Quando per la prima volta ho ascoltato l’album di Alessandro Zannier, in arte Ottodix, sono rimasto da subito positivamente colpito per la linearità con cui venivano trattati e fusi insieme temi tanto complessi quanto vari: musica, arti figurative, letteratura e molto altro. In una parola: “Cultura”, con la “C” maiuscola.
La segnalazione di “un album davvero particolare” mi era arrivata direttamente da Fabrizio Biffi, che di Extra! Music Magazine oltre ad essere il Direttore Responsabile è soprattutto una specie di smistatore di nuovi contenuti musicali.
Era l’aprile 2017, l’album Micromega era uscito da pochi giorni; subito mi sono proposto di essere tra i primi a scrivere una recensione che cercasse di sviscerare la peculiare raffinatezza del progetto. Dopo qualche giorno mi vedo arrivare una richiesta di amicizia su Facebook proprio da “Ottodix”. Scrive per ringraziarmi della recensione e mi dice: “Sei uno dei pochi che ha colto la complessità di questo progetto, ti va di collaborare per cercare di far girare il più possibile questo lavoro?”.
Ovviamente la mia è stata un’accettazione immediata ed entusiastica della collaborazione, ma non avevo ancora capito chi avevo davvero davanti. Comincio quindi a cercare informazioni su Alessandro “Ottodix” Zannier. E qui rimango ancora più stupito: installazioni, scultura, pittura, disegno, libri, sei album all’attivo contando anche “Micromega”. Insomma, “Ottodix” non è solo un musicista, non è solo un pittore, uno scultore o uno scrittore, Alessandro mi si presenta come un eclettico artista, quasi d’altri tempi. E la nostra collaborazione infatti non è ancora finita.
Ora, per non sembrare una “penna” al servizio di qualcuno, voglio provare a spiegare meglio la bellezza di questo progetto.
“Micromega Project” è un progetto artistico che si sviluppa attorno al concept album "Micromega", ispirato alla novella illuminista di Voltaire. Si presenta come un vero e proprio concerto interdisciplinare tra scienza, musica rock-elettronica, arte e filosofia. Accolto con toni entusiastici sia dalla stampa musicale che dai media specializzati nell’ambito dell’arte contemporanea (Artribune, Exibart, Sky Arte), l'album è stato prodotto con Flavio Ferri (DeltaV) tra l’Italia, Barcellona e Los Angeles e patrocinato dalla Biennale Italia Cina, che lo ha presentato a Pechino già nel 2016.
L’album è composto da 9 tracce. I testi seguono un filo logico che parte dall’infinitamente piccolo per arrivare, passo dopo passo, all’infinitamente grande, dalle particelle che è quasi impossibile osservare fino alle leggi cosmiche che regolano l’universo. Ma la fisica qui è da considerarsi solo come la materia di base a cui ancorare tutta una serie di riflessioni che riguardano la nostra società e la nostra cultura: i movimenti delle micro particelle sono accomunati agli spostamenti dei banchi di pesci, arrivando poi a constatare che queste dinamiche sono molto simili a quelle che regolano la “società degli individui”, uniti virtualmente dai cosiddetti “social media”, che in realtà non fanno altro che scavare solchi ancora più profondi tra gli individui, troppo spesso incapaci di gestirli in modo oculato.
E poi ancora l’analisi del fallace bisogno di un “disegno superiore” che da sempre tiene in ostaggio le società, che sia un Dio o le influenze dei pianeti in chiave astrologica: “Mi dispiace per ma il sistema solare non c'entra per niente?”. E non è finita qui. Intorno all’album “Micromega” Alessandro ha sviluppato il “Micromega Project” che è da considerarsi una vera e propria installazione artistica digitale, senza precedenti nel modo di fruire musica e arte online. Andando al sito www.micromegaproject.com (raccomandato Google Chrome) si possono esplorare tutti i contenuti musicali, artistici e enciclopedici di “Micromega”, come in un'espansione esponenziale delle 9 tracce contenute nell'album, per arrivare a generare fino a 117 rivisitazioni audio curate direttamente da importanti musicisti della scena italiana, come Madaski (Africa Unite), Luca Urbani (Soerba), Laura Bisceglia (live cello con Teho Teardo e Blixa Bargeld), Gigi Masin (pioniere della ambient music), Lele Battista (La Sintesi), Flavio Ferri (DeltaV) e molti altri, sotto la direzione di Zannier, che da solo ne ha realizzate ben 54.
E ancora, sul palco, dove è presente una grande sfera su cui vengono proiettati suggestivi visuals a supporto dei testi delle canzoni, mentre lo stesso Zannier è accompagnato da percussioni, chitarra, synth, quartetto d'archi e quell'elettronica che ha reso negli anni il suo sound uno tra gli esperimenti di musica d'autore e synth-pop più originali, sofisticati e stimati in Italia, nel suo genere.
Nonostante la nostra attiva collaborazione durante i primi mesi del 2017, io e Alessandro non ci eravamo ancora incontrati realmente. L’occasione si è manifestata verso metà 2017, quando l’instancabile Fabrizio Biffi è riuscito ad organizzargli una serata qui a Roma, nell’accogliente spazio del San Belushi. L’appuntamento era per le 18 davanti al locale, la serata sarebbe cominciata verso le 22 e avevamo calcolato di avere così tutto il tempo per fare due chiacchiere e organizzarci al meglio. Alessandro era sceso direttamente da Treviso insieme al chitarrista Giovanni Landolina e al tastierista Loris Sovernigo, cioè i tre elementi che compongo la struttura di base del gruppo.
Normalmente la band ha una struttura più articolata che comprende anche percussioni e un quartetto d’archi, tuttavia, per vari motivi, avevamo deciso di comune accordo di proporre lo show in versione minimalista. Alessandro arriva, parcheggia, scendono tutti e tre dal furgoncino, lui apre il portabagagli e la prima cosa che tira fuori è una cassa di Prosecco di Treviso che gentilmente ci porge in omaggio: la serata non poteva cominciare meglio. Dopo i primi brindisi cominciamo a conoscerci meglio e ad organizzare il concerto disponendo le varie strumentazioni. La sala lentamente comincia a riempirsi, e alle 22.30 (non si è mai visto un concerto che inizia in orario) parte la musica. Nel giro di due canzoni tutti rimangono rapiti dalla semplice complessità dello spettacolo: musica, testi e visuals si fondono a creare un’atmosfera tanto seria quanto vibrante. Gli spettatori non bisbigliano, non chattano, non si distraggono. Tutti sono attenti, attratti dall’armonica fusione dei diversi elementi di cui si compone lo spettacolo. A mezzanotte finisce il concerto. Alessandro, Giovanni e Loris scendono dal palco visibilmente soddisfatti, ci riuniamo al bancone insieme a Fabrizio e, brindando nuovamente, cominciamo a parlare di musica, di progetti futuri e di una collaborazione che, a tutt’oggi, ancora non si è fermata.
Ora, se ancora non sono riuscito a convincervi della validità e della serietà di un progetto culturale così visionario, forse potrò convincervi presentando tutto quello che Alessandro e la sua band hanno fatto tra fine 2017 e i primi mesi del 2018.
Un live set di presentazione alla convention nazionale dei fans dei Depeche Mode a Milano, uno show estivo in apertura a DaddyG (Massive Attack), due concerti-mostra a Berlino con band e quartetto d’archi (qui un reportage berlinese sulla serata (http://www.berlinitalypost.com/il-micromega-project-dalle-particelle-al-multiverso-un-viaggio-senza-precedenti-e-senza-confini), uno al prestigioso museo archeologico Centrale Montemartini di Roma, uno ai Musei Civici nella ex chiesa del '300 di S.Caterina a Treviso e ancora al Palazzo della Ragione di Mantova, per sbarcare poi nei teatri e nei festival culturali con uno spettacolo tra filosofia, scienza e divulgazione, con band e quartetto d'archi introdotto di volta in volta da fisici, astrofisici o filosofi.
Per le arti visive, dopo un'esposizione al COFFI Festival di Berlino e l'inaugurazione di un'importante personale antologica negli spazi dell'Ospedale Nuovo di Sassuolo, il 24 maggio 2018 Alessandro Zannier ha presentato al Museo Archeologico di Venezia in Piazza San Marco la sua ultima importante installazione “Nel Multiverso” (dedicata ai 50 anni di “2001 Odissea nello spazio”), in dialogo nella sala principale con un'opera inedita di Michelangelo Pistoletto e ha suonato in trio piano-voce-violoncello all' inaugurazione della mostra "Arteologia" che durerà tutta l'estate.
Il tour proseguirà ancora a lungo con la prospettiva di un'espansione e uno sviluppo internazionale all'orizzonte entro il 2019, sia per lo show che per le arti visive, che verranno organizzate in una vera mostra itinerante. Se siete amanti della “Cultura” nel senso più alto del termine, se siete amanti della musica ricercata ma non snob, se siete amanti del pensiero critico, vi consiglio vivamente di dare un’occhiata e di prestare orecchio al lavoro di Alessandro “Ottodix” Zannier
“Sinfonia di una galassia” è il nuovo video tratto da “Micromega” il concept album di Alessandro Zannier artista visivo e musicista noto con lo pseudonimo di Ottodix. Il video è il frutto della collaborazione tra Zannier e i due artisti Matteo Mezzadri e Giorgio Ricci. Il brano rappresenta l'ottavo dei nove livelli di grandezza della materia cosmica, che compongono “Micromega”, quello della galassia, paragonata alle metropoli e ai formicai umani, che rispondono alle stesse dinamiche matematiche di sviluppo. Le immagini del paesaggio urbano realizzato in mattoni grezzi sono ottenute con un drone pilotato sopra l'imponente installazione/plastico di Matteo Mezzadri (http://www.mattemezzadri.com) intitolata "Le Città Minime", girate dall'autore stesso. Le riprese del playback di Ottodix e il montaggio finale sono opera di Giorgio Ricci (http://www.templezone.flazio.com), fotografo, videomaker e importante musicista nella sfera electro-noise ambient italiana degli ultimi 30 anni. Il video è in anteprima esclusiva per una settimana su Extra! Music Magazine
Articolo del
15/06/2018 -
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