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Mosè Santamaria
Dei pensieri e delle parole
di
Domenico Capitani
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Mosè Santamaria è un cantautore mistico quotidiano svezzato a Talking Heads, Depeche Mode e The Cure. Folgorato un pomeriggio a rientro a casa dall'asilo da "La voce del padrone” di Franco Battiato, comincia ad ascoltare le cassette sotto i sedili della R4 rossa dei genitori e i vinili riposti sopra le mensole in salotto, così in alto e sacri, come reliquie in un tabernacolo, un vero e proprio catechismo del cantautorato e del rock '70 - '80. Lo abbiamo intervistato in occasione del suo singolo di prossima uscita “Skinny”. Questo il risultato della nostra chiacchierata virtuale. Buona lettura
Ciao Mosè, benvenuto ai nostri microfoni virtuali, partiamo subito col botto, un nuovo singolo in canna chiamato “Skinny” com’è nato e perché proprio “Skinny”? Skinny è una promessa non mantenuta, un sogno infranto e al tempo stesso la felicità che si nasconde nel qui e ora. E’ un brano apparentemente superficiale come alcune ragazzine di oggi che vivono in funzione di un mondo fittizio costruito a suon di storie su instagram e playback su tiktok, ma in realtà cela in se una profonda drammaticità la ricerca dell’amore come palliativo e non come espressione dell’essere
Rispetto al tuo ultimo singolo c’è sicuramente qualche differenza, la cosa è stata voluta o “Skinny” è uscita proprio così, di getto? In realtà "Skinny" è nata una mattina, per indossare dapprima un vestito a fiori per poi infilarsi un paio di jeans stretti e strappati. Avevo iniziato a produrla insieme a Ceriani in uno stile tra Dalla e Graziani per poi rivederla con il mio attuale produttore in una chiave più attuale
“Skinny è la voglia di sentirsi liberi come i cani per strada”, questo leggiamo dal tuo comunicato stampa, da dove proviene questa tua voglia di evasione artistica? C'è sempre stata, solamente più consapevole e matura
Cosa dobbiamo aspettarci dal tuo prossimo singolo/lavoro in studio? Nulla, le aspettative sono fatte per farci lavorare sull'attaccamento ed essendo un album che parlerà di Felicità proprio per questo occorre non avere aspettative.
Durante la tua carriera ne avrai viste di cotte e di crude, cosa ti ha colpito di più della tua avventura da musicista, cosa ricordi con più entusiasmo e cosa con meno gioia? Ricordo con affetto il primo Premio Bertoli con particolare affetto, il concerto al MEI , la prima date del tour di #RisorseUmane a Genova e la data di quest'estate al Mura Festival di Verona
Progetti futuri? Vuoi anticiparcii qualcosa? Al momento l'uscita dei due singoli e l'album. Dopodiché sto meditando se continuare a scrivere canzoni iniziando un nuovo progetto che non porti il mio nome. Pensieri e Parole
Articolo del
13/12/2021 -
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