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Incomodo
«L'incomodo è qualcosa che è presente, che lo si voglia o no, nella vita di ogni individuo, qualcosa che tutti abbiamo in comune… ciò che fa parte della vita di tutti noi, ciò che ci accomuna e che ci permette di fare delle scelte».
2015
di
Valerio Di Marco
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In occasione della loro partecipazione alle fasi finali di Rock Targato Italia abbiamo incontrato la band salentina e ci siamo fatti due chiacchiere sulla loro avventura musicale.
Com’è nata l’idea di formare una band?
L'idea di formare una band nasce dalla necessità di comunicare qualcosa che altrimenti sarebbe più complesso esprimere con le parole. In una canzone ci puoi parafrasare più o meno quello che ti pare: quello che pensi, quello che pensi e non diresti mai. Come qualcuno disse qualche tempo fa: "l'arte non nasce mai dalla felicità". La musica è la nostra valvola di sfogo, il modo che conosciamo per esprimere emozioni che altrimenti resterebbero dentro.
A cosa si deve la scelta del nome?
L'incomodo è qualcosa che è presente, che lo si voglia o no, nella vita di ogni individuo, qualcosa che tutti abbiamo in comune. Con la nostra musica cerchiamo semplicemente di raccontarci esternando le nostre sensazioni/emozioni divenendo specchio di chi ci ascolta. Probabilmente lo facciamo per mostrare a noi stessi di non essere soli e che tutti possono grossomodo condividere emozioni simili. Bene, volevamo un nome che accomunasse tutti, e quel nome non poteva che essere Incomodo! Incomodo, ciò che fa parte della vita di tutti noi, ciò che ci accomuna e che ci permette di fare delle scelte. Tutto sommato non è una parola così brutta.
Quali sono i vostri principali riferimenti musicali?
Fondamentalmente ascoltiamo rock, con sfumature e influenze differenti, prevalentemente targato anni '90. I nostri ascolti variano dal grunge e ondata post grunge successiva, passando per il punk rock e toccando anche alcune sonorità più trash o prog-metal. Tra le band più influenti di sicuro citiamo Nirvana, The Offspring, Pantera ma anche band italiane come Marlene Kuntz, Afterhours, ecc.
”Un Po’ di Silenzio” è un disco dai suoni abbastanza duri. Vi ritrovate nella definizione di “rock mediterraneo”?
Non è la prima volta che ci viene chiesto, anche se di preciso non abbiamo ancora capito di cosa si tratti! La cosa che per noi è più importante è di dare un'impronta caratteristica al nostro sound, in modo che sia subito riconducibile a noi sin dalle prime note che si ascoltano. Cercheremo di capire cosa si intende per “rock mediterraneo” e se può essere il genere nel quale essere etichettati, anche se puntiamo piuttosto a costruire il genere chiamato “rock degli Incomodo”.
Come componete i brani?
I brani prendono forma in sala prove. Ognuno ha un ruolo non dettato da regole, si segue l'attitudine di ognuno di noi. Qualcuno propone un giro di accordi, qualcuno lo cambia, qualcuno propone la ritmica e qualcun altro propone di cambiarla. Dopo molti passaggi di questo tipo, spesso viene fuori un brano. Collaboriamo molto e cerchiamo di essere duttili. La cosa importante è che riusciamo a capirci bene su quale debba essere l’intenzione da dare al brano e su quello che deve trasmettere.
A quali temi vi ispirate nella scrittura dei testi?
Parliamo di noi, delle nostre sensazioni, punti di vista. La quotidianità è ciò che ci ispira nella stesura di un testo. Tutto qui.
Com’è nata l’idea per il video di Sensi Di Colpa?
L’idea del video è stata una convergenza tra quello che volevamo trasmettere con il brano e l’impeccabile interpretazione di Giulio Neglia, il nostro regista per l’occasione. Dal primo momento in cui abbiamo letto la sua sceneggiatura abbiamo capito che era così che doveva venir fuori il video clip di Sensi di Colpa. Il resto potete vederlo da voi.
Come vi rapportate rispetto alla scena musicale di Lecce e provincia? Ci sono altre band con la quale state condividendo un percorso?
È molto difficile farsi spazio qui a Lecce, non perché non ci siano i luoghi o le situazioni che lo consentano. Probabilmente siamo in molti a fare la stessa cosa e non c'è spazio sufficiente per tutti. Probabilmente non ci piace pensare male. Sì, ci sono band con cui in qualche modo stiamo condividendo un percorso, principalmente band di amici : i salentini Boundless Ska Project e i romani Alma Irata.
Mercoledì 13 maggio suonerete a Roma per Rock Targato Italia. Sensazioni?
Non vediamo l’ora! Saremo insieme ad altre validissime band che rappresenteranno il centro-sud Italia, quindi abbiamo una voglia matta di dare il massimo e di aggiudicarci il passaggio alle fasi finali di Milano. Abbiamo già avuto modo di avere a che fare con il grande pubblico romano nelle nostre due date di gennaio e, anche per questo, siamo felicissimi di ritornare a Roma. Che dire, ci sarà di sicuro da divertirsi!
Articolo del
13/05/2015 -
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