per le copertine è uguale.
Per esempio quelle degli Iron Maiden che sono stupende e io amo molto, hanno sempre lo stesso copertinista e lo stesso protagonista: Eddie.
Noi siamo ancora alla ricerca di uno stile grafico.
O forse lo avete già trovato: se la copertina si sposa con la musica del disco…
In realtà le copertine dei nostri album cominciano a piacermi dal quarto in poi; le prime tre non mi piacciono per niente. Quella di “Pound for pound” mi piace molto; è una copertina molto grafica, è un simbolo che ha a che fare con lo yin e yang ma trasformato in due lupi perché volevamo che ricordasse quegli atleti che non perdono mai e crescono sempre di livello; quella dell’ultimo album invece è molto studiata e ha molti riferimenti simbolici, ma anche tanti significati; non è assolutamente una copertina satanica come può sembrare al primo sguardo ma in un certo senso questa copertina l’ho sempre paragonata a quella battuta del film “Il marchese del grillo” che dice: “mica è colpa mia se io sono io e voi non siete un c##zzo”; è esattamente il significato della nostra copertina, cioè il potere dice “io faccio quel c##zzo che voglio e voi tutti vi dovete fottere”. Citiamo gli illuminati e tutta questa simbologia legata ai poteri occulti che non vediamo ma che oggettivamente muovono i fili dell’economia fino ad arrivare ai poveracci che sono veramente delle marionette in mano a degli affaristi senza scrupoli.
Secondo me è molto bella perché spesso il metal dice di fottere il sistema ma questa copertina ti fa capire che è il contrario
Infatti il “fuck the system” è semplicemente un’alienazione al fatto che sei tu che lo stai pigliando nel c##lo; scusa il termine ma il dato di fatto è questo; sarebbe bello dire “fuck the system” veramente ma purtroppo ci rendiamo conto chi è che fotte chi.
Stasera suonano gli Iron Maiden; immagino siate dei loro fan.
Io non sono più giovanissimo, sono del 1967, e quando ero ragazzo e uscì Iron Maiden non potei neanche andarli a vedere a Milano; nel 1979 fecero di spalla ai Kiss e nel 1981 vennero al Rolling Stones ma i miei genitori non mi mandarono.
Osteggiavano questa tua passione musicale?
Devo dire che i miei genitori mi hanno sempre appoggiato; soprattutto mia mamma perché mio papà è venuto a mancare presto; mi ricordo che un suo amico però, dopo che era scomparso, mi disse: “tuo papà era molto fiero di te”; mi disse che questa mia passione per la musica lo inorgogliva e che a modo suo mi seguiva; mia mamma invece mi ha sempre supportato; ancora oggi; ieri sera abbiamo suonato a Milano e c’erano sia lei sia mia sorella. Tanti anni fa quando eravamo con le pezze al culo più di una volta ha ospitato tutta la band, i tecnici, ci dava da mangiare, ci aiutava; mia mamma ancora oggi per questa band è un mito. La fan numero uno.
Non ti dicevano che non dovevi ascoltare la musica del diavolo?
Mia mamma è una persona molto credente, è anche di origini meridionali, ma lei valuta solo la persona; anche se ogni tanto abbiamo degli scontri perché vediamo le cose in maniera diversa, però è sempre un confrontarsi scambiandosi opinioni, mai il “no” ottuso. Devo dire che sono stato molto fortunato da quel punto di vista perché ho sempre avuto il supporto di persone intelligenti.
La vostra musica si può associare più ai Sepultura che alle band che si esibiscono oggi insieme a voi; vi siete sentiti comunque a vostro agio?
Bè sai, per noi i festival come questo servono per esibirci davanti ad un pubblico che normalmente non ci verrebbe a vedere proprio perché siamo una band più dura rispetto alle altre, suoniamo un genere più estremo; vedere com’è successo oggi che comunque la gente ci ha apprezzato, questo ci fa piacere.
Dei vostri sei dischi quali sono quelli che ti hanno sorpreso di più nel bene e nel male?
Nel bene, l’ultimo “The Seed Of Foolishness” perché ci è costato tantissimo lavoro ma non vedo punti deboli; è suonato bene, prodotto bene, ha ottime canzoni e la copertina giusta; per me è un album perfetto. Anche quando è uscito un anno fa ci ha meravigliato in positivo perché non pensavamo che ricevesse un’onda così positiva; anche all’estero è andato alla grande. Invece l’album che oggi come oggi forse è il più debole è il penultimo perché siamo partiti con tantissimo entusiasmo poi mi rendo conto che lo abbiamo pubblicato con troppa fretta; ci sono troppo pezzi riempitivi. Alcune canzoni sono molto buone ma altre canzoni oggi come oggi non le proporrei più.
Tommy, ancora molte grazie per la tua disponibilità.
Articolo del
22/09/2014 -
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