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Ha appena pubblicato il suo quarto album Il Gelato Dopo Il Mare (Warner), e adesso è in tour per presentarlo dal vivo. Renzo Rubino è uno dei compositori più illuminati e celebrati della scena odierna. Terzo posto a Sanremo Giovani nel 2013 con il brano Il Postino (amami uomo), e ancora bronzo al Festival, stavolta nella sezione Campioni, l'anno successivo con Ora. Il musicista tarantino si racconta in questa intervista a Extra! Music Magazine tra ricordi e futuro, nostalgia e sguardo rivolto in avanti.
Già dal titolo, e dalla copertina, il tuo nuovo lavoro dà l'idea del voler recuperare i sapori antichi, sia metaforicamente che alla lettera. Com'era il "gelato dopo il mare" ? C'è una componente di nostalgia in quello che hai composto ? La nostalgia è un sentimento sottovalutato, sembra triste ma invece è l'amore per i ricordi belli, i miei sono quasi tutti nella mia casa in campagna in Puglia, avevo la necessità di riscoprirli, di tornare a godere delle cose fondamentali. Il mio gelato sono i miei nonni, le ginocchia sbucciate, il vecchio pianoforte a casa dei miei, il bianco e le belle giornate, la serenità
Sei un cantautore molto prolifico, quattro dischi in sei anni, anche se questo arriva a tre dall'ultima prova. Com'è stata la sua gestazione? Dopo un periodo di caos e ubriachezza dettata dai tempi dello show business mi sono chiesto cosa volessi fare da grande, ero stanco dei lustrini e del mio disordine quindi da Roma son tornato a vivere a Martina Franca e ho dimenticato di far musica. Mi sono dedicato ad altro, l'orto, la pittura, poi una notte è ripartito il meccanismo, dovevo raccontare una storia, la mia
E' un lavoro molto introspettivo, cosa ti ha portato a muoverti maggiormente in questa direzione? Bisogna partire da se stessi, essere sinceri per poter essere in chi ascolta, il gelato dopo il mare è il mio inno alla vita
D'altro canto, è anche vero che ci sono momenti apparentemente più scanzonati, come La Vita Affidata All'Oroscopo Della Gazzetta e Sbatto La Testa. Hai bilanciato apposta i due aspetti ? No, questo è sopratutto un disco sporco, disordinato, vivo. Parte dalla sbronza, senza la quale non ci sarebbero momenti più intensi e risolutivi come in Ridere o Pregare.
-"Il tempo non spegne la sete di vita" e "amare da star bene" sono concetti che ribaltano il pessimismo cosmico di molti compositori odierni. Ti senti "positivo" ? Si! Cerco parole che dicano il bello di noi visto che oggi, molto spesso, siamo annebbiati dal brutto. Ho voglia di sorridere e cercare gli aspetti a me congeniali.
Ho letto che a un certo punto, mentre eri in fase di lavorazione, ti sei chiesto se saresti mai tornato a fare musica. Hai avuto una crisi di vocazione ? Non la chiamerei una vera e propria crisi ma delle domande me le sono fatte. Perché faccio musica? Per gioco. Questa componente si stava affievolendo e stava aprendo la strada a un concetto di musica che non mi interessava
Nel disco parli anche di spiritualità. Che rapporto hai con lei ? Credo nell'entusiasmo, questa é la mia fede, ammiro tanto però, chi attraverso la fede riesce ad essere empatico e far star bene il prossimo
Musicalmente è un lavoro molto ricco, a dispetto del mood intimista e personale. Credi che sia questa dicotomia il suo punto di forza ? Il mio motto è "scegli sempre la strada più difficile", che é un po' come dire, segui il tuo istinto senza concederti scorciatoie. Avevo voglia di fare un album suonato dall'inizio alla fine. In un momento in cui tutto si svuota, una vocina mi suggeriva di divertirmi e di fare quello che sentivo. In questo disco gli archi sono stati disegnati dallo stesso arrangiatore di Domenico Modugno. Il produttore, Taketo Gohara, è riuscito nell'impresa di far sentire lo spazio della mia terra. Ci sono tantissimi musicisti che prima di tutto si sono affezionati, hanno vissuto le canzoni e poi hanno lasciato la loro voce. La mia forza è sul palco, nella condivisione e negli incontri, senza i quali non sarei qui.
Prima ho usato il termine "cantautore". Ti ci ritrovi in questa definizione, che vuol dire tutto e niente ? E quali sono stati gli artisti che ti hanno ispirato di più ? Non amo definirmi cantautore e non credo di esserlo, mi piace di più regista, il mio sogno costante è quello di accompagnare l'ascoltatore in una dimensione che non conosceva, di far "vedere" le canzoni nel momento in cui vengono ascoltate. Tra i miei papà ci sono Giacomo Puccini, Mick Jagger, Dalla, Fellini, Renato Zero, Ivan Graziani.
Le prossime date di Renzo Rubino saranno il 12 maggio a Milano (Serraglio) e il 28 a Molfetta (BA) (Eremo). In autunno suonerà il 27 ottobre a Genova (La Claque).
Articolo del
07/05/2017 -
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