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La prima band italiana (ed europea) ad aver firmato per Sub Pop, ma forse anche la prima band italiana a cimentarsi con certe sonorità. Marco Fasolo, leader e fondatore dei Jennifer Gentle, ci parla della ristampa dei primi due album della storica band da sempre in bilico tra psichedelia e acid-rock, aggiungendo pure qualche “chicca” sull'imminente futuro.
Come mai avete deciso di ristampare “I Am You Are” e “Funny Creatures Lane”?
Nel 2006 remixai “Funny Creatures Lane” perché doveva uscire in versione deluxe per il mercato americano ma a pochi giorni dalla consegna del master la casa discografica ha chiuso i battenti, ed il disco - che mi soddisfava molto nella sua veste curata e con inediti - è rimasto in un cassetto per qualche anno. Nel frattempo, in molti chiedevano i primi due album al merchandise dei concerti e davvero mi pesava non poter rispondere che erano disponibili. Quindi, dopo l'esperienza in studio con i Boxerin Club ed il sodalizio con Bomba Dischi, è nata spontaneamente l'idea di ristampare i primi due dischi con loro, reinventando l'artwork (lavoro fatto col batterista dei Jennifer Diego Dal Bon e di cui sono orgoglioso).
Che ricordi avete di quel periodo, fu difficile la loro realizzazione?
Ricordo che fu bellissimo e molto avventuroso. Tornato da un'esperienza pazzesca (di duro lavoro in una gelateria) a Berlino e dopo un mese in America, decisi che era tempo di mettere su una band vera, per fare la mia musica. Appena trovati i musicisti e comprata la strumentazione necessaria (e rudimentalissima), cominciammo l'avventura che ancora oggi va avanti nel più eccitante dei modi. Ero giovanissimo, matto come un cavallo e molto molto serio e cocciuto. Fu meraviglioso.
Hai parlato della tua esperienza a Berlino. In che modo ti influenzò?
Berlino mi diede una scarica elettrica dalla quale non mi sono più ripreso. Venivo da un periodo di totale insofferenza che crebbe una volta tornato a casa e mi diede quindi la spinta per fare tutto ciò che fino ad allora era solo un'idea. Conoscere gente nuova, stare a vivere fuori casa senza genitori a 17 anni in una città come Berlino, lavorare 7 giorni su 7 e non dormire per mesi perché c'erano troppe cose incredibili da fare la notte...Tutte queste cose mi hanno acceso come un tizzone ed una volta tornato non sopportavo di stare a casa un solo secondo senza fare per lo meno 10 canzoni nuove o qualunque cosa che mi facesse recuperare tutto il tempo libero che mi ero perso a Berlino....avevo persino mollato il liceo per fare musica a tempo pieno, figurati.
Quali ascolti musicali vi ispirarono un disco come “I Am You Are”?
Musicalmente sono nato con Mozart ed i Beatles....Nel corso degli anni i miei ascolti non sono mai cambiati....ho semplicemente integrato con cose affini. Pink Floyd, Beach Boys, tutto il rock'n'roll, Sonic Youth, Nirvana, Led Zeppelin...insomma tutti i classici le solite cose e poi Shaggs, Sonic, Captain Beefheart, Red Crayola, John Frusciante solista (i primi 2 album), Beck....diciamo che avevo una miscela esplosiva nel cervello ed ero pronto a vomitare tutto.
Su “Funny Creature Lane” allargaste di molto lo spettro degli strumenti. Come mai
Per Funny volevo una grandissima produzione ....archi, cori, nella mia testa doveva essere come uno di quei dischi usciti da Abbey Road, grandioso e ricco di sfumature. Ovviamente mi dovevo misurare con un budget pari allo zero, ma questo non mi fece desistere...anzi! Calcai ancora di più la mano, insistei sulle mie idee e trattai la materia come se ad Abbey Road ci fossimo per davvero...e funzionò! Quello che non avevo me lo inventavo, in questo senso Joe Meek è sempre stato un riferimento.
Secondo te, ci sono in Italia band che nel frattempo hanno raccolto la vostra sfida di allora?
Francamente non lo so. Per me comunque non si è mai trattato di una sfida, ma di una necessità. Io inseguo una visione ed essa insegue me. Adesso vedo molto necessità di essere notati, di sentirsi apprezzati e riconosciuti, di avere seguito…tutte cose che secondo me, casomai, arrivano in un secondo momento. Certo, ci sono molti progetti di qualità, e sono quelli che seguono un proprio percorso, che hanno una propria delineata personalità. Con tutte le diversità del caso, i Verdena si son sempre fatti le loro cose in autonomia, seguendo la loro linea. Incontrati ad un festival, parlavo con gli Wow, e mi è piaciuto il fatto che registrino in povertà di mezzi ma inseguendo e ricercando un risultato alto, confrontandosi con i grandi dischi del passato, mi hanno ricordato me all'epoca degli esordi. I C+C=Maxigross registrano in montagna nel salotto...insomma, la pochezza di mezzi non deve essere un limite per le idee. Personalmente amo la raffinatezza e le produzioni di una volta perché suonavano divinamente certo, avevano tutti i mezzi ed i macchinari migliori di sempre, ma avevano lo spirito pionieristico che io tanto apprezzo. Buone idee supportate da una buona resa tecnica sono il massimo, ma sono le idee a premiare, poi arriva tutto il resto. Apprezzo chi non si ferma davanti a nulla. Certo, sempre con la voglia di rilanciare. Se adesso lavorassi ancora con i mezzi che avevo per “I Am You Are” mi sentirei un pochino venir meno (risata, ndr).
Alessio Gastaldello, Isacco Maretto e Nicola Crivellari hanno lasciato la band da tempo. Avete mai pensato ad una possibile reunion della formazione originale?
Io e Alessio ne abbiamo parlato un paio di volte ma poi non si è mai concretizzato.
Siete stati la prima band italiana (ed europea) a firmare per Sub Pop. Perché siete così apprezzati all'estero e un pò meno in Italia ?
Non so....bisognerebbe chiedere al pubblico. Inesorabilmente, tutto il mondo è paese.
Com'è nata l'amicizia con Luca e Alberto Ferrari dei Verdena, per cui avete aperto recentemente?
L'amicizia con loro è nata nel 2003, quando usciva “Il Suicidio Del Samurai” e ci hanno chiesto di aprire delle loro date. Da lì in avanti ci siamo sempre tenuti in contatto, aperto per “Requiem”.... poi tra il 2009 ed il 2012, si sono aggiunti a me e Liviano per far parte dei Jennifer Gentle in un periodo transitorio nel quale esistevamo come duo. Nel 2012 li ho voluti tutti e 3 per la registrazione di “Mother” (Lennon) per il disco “Why Hast Thou Forsaken Me?” delle Universal Daughters, e poi mi hanno chiamato per la produzione di due brani di “Endkadenz” ed abbiamo aperto per la prima parte del loro tour. E’ stato fantastico, ci divertiamo moltissimo assieme! Tra di noi c'è una vera stima ed amicizia.
Che progetti avete per il futuro immediato?
Sto ultimando la stesura del nuovo disco dei Jennifer Gentle. Tra luglio ed agosto lavorerò sul disco d'esordio di Umberto Furlan, un musicista ed autore di Padova e daremo alla luce un ottimo disco di belle canzoni inedite. Ho da poco terminato il nuovo disco solista di Adriano Viterbini dei Bud Spencer Blues Explosions, ed ho un pò di concerti all'orizzonte. Entro l'anno registrerò il nuovo disco dei Jennifer e metterò in piedi un nuovo, definitivo studio di registrazione.
Articolo del
12/07/2015 -
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