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Quando la canzone d’autore torna alle origini, quando ad un certo modo cerca la sua dimensione più autentica, senza ridondanze, senza facili trucchi della tecnica. Si torna a parlare di suono suonato ed è decisamente una salvezza per noi della “vecchia guardia”. ANCE, al secolo Andrea Lovito, ci racconta della sua casa ma anche della sua vita, del suo modo di stare al mondo e di quel che osserva attorno, da contemplatore critico della società, con un guizzo ironico, folle per certi versi (si vedano i video ufficiali che troviamo in rete), con una leggerezza poetica da buon cantautore raffinato. Ergonomia domestica è davvero un bel disco, semplice, pulito, senza presunzione… di blues e di pop, con qualche verniciatura di rock che fa sempre la sua bella figura. E poi sono canzoni che raccontano e sanno usare la parola. Preso anche in vinile… è una promessa… perché ad ora anche ANCE dice no a Spotify!!!
La vita in casa… ergonomica un tempo, divenuta ostile oggi. Quanto una casa può diventare ostile… e quanto un bambino che mette in fila i propri pupazzi può salvarci dalla pazzia… vero? È proprio quello che volevo esprimere con la canzone di apertura, "Chiuso in casa". Una casa è ostile se subiamo passivi una distorsione mentale, psicologica, massmediatica e universale come quella avuta nel primo improvviso lockdown. Mi sono salvato investendo nel vero tesoro che ho, la mia famiglia e il tempo prezioso speso con loro. La sensazione di una prigione... ma d'oro e col bagno in camera. Ho pensato molto a chi ha dovuto passare quel periodo da solo e alle difficoltà che ha dovuto affrontare.
“L’uomo non è sapiens”… ma allora cos’è? Molto bella e drammaticamente attuale questa canzone… È un modo per dire che non siamo perfetti, anche la persona di cultura può dire strafalcioni in salotti TV (spesso pure a pagamento) e finire per screditare la propria credibilità. Il pensiero di base però rimane che: se l'uomo è consapevole di essere stupido, è già questa stessa consapevolezza sintomo di intelligenza. Credo sia il potere sragionato a influire sulla stupidità globale.
A proposito hai fatto caso come certe canzoni proprio come questa, oggi (un tempo successivo alla loro scrittura), siano drammaticamente attuali? Secondo te perché? Non sono io che sono avanti. E' l'Italia (come un po' tutto il mondo) che tarda a cambiare come vorremmo. Cambia sempre, ma in peggio.
“Anche se” l’avevamo conosciuta e sinceramente ci aspettavamo un disco di critica sociale… e non hai deluso le aspettative in fondo. Eppure questo disco è anche molto romantico… secondo te oggi c’è spazio e ha senso il romanticismo per i cantautori moderni? Cantare l'amore è spesso alla base. Ma può, a volte, mancare di poesia. Può essere "troppo" quando il romanticismo è superficiale, creato a tavolino, usa e getta. Preferisco parole vere e che cerchino di andare in profondità, che abbraccino un senso di etica e soprattutto rendano un pensiero universale. Chi mi conosce sa che ho evidenziato sempre poco il mio lato intimista e romantico per puro imbarazzo. Così brani come "Chiuso in casa", "Eccoti" o "Hai bisogno" volevo inizialmente che restassero fra le mura di casa, credendoli utili per la mia personale terapia. Gianfilippo Boni mi ha convinto a registrarle perché rientravano perfettamente nelle tematiche dell'album e le riteneva valide. E allora, visto che "faccio ogni disco come se fosse l'ultimo", ho deciso finalmente di dismettere la corazza da finto-duro e mettere a nudo ogni mio aspetto. Non ho fatto altro che elaborare le nuove sensazioni che mi ha dato la vita. L’elettronica per ANCE? “Ergonomia domestica” è un disco dai suoni molto classici… decisamente suonati… decisamente ostico per le mode di oggi… In Ergonomia domestica son voluto restare alla purezza di un suono vero, alla vecchia maniera, così come è stato registrato..... in presa diretta. È un disco adulto, non corro il rischio di essere puerile e ammiccante per forza ai ventenni. Se ho voluto dare un taglio classico è semplicemente per non circoscriverlo in un epoca ma che resti attuale anche per le successive. E pensi dunque che abbia il carattere per dialogare con le nuove generazioni? Se mi danno del "boomer" li posso capire... io ero "vecchio" anche da giovane, ho detestato l'elettronica degli '80-'90 (fatte alcune eccezioni) e amavo il rock e il folk, ma quando un pezzo oltre a far ballare si fa anche ascoltare e c'è del valore aggiunto, mi posso benissimo ricredere. Non è una materia in cui posso "sguazzare", quando compongo preferisco concentrarmi su quello che so fare veramente, una chitarra, un piano, una melodia e ricerche di armonia. L'elettronica però non la disdegno a priori. Ho già fatto un disco di "cantautorato elettronicamente modificato" con Filippo Bucelli, lui si occupava per l'appunto di loop, distorsioni in lo-fi, rumori e suoni vari ("BraviLoStesso" 2005). Fu una divertente esperienza, anche se riuscimmo a fare solo due uscite live poiché era una commistione con diversi strumenti veri e non era facile tenerli uniti. In futuro chissà, con un buon producer, con un moog e tanta voglia di divertirsi, magari potrei combinare qualcosa, senza alcuna pretesa
Articolo del
01/06/2022 -
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