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Landau in der Pfalz è una graziosa cittadina del Palatinato, regione vinicola tra le più famose d’Europa, all’interno dello stato di Renania, in Germania. Centro multiculturale di lungo corso e polo universitario, è nota anche per il suo fermento musicale. Insomma, il posto ideale dove nascere per una giovane band che vuole affermarsi. Lo sanno bene i Sizarr - da Landau in der Pfalz, appunto - trio electro-rock formatosi nel 2009 e in procinto di pubblicare ”Nurture”, il secondo lavoro, a tre anni di distanza da “Psycho Boy Happy”. Ne parliamo con Marc Ubel, batterista della band che il prossimo 2 aprile suonerà anche al Biko Club di Milano nell'ambito del tour che inizierà alla fine di marzo.
In cosa Nurture è differente da Psycho Boy Happy?
La differenza è che quando abbiamo iniziato a lavorare al nostro primo disco abbiamo provato a metterci dentro di tutto, attingendo alle nostre influenze musicali; mentre per questo secondo lavoro abbiamo fatto esattamente l'inverso, eliminando il più possibile e provando a scrivere canzoni in modo classico senza star lì a pensare troppo agli effetti, ai delay, e a tutta quella roba che poteva distrarci dal nostro vero obiettivo, che erano le canzoni.
Quali temi affrontate in questo nuovo disco?
I testi hanno a che fare con la crescita, con il diventare adulti, e con tutti i piccoli alti e bassi che ciò comporta. Ma non si tratta solo di una crescita interiore bensì di qualcosa che ha a che fare con l'acquisizione della conoscenza.
Qual'è la vostra canzone preferita dell'album?
Per me è How Much For This?, il pezzo di chiusura. Non vedo l'ora di suonarla dal vivo.
Quali band o artisti vi hanno maggiormente influenzato?
Impossibile rispondere. La verità è che ognuno di noi ascolta un sacco di musica differente, e ciò da cui traiamo ispirazione cambia col passare del tempo. Pertanto è difficile ricondurre tutto ad una sola band o artista.
Voi fate un grande uso della tecnologia come musicisti. Che rapporto avete con lei nella vita di tutti i giorni?
La tecnologia ha un ruolo preminente in quello che facciamo perché è parte integrante di ogni aspetto del processo creativo, che a sua volta è parte integrante delle nostre vite. E' importante avere a disposizione strumenti che ti permettono di fare quello che vuoi, e per questo bisogna ringraziare tutti coloro che dedicano il loro tempo e le loro risorse al suo sviluppo. Oggi le possibilità offerte sono molte più di prima. E' un gran momento per essere dei musicisti, anche perché il costo delle tecnologie è diventato accessibile a tutti, per cui ognuno può fare tutto da solo. A noi questa cosa ha aiutato molto all'inizio, e lo fa tuttora.
Riguardo la vostra attività passata, c'è stato fino ad ora un momento o una serata che ricordate in particolare?
Momenti da ricordare ce ne sono stati parecchi. L'Iceland Airwaves, il Sonar a Barcellona. La lista è lunga...
C'è (ovviamente) molta Germania nelle date del vostro tour imminente. Tornerete in Europa quest'estate?
Sicuramente. In primavera faremo concerti in Germania e qualche data all’estero, ma poi speriamo di poter tornare a suonare nei festival estivi, sia nel nostro paese che fuori.
Articolo del
04/03/2015 -
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