Cari lettori di Extra oggi vi racconto la storia di una canzone che sembra scritta oggi, sia per il linguaggio musicale che per i temi trattati. Questo brano è soprattutto un inno alla vita. Oggi vi racconto “Ragazzo dell'Europa” di Gianna Nannini.
Siamo negli anni ’80 e in Italia Gianna Nannini è già un’artista conosciuta e stimata, soprattutto perché è la prima cantante donna a proporre uno stile punk/rock. Abbiamo scritto spesso come, per la musica, gli anni ’80 siano stati importanti sotto diversi aspetti. Il primo su tutti è la creatività, il secondo la sperimentazione: due elementi che anche per l’artista senese risultano fondamentali per la strada verso il successo. Con l’album “America” del 1979 ottenne il suo primo successo discografico. L’album, spopolò sia in Italia che all’estero e innescò la scintilla per gli addetti ai lavori, musicisti, cantanti e produttori verso una forte spinta di curiosità e di innovazione musicale. Così la Nannini iniziò a tracciare la sua strada artistica indirizzandola verso quella che sarà poi la sua più grande dote: la ricerca musicale con un nuovo sguardo sulla società.
Negli anni’80 la musica mondiale si stava evolvendo e trasformando, così anche l’Europa era rappresentata da tanti generi musicali nuovi; possiamo dire che erano tutti assemblati come una grande matrioska che tirava fuori innovazione. Così inizia un periodo di grande cambiamento musicale e artistico, che portò la musica a creare condivisioni e contaminazioni, ad abbattere muri mentali, economici e sociali che soprattutto in Europa erano presenti più che mai. Nacquero generi e sottogeneri musicali come metal, punk-core e tanti altri. Nella seconda metà degli anni ’80 l’Europa fu invasa da black music, soul, disco, funk, e anche musica dance, techno e house che esploderanno solo negli anni ’90 quando L’Europa, ma soprattutto l’Italia, sarà una fucina di artisti, deejay e produttori musicali , ma questa è un’altra storia.
Gianna Nannini negli anni ‘80 è la maggiore esponente di un nuovo rock d’avanguardia musicale e melodico, ma è “Ragazzo dell'Europa” del 1982 che lancia definitivamente l'artista senese verso una musicalità europea, e segna l'inizio di quella che sarà la sua più grande collaborazione: Conny Plank, produttore musicale e genio assoluto dei sintonizzatori, strumenti che erano ancora agli albori, e che lui sperimentò con artisti e gruppi che dopo qualche tempo avrebbero scritto la storia della musica mondiale. Conny Plank collaborò tra i tanti, per citare solo qualche nome, con il gruppo degli Ultravox e gli Eurythmics. Conny Plank sarà un tassello importante nella vita artistica di Gianna Nannini, soprattutto perché all'interno dei suoi dischi accenderà un focus su tematiche sociali importanti. Infatti, “Ragazzo dell’Europa” è la sintesi perfetta di quel sodalizio, perchè parla di oppressione, di paura, racconta soprattutto la voglia di libertà, quella stessa che in alcuni paesi di allora come la Polonia, purtroppo non c’era. A parlare di questo è stato proprio un ragazzo polacco che raccontò la sua fuga verso la sua terra proprio alla Nannini e, come capita spesso con gli sconosciuti, il ragazzo le raccontò del suo paese che amava tantissimo ma che non gli permetteva di vivere in modo libero ed emancipato.
Il ragazzo polacco per Gianna sarà il cavallo di Troia per scrivere, cantare e far emergere temi sociali che esistevano in Europa ma che erano coperti da una “cortina di ferro”. Così quell’incontro anticiperà quello che poi sarebbe accaduto nel 1989 con la caduta del muro di Berlino e la successiva disgregazione dell’URSS, ma anche questa è un’altra storia. Nel 1982 “Ragazzo dell’Europa” ha venduto oltre 600 mila dischi in tutta Europa e diventa disco d’oro in Germania, Austria e Svizzera. In Italia con 300 mila copie fu disco di platino e ancora oggi ascoltando la canzone appare quanto mai attuale lo stesso tema sociale di trent'anni fa, quello dell’inclusione, sostantivo che troppe volte e per molti anni è stato sventolato da tanti, forse troppi; gli stessi che ancora oggi fanno fatica ad accettare un pensiero diverso.
“Tu ragazzo dell'Europa porti in giro la fortuna, tu che incontri tutti per caso non ritorni a Varsavia per non fare il soldato, ora vivi in mezzo a una sfida per le vie di Colonia e non sai dove sei.. tu ragazzo dell'Europa”
Articolo del
23/04/2022 -
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