|
Daniele, Alessia, Giulia e Francesco. I Bosco si presentano così nel booklet del loro album d'esordio ”Era”, pubblicato a settembre. Quattro ragazzi romani quasi trentenni alle prese con i patemi della loro età. Musica generazionale che strizza l'occhio ai Baustelle ma sofisticata quanto basta per non essere troppo leggeri. Ne parliamo con Giulia, seconda voce e tastiere.
In effetti, ascoltandovi, l’accostamento con la band di Francesco Bianconi viene quasi automatico.
Sono d’accordo, il primo riferimento che viene in mente sono loro, specie per le parti cantate. Ma ce ne sono anche altri. Bluvertigo, Perturbazione, Cesare Cremonini, The National, Damien Rice, Bon Iver, Arcade Fire, Talking Heads: ascoltiamo un pò di tutto e cerchiamo di farlo confluire nella nostra musica in un modo o nell’altro.
Anche perché “pop” non è affatto sinonimo di scarsa qualità.
Assolutamente. Spesso nel panorama indie le cose orecchiabili, seppur di qualità, sono viste con diffidenza. I nomi che abbiamo detto prima invece dimostrano che la semplicità è sempre un punto di arrivo e non di partenza, e che i nostri testi non sono il classico “sole cuore e amore”. Non ci riteniamo così semplici.
Come vi siete conosciuti?
Daniela, Alessia e Francesco suonavano insieme da dieci anni in un altro progetto, io invece sono arrivata dopo. Li ho conosciuti perché mio fratello è il parrucchiere di Daniele e un giorno mentre gli tagliava i capelli gli ha fatto sentire un mio brano su Youtube, al che lui mi ha contattata subito. Che dire, si vede che gli sono piaciuta. Una volta in studio l’intesa a livello vocale è stata immediata, anche se loro non avevano intenzione di formare una nuova band ma solo farmi entrare nel progetto che già avevano in piedi. Un progetto che però, alla luce del nuovo materiale che stava venendo fuori e del fatto che il loro vecchio chitarrista se n'era andato, si è evoluto pian piano in questa cosa nuova.
Avete già ottenuto i primi riscontri positivi sull'album?
Molte persone che non ci conoscevano hanno apprezzato le nostre canzoni quando sono venute a vederci. I brani sono abbastanza immediati e molti ci dicono che rimangono in testa fin dal primo ascolto. Il che, come ti dicevo prima, non è affatto un male. Anche nelle tematiche ci si immedesima facilmente.
Le tematiche, ecco. Sembrano molto autobiografiche ma potrebbero riguardare ognuno di noi.
In effetti sono molto autobiografiche e riguardano il vissuto di Daniele negli ultimi tre anni della sua esistenza. Periodo in cui c'è stata un'evoluzione, il raggiungimento dei trent'anni, le certezze che si sgretolano, la nostalgia del non poter più essere immaturi, le difficoltà del vedersi adulto. Tutto questo il disco lo racconta. E poi c'è Roma, una città che ti dà tantissimo ma che chiede anche tantissimo in cambio.
Siete tutti romani?
Sì, tranne io che sono di Mentana (in provincia di Roma, ndr). Ma adesso mi sono trasferita in zona Ponte Milvio. Sono passata dall’avere dietro casa un bosco all’avere dietro casa uno dei principali centri della movida cittadina: un bel salto direi.
Immagino che la musica per voi non sia ancora un lavoro.
Magari! Francesco è un grafico, Alessia è un geniaccio delle risorse umane in una ditta - mi sembra - farmaceutica, Daniele lavora come tecnico in una compagnia telefonica e io monto video.
Il disco lo avete chiamato “Era” perchè ci avete messo tanto a finirlo?
No (ride, ndr). Ci abbiamo messo solo qualche mese, le registrazioni sono finite l'estate scorsa. I brani, come detto, sono stati scritti – o meglio iniziati - da Daniele, che ci portava in sala i suoi testi chitarra e voce per arrangiarli insieme. Oppure ci mandava delle registrazioni fatte col cellulare mentre eravamo in vacanza.
Qual'è il brano che vi piace di più suonare dal vivo?
Il Disertore credo che sia uno dei brani più forti, tant'è vero che lo abbiamo usato come secondo singolo. Quando abbiamo suonato all'Alvarado Rockfest un'amica di un nostro amico che passava lì per caso ci ha detto che appena lo ha sentito è rimasta pietrificata per l’emozione, e sentirselo dire è stato bellissimo per noi. Tra gli altri brani direi che anche Esedra è uno di quelli che arriva subito.
Avete in mente altri progetti a breve o vi state concentrando unicamente sulla promozione?
Per adesso ovviamente ci stiamo concentriamo su questo album. Anche perché per noi è tutto nuovo, tutto in fase di rodaggio. C'è da capire come fare a suonare il disco dal vivo, il settaggio live, con l'elettronica e tutto il resto. Io ho dovuto impararmi da zero un programma che non avevo mai visto, ma fortunatamente essendo una piccola nerd non ho trovato grosse difficoltà. Però nonostante tutto ti dico che Daniele un paio di pezzi nuovi li ha già scritti. Progetti per un altro disco sicuramente ci sono ma per ora la promozione di “Era” viene prima di tutto. E poi c'è un pubblico da accrescere, e l'attività live oltre ad essere divertente speriamo possa portare nuove persone a conoscerci.
Articolo del
21/11/2015 -
©2002 - 2025 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati
|