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Cari lettori di Extra oggi vi racconto di una canzone, scritta da un artista amato e osannato da diverse generazioni, dotato di un talento vocale fuori dal comune, di una presenza scenica unica e irripetibile e di un tale carisma che ancora oggi, a distanza di anni, fanno di lui uno degli artisti più celebri e influenti nella storia del rock: Freddie Mercury. Oggi vi racconto di “Love Of My Life” dei Queen
Freddy Mercury e i Queen sono due facce della stessa medaglia, insieme hanno scritto, cantato, suonato e trasmesso a livello mondiale il messaggio che la musica è eterna e non ha bandiere, non ha generi etichettabili, nè è fatta di cataloghi, ma solo di suoni, note ed emozioni da suscitare. Dei Queen si ricordano pietre miliari della musica mondiale quali Bohemian Rhapsody, Crazy Little Thing Called Love, Play The Game, Somebody To Love, We are The Champions e Don’t Stop Me Now. Tutte canzoni dalla scrittura e partitura musicale unica che alternano rock, pop, soul e stile operistico . All’interno di questi successi, che hanno venduto milioni di dischi in tutto il mondo, c’è una canzone che sorprese tutti, proprio come una “Cenerentola”. E come nella fiaba era sola, timida, “lenta”, perché non aveva un vestito musicale: era la più spoglia e la meno arrangiata di tutte. E così, come accade per Cenerentola, anche “Love Of My Life” si trasforma e diventa per i Queen, e in particolare per il suo frontman, la più importante di tutte. Fu scritta da Mercury nel 1975, in una notte insonne, mentre stavano lavorando all'album ”A Night at the Opera”, un lavoro che contiene tutta l’essenza della musica e in cui, come nell’Opera, si esprime tutto: gioia, passione, divertimento e amore vissuto come tormento. “A Night at the Opera” è l’album che ci fa conoscere meglio e nel profondo chi erano i Queen. Fu registrato in quattro mesi e in sette studi di registrazione diversi. In esso il gruppo mise in risalto tutto il talento e l’intuito musicale che li caratterizzava. Un disco rock che incluse nuovi strumenti musicali e nuove forme di registrazione, alcune inventate proprio da loro come i “sottotraccia”. “A Night at the Opera” divise i critici musicali di allora, perché come tutte le novità, non era giudicabile ed etichettabile. Secondo una certa stampa, non si poteva passare nella stessa traccia di un album, dal rock all’hard rock, fino ad arrivare ad una ballata folk e al jazz.
Bisogna aggiungere che “A Night at the Opera”, contenente hit come «Bohemian Rhapsody» e «You’re My Best Friend», salvò i Queen da una bancarotta certa. Lo racconta il chitarrista Brian May in un videoclip sul canale del gruppo su YouTube. «Non eravamo solo poveri. Avevamo anche debiti», racconta il musicista. «Tutti i tecnici della luce e del suono e le persone che lavoravano con noi non venivano pagate. Eravamo a un punto davvero cruciale. Avremmo dovuto separarci se quell’album non fosse andato bene. È stato un disco carissimo». E Roger Taylor aggiunge: «Ricordo quando eravamo in studio, registrando l’album «A Night At The Opera». La sensazione era tipo: o la va, o la spacca». Così mentre la critica faceva il suo “mestiere” nel 1977 accadde che i Queen furono premiati con due Grammy come miglior voce e miglior gruppo.
In quest’album tutti i componenti della band ci misero la propria anima e in particolare Freddy Mercury che compose “Love Of My Life”. Dedicata a Mary Austin, giovane amica ed ex fidanzata, “Love Of My Life” dimostra, con semplicità e con un pizzico di nostalgia, che anche un rocker “trasgressivo” può essere dolce e romantico. Con questo pezzo Mercury stravolse ancora una volta il suo pubblico, perché quell’eccentrico, irreverente e talentuoso personaggio dalla voce unica, fece conoscere anche la sua vena poetica e un romanticismo che da sempre lo aveva contraddistinto, ma che in pochi conoscevano. Tra quei pochi c’era Mary, che oltre ad essere stata amica, stava per diventare sua moglie. Cosa che non successe perchè negli anni qualcosa accadde. Quell’amore fisico e carnale stava diventando un amore diverso, quasi asessuato e la loro storia d’amore si trasformò in qualcosa di ancora più profondo che potremmo chiamare amicizia e come diceva Oscar Wilde: “L’amicizia è di gran lunga più tragica dell’amore. Dura più a lungo” “Love Of My Life” è un grido lancinante che chiede di riavere indietro l’amore della sua vita, perché solo lei può dare significato alla sua esistenza.
Così Freddy Mercury quella sera, seduto al suo pianoforte, compose una canzone fatta di parole, musica, lacrime e desiderio che il giorno dopo consegnò all’amico Brian May, che la vestì arrangiandola in modo semplice e speciale. Così “Love Of My Life” entrò nell’album “A Night at the Opera” come ultima canzone e sempre come nella favola di Cenerentola, una sera allo scoccare della fine di un concerto, Freddie Mercury incantò tutti cantando Love Of My Life spoglio, nudo, con la sua anima verso il suo pubblico che, come in una preghiera, cantò insieme a lui. Da quel momento Love Of My Life diventò la colonna sonora dei titoli di coda di ogni concerto dei Queen e divenne a sua volta quella promessa d’amore incondizionato da parte del pubblico verso Mercury. ” Love of my life, you've hurt me You've broken my heart, and now you leave me”
Articolo del
12/02/2022 -
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