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Sono una band strumentale che si è messa insieme in Trentino nel 2013 condividendo inizialmente le più varie influenze jazz e psichedeliche e che oggi si lascia ispirare da generi come il funk, la musica etnica, il blues. Nel 2014 hanno pubblicato il primo EP "Evoluzione", registrato al MetroRec Studio di Riva del Garda (TN). Nell’agosto 2016 hanno avuto l’onore di essere il gruppo spalla dei Jethro Tull durante il “Sideout Arco Festival”. All'inizio del 2017 la base della band si sposta a Torino e nell’aprile 2017 esce il nuovo album, intitolato "24/7", che contiene le 7 tracce di un originale progetto (Un album, 7 forme diverse" e coinvolge 7 artisti - 2 pittori, 2 fotografi, 2 poeti ed una designer - ognuno dei quali realizza un lavoro ispirato ad un brano degli Electric Circus) più il singolo registrato negli USA. Nel novembre 2018, in collaborazione con l’etichetta discografica New Model Label, esce il loro album “Canicola” e nel 2020 esce, poi “Canicola Remixed” che è una raccolta di remix dei brani di Canicola, ciascuno dei quali è prodotto da un diverso producer. Ora tornano con un nuovo singolo “Green Like a Frog” che è solo un anticipo del ritorno della band così come ci hanno raccontato in questa intervista esclusiva
Benvenuti Electric Circus, abbiamo ascoltato ed apprezzato il vostro ultimo singolo, raccontateci un po’ della vostra esperienza in studio. Siete soddisfatti o cambiereste qualcosa? Grazie, possiamo dirci soddisfatti per come sono andate le cose. Abbiamo prodotto questo pezzo grazie al progetto Red Pill che ci ha permesso di registrare Green Like A Frog. Certo, ci sarebbe piaciuto avere delle tempistiche più larghe: il pezzo è nato e cresciuto in pochissimo tempo. Tuttavia, ribadiamo la nostra soddisfazione: anche merito a Marco Sirio Pivetti di Metrò Rec (l'ingegnere del suono con cui abbiamo registrato tutti i nostri pezzi, o quasi) abbiamo fatto un full immersion di 20 ore in studio in cui abbiamo affinato e registrato le parti. Dopodichè, con un po’ di lavoro a distanza, abbiamo portato a termine la versione finale del brano.
Abbiamo già sentito il vostro nome in giro per il web, sicuramente dal vostro territorio arriva ottima musica, siete d’accordo? Come vivete il vostro rapporto con l’ambiente musicale? La scena musicale trentina riserva senz’altro tante belle sorprese, ma l’infrastruttura che permette la creazione di eventi e punti di riferimento musicali e culturali non è impeccabile. Spesso ci si lamenta dei pochi eventi o della mancanza di alternative valide. Peccato, perché il potenziale economico e paesaggistico c’è. In ogni caso, il nostro punto di riferimento ora è Torino, dove vivono i ⅚ di noi, che invece è sempre molto viva e attiva da un punto di vista culturale. A quanto pare, anche i numeri e le “dimensioni” contano quando si parla di cultura e città: nella valle trentina da cui viene metà della band (il Basso Sarca) non c’è più neanche un cinema vero e proprio.
Essere musicisti emergenti oggi è ancora più difficile di prima, quasi come essere invisibile ma crediamo che la meritocrazia musicale esiste ancora. Quali sono le sfide più difficili che state affrontando per emergere? Rendere in studio di registrazione il sound e l’impatto emotivo delle jam e dei live è tuttora una delle sfide più grosse per noi. E riteniamo sia fondamentale per raggiungere e (speriamo) lasciare un segno su tutti gli ascoltatori potenzialmente interessati, non solo chi è naturalmente propenso ad ascoltare qualcosa di diverso o di meno comune. Questa è un’altra delle sfide più difficili da superare: coinvolgere nuovi ascoltatori e attirarli verso la nostra nicchia. Sappiamo che c’è tanta altra gente che potrebbe apprezzarci, ma scovarla e mettersi in contatto non è semplice, nonostante il progresso tecnologico in termini di comunicazione. Per noi il modo più facile per raggiungere il pubblico è sempre stato suonare live, ma ultimamente anche questa si è rivelata una sfida per mille ragioni
Quali piani avrete per i prossimi mesi? Tra giugno e settembre usciranno altri due singoli e ci esibiremo in diverse location nel nord Italia. Inoltre, abbiamo altri progetti in cantiere: abbiamo prodotto 3 pezzi che sono il risultato di una collaborazione a distanza con un gruppo del Mali, i Sahel Roots, attualmente in tour qui in Europa, che usciranno il prossimo autunno
Citate almeno cinque artisti italiani o stranieri con cui avete sempre sognato collaborare Badbadnotgood, Nu Genea, Calibro 35, Heliocentrics, Tinariwen
Spazio ringraziamenti. Ringraziate pure chi volete, noi ovviamente ringraziamo voi D’accordo, grazie a voi innanzitutto, poi ringraziamo Marco Siro Pivetti e lo studio MetròRec, il progetto Red Pill che ha prodotto il singolo, Vittorio Campanella per la copertina e le grafiche dell’ultimo singolo, Enrique Valido Moure per il supporto nelle produzioni video e il nostro “mental-coach” Roberto Frignani. Poi un doveroso ringraziamento a chi ci segue, a chi ci supporta e supporta la nostra musica ed a chi viene a sentire i nostri concerti e si prende bene (ma anche a chi si prende male, grazie per averci provato!)
Articolo del
29/05/2022 -
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