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Enrico Zanella
Il Mappamondo di Enrico Zanella
di
Carlo Cammarella
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Jazz, world music, manouche e musica classica per un connubio di stili che rompe le barriere sfruttando il restringimento dei confini tra popoli e nazioni. Si presenta così Mappamondo, secondo disco del chitarrista Enrico Zanella pubblicato dall’etichetta Emme Record Label nel giugno del 2016. Un progetto che nasce da una ricerca interiore e che tempo compie un cammino dall’Europa all’oriente, passando per ritmi gitani e musiche dal carattere esotico. Mappamondo è il frutto di un viaggio mentale e del bagaglio culturale accumulato in una vita di musica. Enrico Zanella ci ha raccontato e descritto l’essenza di questo disco.
Enrico ascoltando disco potremmo dire che rappresenta senza dubbio un “Mappamondo” di suoni dove sono racchiuse culture e tradizioni lontane. Qual è il punto di partenza di questo progetto? Nella mia vita ho avuto la fortuna di poter viaggiare. E il viaggio in senso lato è stato l’origine del nuovo lavoro, in cui ho cercato di infondere alle varie influenze un mio punto di vista
Tra jazz, world music, manouche e tradizioni orientali: sono questi alcuni degli stili che fanno parte di questo tuo ultimo disco? Si esatto, e aggiungerei anche la musica classica, che mi aiuta sempre a dare una forma più chiara alle composizioni, o almeno così credo La fusione di questi diversi stili è pertanto un aspetto che possiamo trovare soltanto in questo progetto oppure è un bagaglio culturale accumulato nel tempo? Credo di poter dire che è una cosa che mi è sempre appartenuta. Non ho mai realizzato un disco che omaggiasse in modo “puro” un certo stile. Ho studiato gli stili ma per potermene servire in modo creativo
Vista la presenza di tanti linguaggi a cosa ti sei ispirato nella realizzazione del disco? Cercare di essere il più concreto ed essenziale possibile nel comunicare il progetto stesso, cercando di filtrare i vari linguaggi in modo nuovo o meglio creativo
Qual è stato il punto di partenza di questo disco. C’è stato un momento in particolare che ha creato quella scintilla creativa che in seguito di è tradotta in un disco? La voglia e l’esigenza di esprimermi
Parlando di restringimento di barriere e confini che si assottigliano potremmo definire Mappamondo come un frutto o conseguenza della globalizzazione? Beh, indubbiamente perché volenti o nolenti veniamo influenzati da ciò che ci circonda. Mettersi sotto una campana mi sembra inverosimile
E visto che ci siamo qual è il tuo punto di vista sulla globalizzazione? Penso che la musica abbia la possibilità di fare passare concetti che le parole rischiano di far fraintendere. Io dico che nella musica più stili insieme non solo coesistono benissimo ma danno spesso origine a qualcosa di nuovo ed originale. Poi non so se nella società ciò sia altrettanto possibile
Per quanto riguarda le tue preferenze musicali invece cosa ci puoi raccontare? Quali sono i musicisti che nel corso della tua vita hai apprezzato di più? Quando avevo 10 anni mio padre ascoltava solo musica classica e jazz per cui verso i 13/14 anni mi sono ritrovato ad ascoltare quegli stessi vinili perché li trovavo semplicemente “normali”. Solo più tardi sono passato al rock anni 70 e a tutto il resto. Quindi sicuramente i grandi compositori come Beethoven, Strauss e Shostakovic in particolare o interpreti come Ben Webster, Luis Armstrong hanno sicuramente indirizzato la mia formazione musicale fino ai 14 anni. Ma poi ho recuperato con le grandi band rock colmando un buco che altrimenti sarebbe stato imperdonabile
Chiudiamo con una proiezione verso il futuro: cosa bolle in pentola? E soprattutto quali saranno i progetti che si attiveranno nel breve termine? Oltre ad una serie concerti, sono in ballo una colonna sonora per un documentario il che mi eccita particolarmente, un concorso per una composizione originale per ottetto e soprattutto un evento al quale sto lavorando da mesi ovvero la co-direzione di un organico di 180 elementi tra coro ed orchestra il 4 Giugno in Vaticano in occasione della messa di Pentecoste celebrata dal Papa. L’evento trasmesso in mondo visione, vedrà anche l’esecuzione del mio brano originale “Il volo” contenuto nel disco “Mappamondo” prodotto da Enrico Moccia. Una vera emozione
Articolo del
23/05/2017 -
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