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Nevica
Quel modo di dividere la vita in “QuaNti”
di
Domenico Capitani
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Nuovo disco per il producer del Lotostudio, Gianluca Lo Presti, artista che da tempo porta avanti una carriera personale di ricerca e avanguardia della forma come del suono. Diversi i moniker a lui riconducibili ma oggi stazione su questa identità firmata Nevica e ci regala un disco davvero interessante anche perché, curiosamente, cerca più la sintesi e la “normalità” che il linguaggio sghembo e visionario. Si intitola “QuaNti”, un nuovo disco che nasce dall’assenza, dal silenzio, dalla mancanza e dalla perdita. Nasce dalla pandemia diremmo noi, o forse semplicemente nasce dal bisogno di rinascita. Forme di pop digitale dentro sospensioni che chiudono in minore le atmosfere a contorno. Belle delicatezze che spesso non si risolvono e restano li in questo limbo di essenza-non essenza per quanto la forma canonica, questa volta, sembra aver più importanza del solito per il nostro Nevica. Almeno questa volta intendo. Vogliamo saperne di più…
Devo dire che questo “QuaNti” è una bella rivoluzione per le abitudini di Nevica. Partiamo dalla melodia: come mai questa scelta melodica in questo progetto? Melodicamente parlando non trovo differenze sostanziali con la mia produzione precedente. Pur essendo la mia natura sperimentale ho sempre avuto anche una forte vena melodica almeno per quanto riguarda il cantato. Probabilmente in questo disco essendo la musica più rarefatta, esce di piu
E del suono che ci dici? Anche questo l’ho trovato molto più saggio e meno “presuntuoso” (passami il termine) di voler ricercare cose… Penso che in questo disco esca il sentimento dell'accettazione della vita in tutto per tutto. Non possiamo controllare certi eventi ed è necessario saperli affrontare ugualmente con forza d'animo e maturità. Questa accettazione toglie presunzione al suono e lascia soltanto ciò che è necessario. Bella domanda. Grazie
La sospensione di questo tempo lo trovo in ogni angolo. Anche dentro questa copertina. Per te cosa ha significato? La sospensione è una condizione al di fuori dello spazio e del tempo che serve per avere un certo distacco anche dal dolore come nel caso della perdita di una persona cara. La copertina si ispira alla cimatica. Una scienza che studia il comportamento della materia in connessione col suono. Se si produce una frequenza con un oscillatore la sabbia su una superficie metallica si dispone in forme regolari e simmetriche dette frattali. È straordinario pensare quanto tutto sia collegato nell'universo e soprattutto constatare l'immenso potere della musica che può trasformare la nostra anima secondo questa teoria.
E in che modo dunque ha contaminato la scelta con cui sagomare la scrittura e la sua estetica? Da un punto di vista musicale ho cercato di rappresentare la sospensione attraverso il rallentamento e la sottrazione del suono. Se si ascolta questo disco la sensazione è che suoni pieno come i miei precedenti. In realtà ci sono la metà delle tracce.
Il mare. Non so se è una mia stupida impressione. Ma sbaglio nel pensarlo come elemento protagonista dentro questo disco? La tua è una sensazione corretta. Il video di “Non so chi sei” è stato girato davanti al mare. A parte che il mare ha un enorme potere di calmare la nostra mente e il nostro corpo è anche una terra di confine.Con l'orizzonte tocca il cielo è come se due mondi paralleli (la vita e la morte cosa di cui parla il disco) entrassero in contatto e diventassero una cosa sola. Grazie mille anche per questa bellissima domanda
Articolo del
24/02/2022 -
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