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Cari lettori di Extra, in questi mesi abbiamo spesso parlato della nascita di canzoni e artisti che hanno scritto la storia della musica mondiale.
Ho spesso raccontato di aneddoti, di fatti curiosi che hanno poi generato la nascita di veri e propri successi, molti di questi diventati colonna sonora della nostra vita. Ebbene a queste canzoni, dobbiamo per forza aggiungere, come un dovere quasi “religioso”, quella del Re del pop. Oggi vi racconto “Billie Jean” di Michael Jackson. Michael Jackson è stato, per la musica pop, il Re incontrastato; ha creato e modificato un genere, quello “R&B”, portandolo e contaminandolo con suoni pop, elettro e funky. Abbiamo spesso raccontato come gli anni ’80 siano stati per la musica mondiale uno spartiacque importante, perché c’era un fermento di giovani artisti e di gruppi musicali che avevano bisogno di raccontare e di esprimere il proprio talento.
Questi anni furono per il mercato discografico una fucina di creatività, piena di idee, di generi musicali nuovi e anche di talenti già “affermati” come lo stesso Michael Jackson, che, come è noto a tutti, seppur giovane, veniva già da un successo senza precedenti come quello dei “Jackson Five” (ma quella è un’altra storia) Michael Jackson con la canzone “Billie Jean” rappresenta tutto quello che sono stati gli anni ’80, perchè ha saputo e voluto comunicare nuove sonorità, talento, intuizione e genio, modificando un genere, quello della “musica pop”, fino a quel momento definita “leggera e sbarazzina”, in un modello nuovo e veicolando un messaggio importante: che bisogna sempre credere nelle proprie idee. “Billie Jean” è la ciliegina sulla torta e la torta in questo caso è l’album “Thriller” che rappresenta una pietra miliare della musica pop: ha venduto undici milioni di copie in tutto il mondo e contiene al suo interno mistero e contaminazioni musicali.
In esso troviamo anche il primo duetto, inserito nella canzone “The girl is mine”, con un grande artista come Paul McCartney, che fino a quel momento nessuno aveva fatto ancora. Pensate che è stato il primo video trasmesso da MTV, emittente televisiva che in quegli anni per gli addetti ai lavori faceva una “politica razzista”. Ebbene Jackson con la sua arte buttò giù anche quel muro di pregiudizio. Bisogna aggiungere che “Thriller” è il primo “Concept album” di musica Pop e la canzone “Billie Jean” ha fatto da apripista. L’ispirazione nasce durante una pausa di lavoro dell’album: Michael si mette in macchina e dopo un po' si trova sull'autostrada “Ventura Free Way” in direzione ignota. Mentre percorre questa lunga strada accade una cosa che per i creativi è quasi normale: inizia a staccarsi dalla realtà e comincia a elaborare l’album in testa, lasciandosi guidare dall’istinto. E' talmente assorto dai suoi pensieri che non si rende conto che la sua auto sta andando a fuoco. Un ragazzino gli si affianca e gli grida: “la tua auto è in fiamme”.
Così Michael quando rientra in studio dice al suo amico e produttore Quincy Jones che visto ciò che era accaduto, voleva realizzare all’interno del disco canzoni “killer”, così le definì. E una di queste fu proprio “Billie Jean” la cui nascita è fatta di tensione e di giallo. In particolare è legata ad alcune lettere che Jackson aveva ricevuto da una donna la quale sosteneva che lui fosse il padre di uno dei suoi due gemelli, ma non di entrambi. Negli anni ’80 era facile ricevere lettere, capitava a tutti gli artisti e anche per Jackson era normale, tant’è che riceveva regolarmente lettere di questo tipo. Ma la donna continuò e un giorno gli spedì un pacco con dentro una sua foto, una pistola e una lettera che lo invitava ad uccidersi in simultanea con lei e il bambino. Questa vicenda inquietò molto Michael il quale da quella brutta esperienza compose il testo di “Billie Jean”. Scritto il testo toccava fare il vestito musicale, così iniziarono le prove e gli esperimenti: pensate che solo per trovare il giro di basso ci vollero tre settimane. Terminata la canzone, bisognava farla ascoltare al produttore Quincy Jones, che ascoltò la canzone ma non gli piacque. In un’intervista dirà: “troppo lunga quell’introduzione, durante la quale puoi anche farti la barba” . Ma non finisce qui perché anche lo stesso titolo della canzone non piaceva al produttore che avrebbe voluto sostituirlo con "Not my lover”. Billie Jean Kean era il nome di una famosa tennista e vista la potenza della canzone e la notorietà della tennista avrebbe potuto causare polemiche e gossip e sarebbe stato dannoso sulle vendite. Così Quincy alla fine gli dirà che quella canzone non sarebbe mai finita nell’album Thriller.
Michael dopo aver ascoltato tutte le osservazioni di Quincy Jones, replicò punto su punto e alla fine la spuntò. La canzone fu inserita nell’album Thriller e fu inserita come secondo estratto. L’album appena uscì rimase nove settimane primo in classifica, quell’anno vinse due Grammy come miglior singolo dell’anno e miglior interpretazione. Inoltre nella serata dei Grammy, accadde qualcosa che resterà per sempre nella memoria di tutti: la prima esecuzione del passo Moonwalk. Il giorno dopo quella serata magica, dove l’America era rimasta estasiata dall’esibizione e da quel passo che resterà nel tempo il più imitato e idolatrato di tutti, Michael riceve una telefonata definita da lui come: “il più grande complimento della mia vita”. Infatti riceve la telefonata da Fred Astaire che gli dice: “il tuo modo di ballare è incredibile”. <>. Era il 1982 quando il mondo incoronava Michael Jackson Re del pop “She was more like a beauty queen from a movie scene”
Articolo del
26/02/2022 -
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