|
Lisbona è una delle città più “musicali” d’Europa. Se ne accorse anche Wim Wenders, che nel 1994 vi girò Lisbon Story. Perché il Portogallo non è solo Fado e Madredeus ma anche molto altro. E sbirciando nel marasma “sonico” della capitale lusitana si possono trovare un sacco di band interessanti. Come i Paus, ad esempio, quartetto “anomalo” nato nel 2009 e caratterizzato da sonorità “strambe” che si muovono tra pop sperimentale, suggestioni tropicali, psichedelia, ed un bagaglio di esperienze pregresse accumulate dai quattro componenti negli anni spesi al servizio delle rispettive band di provenienza. Il quartetto portoghese (due batterie, un basso e un nutritissimo arsenale di tastiere) ha da poco pubblicato anche in Italia (distribuito da Audioglobe) il suo secondo album, ”Clarao”, uscito inizialmente a maggio 2014 in digitale in alcuni paesi e su supporto fisico solo in Portogallo e Spagna. Molti li considerano una delle band più promettenti del loro paese. Con il disco d'esordio omonimo, pubblicato nel 2011, avevano raggiunto la terza posizione nella classifica di vendite, oltre a comparire ai primi posti delle classifiche specializzate di fine anno. Da quel momento il loro nome è cominciato a circolare anche fuori dai confini nazionali e per loro si sono aperte le porte del Primavera Sound festival di Barcellona per ben due anni di fila, 2012 e 2013. Senza sfigurare al cospetto di nomi come Radiohead e Blur. I Paus, infatti, sono una di quelle band che vanno assolutamente viste dal vivo. A marzo saranno in Italia: il 5 a Bologna (Locomotiv), il 6 a Milano (Salumeria della Musica), il 7 a Torino (Spazio 211) e l’ 8 a Montepulciano (Mattatoio n.5). E a pochi giorni dal loro arrivo nel nostro paese abbiamo voluto conoscerli più da vicino facendo due chiacchiere con Fabio Jevelim (tastiere e voce).
Potresti descrivermi brevemente “Clarao” e com'è nato?
Lo definirei come il risultato delle esperienze di quattro persone diverse tra loro, che passano del tempo insieme a suonare in studio e a condividere la vita on the road. E' più naturale del nostro disco precedente, e anche più “spesso”, una specie di blocco solido. E c'è anche una maggiore propensione alla forma canzone.
Come componete di solito, c'è qualcuno di voi che guida il processo creativo o è un lavoro di squadra?
E' a tutti gli effetti un lavoro di squadra. Di solito accade tutto in studio di registrazione. Il primo di noi che ha un'idea la registra, dopodiché gli altri ci lavorano su registrandoci sopra ognuno la propria parte. Così per tutte le tracce. Finito il disco, poi, impariamo a suonare le canzoni insieme.
Il vostro sound è molto vario. Che tipo di musica suonavate prima di confluire nei Paus?
Abbiamo fatto di tutto, dall'indie-rock al noise al pop. Tutte esperienze che ognuno di noi ha portato all'interno della band.
Quali gruppi o artisti vi hanno maggiormente influenzato?
Siamo quattro persone molto differenti che ascoltano generi molto differenti. Ascoltiamo davvero un sacco di musica, le nostre influenze vanno dall'hardcore all'hip-hop passando per la musica brasiliana. E' difficile dire chi ci ha influenzato in particolare, di sicuro non Eros Ramazzotti, per dire.
La vostra formazione è composta da due batteristi ed un bassista. E' perché considerate fondamentale la sezione ritmica?
Sì ma non solo. Fondamentalmente eravamo quattro amici che volevamo formare una band, solo che due di noi erano batteristi e uno bassista. Così abbiamo iniziato facendo ognuno quello che sapeva fare.
Cosa vi aspettate dai prossimi concerti italiani?
Non è la prima volta che veniamo in Italia, siamo già stati in Sicilia una volta. I nostri amici Gala Drop (altra band di Lisbona, ndr) ci hanno sempre parlato bene del vostro paese in riferimento alle esibizioni dal vivo.
Quanto è importante per voi il legame con la vostra città?
Tantissimo. Lisbona è una città davvero stimolante. Noi, ad esempio, abbiamo un legame molto stretto con la cultura brasiliana e quella africana, oltre al fatto che abbiamo sempre ascoltato un sacco di musica anglosassone. E a Lisbona puoi trovare tutto questo.
(foto credits©PEDRO CLAÚDIO)
Articolo del
09/03/2015 -
©2002 - 2025 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati
|