Un anno dopo “Resilienza 2020”, Marco Korben Del Bene esce con il suo nuovo disco “Reverse”, colonna sonora del legal thriller prodotto da Giuseppe Lepore e diretto da Mauro John Capece. Una colonna sonora ricca di sfumature dark e elettriche. Marco Korben Del Bene, l’autore, ha risposto alle nostre domande
Qual è il punto di forza di “Reverse”? La colonna sonora credo sia un bel disco da ascoltare oltre che una colonna sonora funzionale alla pellicola ed in grado di far esplodere l’emozione o di concedere spazio ad una profonda intimità. Il complimento più bello me l’ha fatto il regista in un post pubblico “Si tratta di una delle più belle colonne sonore che ho recentemente avuto la fortuna di ascoltare (e non perché si tratta di un film mio). “e questo mi rende felice, “ Il sound è molto forte e particolare per essere una produzione italiana. E’ un disco che per certi versi può ricordare alcuni compositori statunitensi, la sua forza è che, al di là del genere, è un playlist, credo, piacevole da ascoltare anche in un contesto quotidiano mentre si cucina. A livello sonoro trovi molti strumenti analogici, un mockup orchestrale, chitarre alla Muse e molta effettistica, un album molto personale
Un film ricco di tensione sin dagli inizi. Come si fa a mantenere la tensione narrativa in un thriller? Dietro la composizione c’è un profondo studio del mondo gotico, dell’elettronica. Ho sviluppato una serie di micro temi ricchi di tensioni armoniche e dai lunghi legati che dominano ritmiche bulimiche. Il film ha il classico racconto in tre atti, la musica segue lo sviluppo con una particolare attenzione al personaggio interpreto da Corinna Coroneo in una estetica esteriore ed interiore che ho cercato anche grazie all’effettistica e al sound design che ho curato personalmente. La tensione avviene dalla capacità di mantenere il processo narrativo semplice a livello di layer musicali evitando l’utilizzo di cliché e premiando il suono puro
Ti sei ispirato a qualcosa o qualcuno in particolare per la scrittura di “Reverse”? Ho un percorso che nasce dalla classica, approda al rock passando per l’industrial. Un universo sonoro che arricchisco quotidianamente cibandomi un po' di tutto. Ho partecipato alla challege per comporre la musica del film molto prima di vedere la pellicola. Da lì ci siamo sentiti subito con il regista, MJ Capece, che mi ha descritto la storia e le atmosfere. Quello è stato l’input più importante l’immaginazione, la suggestione. Mauro mi richiedeva qualcosa di vicino ai Goblin, ho cercato di partire da quel mondo sonoro per renderlo mio e attualizzarlo. Questo è stato il processo
Quale delle tracce, secondo te, rappresenta al meglio il film? La colonna sonora penso rappresenti il me di oggi il modo che ho di interpretare un thriller, un film di genere come Reverse. La musica che componi è una fotografia di quello che sei grazie ad un linguaggio che hai costruito nel tempo. Credo che se ascolti Reverse puoi ricoscere tutti i passati dalla musica classica, all’elettronica al rock. Sto finendo una esperienza formativa sul mondo orchestrale, è possibile che il prossimo progetto veda questo nuovo vocabolario al centro. Ma a prescindere dai colori, melodie, armonie, a prescindere dal mestiere, la musica rappresenta nelle scelte la tua cultura e sicuramente Reverse come album racconta una parte importante di me. Come tracce la colonna sonora si sviluppa sui tre atti del lungometraggio presentando una sequenza iniziare di primi quattro pezzi molto energici ed una coda sul finale da Via Crucis in poi. Sono diciannove tracce da ascoltare. Chi vuoi condivide qualche suggestione non ha che da scrivermi sul mio canale instagram @marcodelbene
Dopo “Resilienza 2020” e in attesa del live di “Reverse”, qual è la prossima tappa del tuo percorso artistico? Attualmente sono impegnato nella chiusura di un film statunitense dal cast importante, Parallelamente mi sto preparando alla realizzazione del nuovo progetto di Matteo Raffaelli, un abilissimo documentarista con cui ho gia lavorato in passato e che stimo moltissimo per la sua capacità narrativa. Dalla prossima settimana torno in studio con Sherol Dos Santos, di cui sono il produttore artistico. Insomma un po' di cose
Articolo del
24/04/2021 -
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