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Oggi vi racconto di una canzone famosissima, che mescola fascino e mistero. Questa canzone ha fatto innamorare diverse generazioni, anche se poi scopriremo che non è proprio una canzone d’amore. Ma come abbiamo detto spesso: le canzoni non sono di chi le scrive, né tantomeno di chi le canta; esse sono in evoluzione anche dopo essere state scritte.
Oggi vi racconto I Will Always Love You di Dolly Parton. Vi starete chiedendo: chi è Dolly Parton? Ma soprattutto I Will Always Love You non è la canzone di Whitney Houston? E se vi dicessi che non è così! Seguitemi. Siamo nel 1974 e una certa signora Dolly Parton, definita e considerata da tutti la regina della musica country, decide di scrivere e interpretare I Will Always Love You. La canzone nasce e viene dedicata dalla stessa Dolly a un certo Porter Wagoner, suo socio in affari, che l’aveva accompagnata per gran parte della sua carriera. Dolly la scrive di getto, perché alla fine di quell’anno il suo amico Porter avrebbe terminato la loro collaborazione lavorativa. Così Dolly, quasi come un omaggio, gli dedica I Will Always Love You. A differenza della versione della Houston, che nel film “Guardia del corpo” ha reinterpretato il pezzo come dichiarazione romantica di amore eterno, la versione di Dolly parlava d’amore ma inteso come affetto, stima e amicizia. L’arrangiamento è piuttosto leggero e malinconico, infatti, come è nello stile folk, viene realizzato con strumenti semplici come il banjo, chitarra, qualche accenno di violino e pianoforte e la melodia viene esaltata dalla voce attraente della Parton.
Il brano, nella versione di Dolly, ricevette molti consensi dal pubblico, tant’è che nel giugno del 1974 andò in vetta alle classifiche. La canzone piacque così tanto che colpì anche un certo Elvis Presley, che, dopo aver ascoltato il brano, contattò Dolly per chiederle di incidere una versione a due voci. In quel momento storico ad una proposta del genere chiunque avrebbe accettato, ma non lei! Infatti disse di no! Bisogna aggiungere che il no fu dovuto anche al fatto che il suo manager, Tom Parker, colui che aveva collaborato alla nascita della canzone, pretendeva di avere la metà dei diritti del pezzo. «Le mie canzoni erano tutto ciò che stavo lasciando alla mia famiglia e non potevo rinunciarvi», ha dichiarato poi la Parton: per questo rifiutò e il suo entourage le diede della pazza.
«Certo, mi sono sempre chiesta come sarebbe stata quella versione, sono sicura che Elvis l’avrebbe resa una bomba»
Così la canzone resta per quasi vent’anni dimenticata da tutti, farà solo un’apparizione nell’ottobre del 1982, quando la Parton la registrò come colonna sonora del film Il più bel casino del Texas, ma né il film né la canzone ebbero il giusto risalto. Ma come spesso succede, la vita è una sorpresa e nel 1992 accadde che il pezzo fu scelto per diventare la colonna sonora di un film cult degli anni ’90 “The bodiguard” (Guardia del corpo) Il film è quello che forse rappresenta di più Whitney Houston, visto il suo recente passato: parlava di una popstar e attrice conosciuta in tutto il mondo che veniva minacciata da uno stalker, così lei ingaggia un bodyguard per difendersi, fino ad innamorarsi di lui. Nel film accanto a Whitney c’è Kevin Costner, un cast che nel 1992 ha fatto sognare tutti. In quell’anno il film fu campione d’incassi e di premi, tra cui 2 Grammy Awards: solo in America incassò più di 400 milioni di dollari.
Così il ‘92 per Whitney diventò un anno di riscatto e di ripartenza artistica, dopo che tra gli anni ’70 e ’80 era stata in vetta alle classifiche musicali. Con I Will Always Love You riuscì a portare a casa 2 American Music Awards, 4 Billboard Music Awards, 1 World Music Awards e 1 MTV Movie Awards. Spodestò tutti ritornando nell’olimpo delle classifiche mondiali, trionfando non solo per le vendite, ma soprattutto per l’interpretazione del brano. Whitney con quella versione toccò il cuore di tutti e grazie a quella canzone divenne la prima artista donna nella storia della musica pop ad aver venduto oltre 16 milioni di copie. Così quella ballata folk del 1972 diventò un successo R&B. La storia di I Will Always Love You continua perché un giorno, mentre guidava la macchina, la Parton, venne a conoscenza della versione della Houston: «Ho acceso la radio e ho sentito l’attacco di Whitney a cappella.
Mi ci è voluto qualche secondo per rendermi conto di che pezzo fosse. Ho pensato "Eppure mi è così familiare." » Il resto è storia condita anche da un po' di gossip. La Parton, intentò causa per ricevere i diritti d’autore e “I Will Always Love You” contribuì all’acquisto di Graceland, tenuta di Elvis Presley, una delle case più visitate d'America situata a Memphis, nel Tennessee, ma questa è un’altra storia.
Articolo del
12/03/2022 -
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