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Trasferiamoci su lago di Bolsena, anzi andiamo in Argentina e cerchiamo di mescolare tutto quel che ne viene con un folk nostrano dai sapori rock. Nascono i Mandalamarra, nascono dal suono kombat di Stefano “Billy” Belardi e dalle liriche in cerca di poesia anarchica di Domenico Pesci anche detto PICAS. Un primo singolo che tra l’altro trova anche la featuring di Ema Yazurlo, argentino manco a dirlo. Un canto di protesta? Decisamente no, anche se la citazione con La Tresca ci sta tutta vista la penna del buon Belardi… la ribellione diviene personale, di vita, di ognuno di noi. Uscire di casa come uscire da questo tempo assurdo che ci ha costipati dentro una normalità che non ci somigliava affatto. E noi indaghiamo con questo bel video a corredo, con questo primo singolo che lancerà un disco d’esordio che attendono in molti…
La nostra ribellione parte da…? Per iniziare direi che la domanda è calzante… La nostra ribellione nel più alto significato della parola, non parte da uno spazio predefinito e non termina in un tempo assoluto; niente inizio, niente fine. Anzi se vogliamo essere più espliciti, la ribellione è inarrestabile e va di pari passo al suo mistero; ci accompagna ad ogni grande scelta, ci sorregge ad ogni piccolo respiro. L'essenziale è liquefare l' universo ed ancora sentirla, proteggerla, custodirla e infine regararla come un fuoco amico che non incendia ma che scalda perennemente gli scrigni dell'animo umano. La nostra ribellione è di tutti, per tutti, con tutti, verso un giorno mai esistito su miliardi di stagioni.
Aria argentina, come la preziosa featuring che troviamo. Perché questa direzione geografica? Ha un qualche peso e significato per voi l’Argentina? Non ci siamo mai posti un vero e proprio significato o peso, poiché tutte le contaminazioni di quello che ci circonda hanno sempre le porte aperte nel nostro spirito e nella nostra mente. Inoltre analizzando a fondo l'essenza del testo e scardinando i sottili ingranaggi che compongono il sound, ci è sembrato corretto un sincero abbraccio a quei luoghi e a quelle terre latine che all'apparenza restano lontane per altri ma che in sostanza invece sono vicine per noi (Argentina). Un singolo dal ritmo caldo, passionale, diretto, e una featuring con Ema Yazurlo, quale miglior unione per questo pezzo potevamo auspicarci.
I testi di Picas e i suoni di Stefano “Billy” Belardi. Chi ha incontrato chi? Nato prima quel famoso uovo…? Nulla accade per caso e tutto resta per una ragione... È stato proprio il maestro Stefano Belardi (Billy), anche in virtù di una ancora attiva e onerosa carriera nel panorama musicale folk (La Tresca), e desideroso di nuovi lidi da esplorare (Mandalamarra), per primo ha recepito le qualità sbalorditive della penna sapiente di Pesci Domenico (Picas). Billy come un buon padre putativo ha cercato di tendere la mano dentro questo nuovo progetto al contempo difficile da calpestare ma solido nelle sue future potenzialità. Picas quanto un figlio acerbo ma in costante ascolto ha risposto senza indugi all'invito, pronti per incamminarsi insieme in questo magico viaggio di musiche e parole. Il resto di questo piacevole sentiero è oramai tracciato dall'alchimia della band: (Davide Fusi, Davide Pezzato, Michele Canavacciolo).
Estate, rinascita dal covid, rinascita dalle restrizioni… sembra anche un tornare alle origini e voi cantate proprio questo: presenza, usciamo di casa… ce l’avete anche contro la tecnologia? Il periodo difficile del Covid non ha aiutato certamente il settore artistico musicale e d'ispirazione personale, rallentando inesorabilmente anche il nostro progetto. Noi però rimaniamo più che speranzosi lasciandoci tutto alle spalle e buttandoci sul futuro più carichi che mai. È giunto il tempo di salire sul palco e di dimostrare a tutti quello che siamo. Il mondo può fermarsi temporaneamente ma di certo può rinascere nel migliore dei modi e più bello di come lo abbiamo lasciato. Nulla contro la tecnologia e nulla contro tutto quello che di innovativo il mondo offre ma guai ad annullare completamente la propria anima e le proprie genuine passioni, in nome di una effimera e vuota ricchezza materiale. La ricchezza spirituale non si vende, non si compra, poiché non ha prezzo.
E poi nel suono trame di rock moderno anche… il Kombat Folk di nuova generazione sposerà anche l’elettronica nel disco dei Mandalamarra? Cosa dire in ultima analisi, un giudizio chiaro non possiamo ancora anticiparlo... Mai dire mai... Vedremo strada facendo. Per ora non vi resta che ascoltarci sotto il palco dell'imminente tour (Nuestra Rebelión 2022). Invece per ciò che sarà il disco stesso non abbiamo nessuna fretta. Noi restiamo molto fiduciosi che a tempo debito, l'uscita dell'album rimarrà come un diamante grezzo da cogliere ma pronto ad incastonarsi per sempre, in mezzo ai cuori che pulsano folk rock e non solo.
Articolo del
13/07/2022 -
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